^-^IO L'HO VISTO E MO' TE NE PARLO

Lo confesso, i film con tema i salti temporali mi intrigano assai, specie se ben fatti come questo Predestination. Non posso dire molto della trama senza svelare il meccanismo e, di conseguenza, il finale, posso solo farne un accenno. Ethan Hawke è un poliziotto temporale (si, un po' sullo stile di Timecop) la sua missione consiste nel fermare un attentatore che semina bombe e pare inarrestabile, il tutto nella New York anni '70. Non basta ad incuriosirvi? Nemmeno se aggiungo che Hawke, invecchiato, imbruttito, ciancicato è al massimo della sua bravura e la comprimaria (è riduttivo definirla tale) Sarah Snook è impeccabile, alle prese con un personaggio dalle mille sfaccettature, meglio ora? Recuperatelo e non ve ne pentirete, ve lo assicuro!

Ho voluto recuperare questo film che, sinceramente, avevo totalmente ignorato alla sua uscita (non me ne pento). Smith impersona un truffatore di alto livello, una simpatica canaglia che ruba ai ricchi per dare.. a se stesso e ai propri soci. E la trama è tutta qui, perché assistiamo ad un susseguirsi di truffe, con uno pseudo meccanismo ad incastro che però è talmente palese e telefonato che, ne sono certa, non abbia lasciato un solo spettatore a bocca aperta. Mosciarello, privo di mordente, persino la storia d'amore risulta banale da non coinvolgere un solo istante. Occasione mancata per il nostro pennellone dalle grandi orecchie, che in altri contesti abbiamo amato ma che qui, davvero, suscita quasi un moto di pena.

Predestination

Che dire? Meglio non dire? 

Chi non vorrebbe fare dei salti temporali per sistemare qualcosa che non ci piace?

Qui c’è un agente che dà la caccia ad un terrorista per vari anni, saltando da un decennio all'altro, non senza consenguenze.

Finché durante un salto, mentre fa il barista come copertura, incontra un uomo che ha una storia interessante da raccontare.

Da qui parte lo snodo  e l'intreccio del film.

Tratto da un racconto  Tutti voi zombies di Robert  A.Heinlein.

Bisio ha un pregio, bisogna riconoscerglielo, riesce a rendere credibile ogni personaggio che interpreta, anche il più sopra le righe, come questo Giuseppe Garibaldi, che, in funzione del nome illustre che porta, si ritrova eletto Presidente della Repubblica. La storia, forse non molto originale, mostra un paese (il nostro) dove corruzione, malversazione, inciuci, ricatti, pastrocchi, voltagabbana e approfittatori sono all'ordine del giorno. Chiamati ad eleggere un nuovo presidente, coloro che dovrebbero essere in carica per servire l'Italia, in realtà pensano a fare giochetti per portare acqua alla propria coalizione, spaventando o dileggiando l'avversario (che poi è una figura bifronte, o trifronte, Desta/Sinistra/Centro, a seconda degli interessi del momento) e così, giocando giocando, sparando nomi a caso, il Presidente eletto risulta un ultracinquantenne, disoccupato, pescatore a tempo perso e carico di ideali e onestà morale e civile. Prende inizio in questo modo l'avventura del succitato Bisio, alle prese con rigido protocollo, macchina del fango, intercettazioni, complotti, l'intero copione sviscerato ai nostri occhi in questi anni. Si ride amaro, perché in ogni sorriso si cela l'impotenza di fronte al sistema collaudato che sottrae al popolo la libertà di scelta.. Ma non è davvero così, ed il perché ce lo spiega proprio Garibaldi, alla fine del film. Una commedia simpatica con buoni interpreti, forse una pseudomorale che però fa riflettere. Consiglio di recuperare.