+8
mory
Debora94
APUMA
Cate
coyote irrequieto
annika
rosy73
thomas
12 partecipanti
Il Pianeta è di tutti!!!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
- Messaggio n°951
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°952
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°953
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°954
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
Frau Blucher- La Famiglia prima di tutto!
- Messaggi : 114220
Data d'iscrizione : 17.05.12
Età : 25
- Messaggio n°955
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°956
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
annika- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 224369
Data d'iscrizione : 26.05.12
Età : 26
- Messaggio n°957
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
DIETRO OGNI PROBLEMA C'E' UN' OPPORTUNITA' (GALILEO GALILEI)
Non curante, ma non indifferente
alis89- Guardati le spalle Cacciatore!
- Messaggi : 3009
Data d'iscrizione : 24.05.12
Età : 35
Località : Toscana (GR)
- Messaggio n°958
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
Frau Blucher- La Famiglia prima di tutto!
- Messaggi : 114220
Data d'iscrizione : 17.05.12
Età : 25
- Messaggio n°959
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°960
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
Vandali distruggono le uova a mattonate: mamma cigno muore di crepacuore
MANCHESTER – Quando ha visto le sue uova distrutte a colpi di mattone da un gruppo di vandali, non ha retto a tanto dolore. E’ morta così, di crepacuore, una mamma cigno nel canale di Manchester a Kearsley.
La tragedia si è consumata lo scorso 20 maggio, quando un gruppo di ragazzi è stato visto lanciare mattoni e pietre sul nido dove una coppia di cigni aveva deposto le uova. Solo tre su sei sono sopravvissute.
Ma non è finita lì: altre due sono state distrutte dai cani randagi che abitano la zona. Al punto che il cigno maschio, per il troppo stress, ha deciso di abbandonare il nido e non tornare più, rompendo il legame di profonda fedeltà che è tipico della sua specie.
Un ultimo tuffo al cuore per il cigno femmina che, a distanza di un mese, è stata trovata morta.
Sam Woodrow, attivista per la fauna selvatica, ha spiegato al Mirror: “Non c’è molto che io possa dire. Probabilmente è morta per il cuore spezzato dopo aver perso le sue uova e il fedele compagno volato via”.
Sull’atroce gesto è intervenuto anche il Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) che ha deciso di avviare un indagine sui vandali.
“I cigni, i loro nidi e le loro uova sono protetti dal Wildlife and Countryside Act del 1981. Chiediamo a chiunque abbia informazioni di contattarci”.
Fonte: BlitzQuotidiano.It
MANCHESTER – Quando ha visto le sue uova distrutte a colpi di mattone da un gruppo di vandali, non ha retto a tanto dolore. E’ morta così, di crepacuore, una mamma cigno nel canale di Manchester a Kearsley.
La tragedia si è consumata lo scorso 20 maggio, quando un gruppo di ragazzi è stato visto lanciare mattoni e pietre sul nido dove una coppia di cigni aveva deposto le uova. Solo tre su sei sono sopravvissute.
Ma non è finita lì: altre due sono state distrutte dai cani randagi che abitano la zona. Al punto che il cigno maschio, per il troppo stress, ha deciso di abbandonare il nido e non tornare più, rompendo il legame di profonda fedeltà che è tipico della sua specie.
Un ultimo tuffo al cuore per il cigno femmina che, a distanza di un mese, è stata trovata morta.
Sam Woodrow, attivista per la fauna selvatica, ha spiegato al Mirror: “Non c’è molto che io possa dire. Probabilmente è morta per il cuore spezzato dopo aver perso le sue uova e il fedele compagno volato via”.
Sull’atroce gesto è intervenuto anche il Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) che ha deciso di avviare un indagine sui vandali.
“I cigni, i loro nidi e le loro uova sono protetti dal Wildlife and Countryside Act del 1981. Chiediamo a chiunque abbia informazioni di contattarci”.
Fonte: BlitzQuotidiano.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°961
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
- Little Fluffy Chubber Puppers -
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
annika- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 224369
Data d'iscrizione : 26.05.12
Età : 26
- Messaggio n°962
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
DIETRO OGNI PROBLEMA C'E' UN' OPPORTUNITA' (GALILEO GALILEI)
Non curante, ma non indifferente
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°963
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
- What's this cute creature? (Warning - Too much cute) -
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°964
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
È UFFICIALE: LEONARDO DA VINCI SI SBAGLIAVA E ORA ABBIAMO LE PROVE
Questa volta parliamo nello specifico delle regole ideate proprio da Leonardo da Vinci per spiegare come crescono e si sviluppano gli alberi. Ci dispiace informarvi che... aveva torto. Scopriamo insieme lo studio pubblicato su PNAS.
Sul fatto che Leonardo fosse un vero genio non ci sono dubbi, come dimostra la sua Ultima Cena con la data della fine del mondo. Lo stesso da Vinci però, ipotizzò inizialmente sui propri taccuini che lo spessore del tronco di un albero fosse uguale allo spessore combinato di tutti i rami che da esso si diramavano.
"Molti modelli biologici da allora si sono ispirati alla regola di Leonardo per modellare sia le reti di ramificazione esterna delle piante che i loro sistemi vascolari, nonostante ci siano poche prove che la regola si verifichi in modo coerente", spiegano i ricercatori.
Ciononostante, grazie alle moderne tecnologie e conoscenze sappiamo che tale rapporto non regge a livello microscopico, almeno secondo quanto riportato da due scienziati vegetali.
Stuart Sopp e Ruben Valbuena, ricercatori rispettivamente provenienti dall'Università di Bangor in Galles e dall'Università svedese di scienze agrarie nonché coautori del nuovo articolo, hanno indagato proprio tale modello, ampliando la loro ricerca anche alla suscettibilità degli alberi alla siccità e contributo alle riserve di carbonio.
"Uno dei nostri obiettivi era quello di produrre un rapporto che potesse essere utilizzato per stimare la biomassa degli alberi e il carbonio nelle foreste", afferma Sopp.
I ricercatori evidenziano come i canali di trasporto dell'acqua di un albero non possono seguire lo stesso rapporto stabilito nella regola di Leonardo. Hanno infatti necessità di creare una vera e propria rete capillare (simile al corpo umano), ma non possono restringersi di dimensioni man mano che si raggiungono le estremità.
Suggeriscono infatti, che i canali vascolari si allargano man mano che i rami si assottigliano verso le cime degli alberi, al fine di mantenere una forza sufficiente per trasportare successivamente l’acqua lungo tutto il tronco.
Dopo aver visto perché solo alcuni alberi muoiono senz’acqua, lo stesso Valbuena aggiunge: "I nostri nuovi calcoli potrebbero anche spiegare perché i grandi alberi sono più suscettibili alla siccità e potrebbero anche essere maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici".
Fonte: Tech.EveryEye.It
Questa volta parliamo nello specifico delle regole ideate proprio da Leonardo da Vinci per spiegare come crescono e si sviluppano gli alberi. Ci dispiace informarvi che... aveva torto. Scopriamo insieme lo studio pubblicato su PNAS.
Sul fatto che Leonardo fosse un vero genio non ci sono dubbi, come dimostra la sua Ultima Cena con la data della fine del mondo. Lo stesso da Vinci però, ipotizzò inizialmente sui propri taccuini che lo spessore del tronco di un albero fosse uguale allo spessore combinato di tutti i rami che da esso si diramavano.
"Molti modelli biologici da allora si sono ispirati alla regola di Leonardo per modellare sia le reti di ramificazione esterna delle piante che i loro sistemi vascolari, nonostante ci siano poche prove che la regola si verifichi in modo coerente", spiegano i ricercatori.
Ciononostante, grazie alle moderne tecnologie e conoscenze sappiamo che tale rapporto non regge a livello microscopico, almeno secondo quanto riportato da due scienziati vegetali.
Stuart Sopp e Ruben Valbuena, ricercatori rispettivamente provenienti dall'Università di Bangor in Galles e dall'Università svedese di scienze agrarie nonché coautori del nuovo articolo, hanno indagato proprio tale modello, ampliando la loro ricerca anche alla suscettibilità degli alberi alla siccità e contributo alle riserve di carbonio.
"Uno dei nostri obiettivi era quello di produrre un rapporto che potesse essere utilizzato per stimare la biomassa degli alberi e il carbonio nelle foreste", afferma Sopp.
I ricercatori evidenziano come i canali di trasporto dell'acqua di un albero non possono seguire lo stesso rapporto stabilito nella regola di Leonardo. Hanno infatti necessità di creare una vera e propria rete capillare (simile al corpo umano), ma non possono restringersi di dimensioni man mano che si raggiungono le estremità.
Suggeriscono infatti, che i canali vascolari si allargano man mano che i rami si assottigliano verso le cime degli alberi, al fine di mantenere una forza sufficiente per trasportare successivamente l’acqua lungo tutto il tronco.
Dopo aver visto perché solo alcuni alberi muoiono senz’acqua, lo stesso Valbuena aggiunge: "I nostri nuovi calcoli potrebbero anche spiegare perché i grandi alberi sono più suscettibili alla siccità e potrebbero anche essere maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici".
Fonte: Tech.EveryEye.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°965
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
Ucciso Oscar, il pesce dell'acquario della pediatria dell'ospedale di Rimini. «Era l'amico dei bambini»
Qualcuno lo ha preso, tirato fuori dall'acqua e lo ha scaraventato a terra più volte fino ad ucciderlo. La Procura Riminese ha aperto un fascicolo.
Si chiamava Oscar. Coloratissimo, aveva due occhioni grandi così. Tanto che per i bambini del reparto pediatria dell'ospedale Infermi di Rimini, era divenuto una sorta di celebrità. A tutti, infatti, il pesciolone regalava sguardi e quello che da moltissimi è stato considerato affetto. Talvolta, infatti, si faceva persino accarezzare. Ospite, suo malgrado, della struttura sanitaria dove occupava un grande acquario posto tra il reparto di chirurgia pediatrica e la pediatria, era molto amato dai piccoli ricoverati che, sovente, si soffermavano con lui alla ricerca di vicendevole conforto. Oscar non c'è più. Qualcuno lo ha preso, tirato fuori dall'acqua e, senza un benché minimo briciolo di pietà, lo ha scaraventato a terra più volte fino ad ucciderlo. Un atto folle e crudele che, accaduto nei giorni scorsi, ha sconvolto tutti, pazienti e personale sanitario.
Chi poteva voler male a quel povero pesce tanto da arrivare ad ucciderlo? Se lo chiedono i piccoli ricoverati, gli infermieri, i dottori e soprattutto la Procura Riminese che ha aperto un fascicolo di indagine per uccisione di animale.
Il povero pescione era un Astronotus ocellatus come quello indicato nella immagine che, diffusa dalla pagina Verde Vivo, pubblichiamo. Conosciuto più semplicemente anche come pesce Oscar, come era stato chiamato l'esemplare ucciso, è originario del bacino del Rio delle Amazzoni. Grande, per essere un pesce di acqua dolce, può raggiungere quasi 40 centimetri di lunghezza per un chilo e mezzo di peso. L'aspettativa di vita ha un range che va dai dieci sino ai vent'anni. Il povero Oscar del reparto pediatria è morto molto tempo prima di scoprirlo.
Fonte: IlMessaggero.It
Qualcuno lo ha preso, tirato fuori dall'acqua e lo ha scaraventato a terra più volte fino ad ucciderlo. La Procura Riminese ha aperto un fascicolo.
Si chiamava Oscar. Coloratissimo, aveva due occhioni grandi così. Tanto che per i bambini del reparto pediatria dell'ospedale Infermi di Rimini, era divenuto una sorta di celebrità. A tutti, infatti, il pesciolone regalava sguardi e quello che da moltissimi è stato considerato affetto. Talvolta, infatti, si faceva persino accarezzare. Ospite, suo malgrado, della struttura sanitaria dove occupava un grande acquario posto tra il reparto di chirurgia pediatrica e la pediatria, era molto amato dai piccoli ricoverati che, sovente, si soffermavano con lui alla ricerca di vicendevole conforto. Oscar non c'è più. Qualcuno lo ha preso, tirato fuori dall'acqua e, senza un benché minimo briciolo di pietà, lo ha scaraventato a terra più volte fino ad ucciderlo. Un atto folle e crudele che, accaduto nei giorni scorsi, ha sconvolto tutti, pazienti e personale sanitario.
Chi poteva voler male a quel povero pesce tanto da arrivare ad ucciderlo? Se lo chiedono i piccoli ricoverati, gli infermieri, i dottori e soprattutto la Procura Riminese che ha aperto un fascicolo di indagine per uccisione di animale.
Il povero pescione era un Astronotus ocellatus come quello indicato nella immagine che, diffusa dalla pagina Verde Vivo, pubblichiamo. Conosciuto più semplicemente anche come pesce Oscar, come era stato chiamato l'esemplare ucciso, è originario del bacino del Rio delle Amazzoni. Grande, per essere un pesce di acqua dolce, può raggiungere quasi 40 centimetri di lunghezza per un chilo e mezzo di peso. L'aspettativa di vita ha un range che va dai dieci sino ai vent'anni. Il povero Oscar del reparto pediatria è morto molto tempo prima di scoprirlo.
Fonte: IlMessaggero.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
thomas- Sempre per un bene superiore!
- Messaggi : 179504
Data d'iscrizione : 20.05.12
Età : 140
Località : Transilvania
- Messaggio n°966
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°967
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
- I Filmed Plants For 15 years | Time-lapse Compilation -
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
A APUMA piace questo messaggio.
annika- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 224369
Data d'iscrizione : 26.05.12
Età : 26
- Messaggio n°968
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
_________________
DIETRO OGNI PROBLEMA C'E' UN' OPPORTUNITA' (GALILEO GALILEI)
Non curante, ma non indifferente
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°969
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
QUESTO È IL COCCODRILLO PIÙ VECCHIO AL MONDO E LA SUA ETÀ È INCREDIBILE
A 123 anni, Henry è il coccodrillo più vecchio al mondo e vive al Crocworld Conservation Centre in Sudafrica dal 1985. Nato intorno al 1900 nel Delta dell’Okavango, in Botswana, Henry ha vissuto una vita straordinaria, diventando una leggenda tra i rettili.
Con i suoi oltre 5 metri di lunghezza e 700 kg di peso, supera di gran lunga le dimensioni medie dei coccodrilli del Nilo, che di solito raggiungono circa 4,5 metri e 410 kg.
La sua età avanzata non lo ha fermato: Henry ha generato più di 10.000 piccoli, accoppiandosi con almeno sei femmine nel corso degli ultimi decenni. Nonostante la sua età venerabile, il suo compleanno ufficiale viene celebrato ogni anno il 16 dicembre, anche se la data esatta della sua nascita rimane sconosciuta.
La leggenda narra che Henry fu catturato nel 1903 da un cacciatore di elefanti, ma secondo Crocworld, ha trascorso gran parte della sua vita in libertà nell’Okavango. Oggi, condivide il suo habitat con un altro vecchio coccodrillo di nome Colgate, di circa 90 anni.
I coccodrilli possono vivere fino a 100 anni in cattività, e alcuni scienziati suggeriscono che potrebbero non invecchiare biologicamente come altre specie. Si ritiene che la loro longevità possa essere legata a particolari microbi presenti nel loro sistema digestivo, che contribuiscono alla loro robustezza.
Fonte: EveryEye.It
A 123 anni, Henry è il coccodrillo più vecchio al mondo e vive al Crocworld Conservation Centre in Sudafrica dal 1985. Nato intorno al 1900 nel Delta dell’Okavango, in Botswana, Henry ha vissuto una vita straordinaria, diventando una leggenda tra i rettili.
Con i suoi oltre 5 metri di lunghezza e 700 kg di peso, supera di gran lunga le dimensioni medie dei coccodrilli del Nilo, che di solito raggiungono circa 4,5 metri e 410 kg.
La sua età avanzata non lo ha fermato: Henry ha generato più di 10.000 piccoli, accoppiandosi con almeno sei femmine nel corso degli ultimi decenni. Nonostante la sua età venerabile, il suo compleanno ufficiale viene celebrato ogni anno il 16 dicembre, anche se la data esatta della sua nascita rimane sconosciuta.
La leggenda narra che Henry fu catturato nel 1903 da un cacciatore di elefanti, ma secondo Crocworld, ha trascorso gran parte della sua vita in libertà nell’Okavango. Oggi, condivide il suo habitat con un altro vecchio coccodrillo di nome Colgate, di circa 90 anni.
I coccodrilli possono vivere fino a 100 anni in cattività, e alcuni scienziati suggeriscono che potrebbero non invecchiare biologicamente come altre specie. Si ritiene che la loro longevità possa essere legata a particolari microbi presenti nel loro sistema digestivo, che contribuiscono alla loro robustezza.
Fonte: EveryEye.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°970
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
I cani sanno "parlare": associano parole per esprimere concetti complessi
Messi di fronte a una soundboard in cui ogni pulsante corrisponde a una parola, i cani hanno saputo scegliere combinazioni specifiche.
Tranquilli: non stiamo per raccontarvi una storia soprannaturale di cani che cominciano a parlare. L'esperimento che stiamo per illustrarvi, che ha coinvolto più di 150 cani e i cui risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports, riguarda la capacità dei cani di associare parole diverse per comunicare un concetto complesso, ma non ha nulla a che fare con la vocalizzazione.
Gli animali coinvolti hanno infatti imparato a usare una soundboard per trasmettere informazioni agli umani, e hanno dimostrato di saperlo fare con cognizione di causa e associando parole diverse.
ADDESTRATI A PIGIARE BOTTONI. - Ci spieghiamo meglio. Innanzitutto: una soundboard è uno strumento simile a una tastiera nella quale però ogni tasto è associato non a una nota, ma a un suono specifico. Nel caso dell'esperimento compiuto dal team della UC San Diego, questi suoni erano parole, che corrispondevano a una serie di semplici concetti di uso comune per i cani, per esempio "usciamo", "giochiamo", "pipì"…
I cani, 152 per la precisione e che sono stati addestrati nel corso di 21 mesi, hanno imparato prima di tutto ad associare ogni bottone al suono (e al concetto) corrispondente. Dopodiché sono stati "sfidati" a combinare questi suoni in semplici frasi composte da due parole.
IL FUTURO DELL'AMICIZIA TRA UOMO E CANE? - Nel corso dei quasi due anni di esperimenti, i 152 cani hanno premuto i pulsanti della soundboard più di 260.000 volte: questo ha fornito al team un'enorme mole di dati relativi sia alla pressione di un bottone singolo, sia alle loro combinazioni.
Ebbene, queste ultime sono state usate dai cani con notevole frequenza, e tramite una serie di metodi statistici il team ha potuto constatare che non si trattava di pressioni casuali, ma "studiate": per esempio, un cane affamato e assetato premeva i pulsanti per "cibo" e "acqua" in successione.
Secondo il team, questi risultati suggeriscono tra l'altro che il futuro della comunicazione tra cane e padrone potrebbe essere una soundboard domestica, con la quale "parlare" in maniera più approfondita con l'animale, il quale sarebbe in grado di spiegare con più precisione cosa gli piacerebbe fare.
Fonte: Focus.It
Messi di fronte a una soundboard in cui ogni pulsante corrisponde a una parola, i cani hanno saputo scegliere combinazioni specifiche.
Tranquilli: non stiamo per raccontarvi una storia soprannaturale di cani che cominciano a parlare. L'esperimento che stiamo per illustrarvi, che ha coinvolto più di 150 cani e i cui risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports, riguarda la capacità dei cani di associare parole diverse per comunicare un concetto complesso, ma non ha nulla a che fare con la vocalizzazione.
Gli animali coinvolti hanno infatti imparato a usare una soundboard per trasmettere informazioni agli umani, e hanno dimostrato di saperlo fare con cognizione di causa e associando parole diverse.
ADDESTRATI A PIGIARE BOTTONI. - Ci spieghiamo meglio. Innanzitutto: una soundboard è uno strumento simile a una tastiera nella quale però ogni tasto è associato non a una nota, ma a un suono specifico. Nel caso dell'esperimento compiuto dal team della UC San Diego, questi suoni erano parole, che corrispondevano a una serie di semplici concetti di uso comune per i cani, per esempio "usciamo", "giochiamo", "pipì"…
I cani, 152 per la precisione e che sono stati addestrati nel corso di 21 mesi, hanno imparato prima di tutto ad associare ogni bottone al suono (e al concetto) corrispondente. Dopodiché sono stati "sfidati" a combinare questi suoni in semplici frasi composte da due parole.
IL FUTURO DELL'AMICIZIA TRA UOMO E CANE? - Nel corso dei quasi due anni di esperimenti, i 152 cani hanno premuto i pulsanti della soundboard più di 260.000 volte: questo ha fornito al team un'enorme mole di dati relativi sia alla pressione di un bottone singolo, sia alle loro combinazioni.
Ebbene, queste ultime sono state usate dai cani con notevole frequenza, e tramite una serie di metodi statistici il team ha potuto constatare che non si trattava di pressioni casuali, ma "studiate": per esempio, un cane affamato e assetato premeva i pulsanti per "cibo" e "acqua" in successione.
Secondo il team, questi risultati suggeriscono tra l'altro che il futuro della comunicazione tra cane e padrone potrebbe essere una soundboard domestica, con la quale "parlare" in maniera più approfondita con l'animale, il quale sarebbe in grado di spiegare con più precisione cosa gli piacerebbe fare.
Fonte: Focus.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°971
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
QUESTI COCCODRILLI SI SONO ADATTATI ALLE CAVERNE E SI STANNO TRASFORMANDO VELOCEMENTE
Solitamente, quando parliamo di evoluzione delle specie, siamo indotti a pensare che il fenomeno dell'adattamento biologico sia un processo lento e molto lungo, che necessita di molto tempo per essere compiuto. Non è però sempre così.
Esistono diversi esempi nel regno animale che dimostrano come l'evoluzione possa essere un processo molto più rapido di quanto potessimo sospettare ai tempi della pubblicazione de "L'origine delle specie" di Darwin.
Fra le creature che si stanno adattando più velocemente a un nuovo stile di vita, tanto da evolversi dinanzi agli stessi biologi, c'è il coccodrillo nano delle caverne del Gabon, il cui nome scientifico è Osteolaemus tetraspis.
Questa specie cominciò a colonizzare le caverne del Gabon qualche migliaio di anni fa, probabilmente attratta dall'ampia scelta di prede presenti al loro interno. Da allora questi animali hanno continuato a perdere sempre di più le loro caratteristiche, trasformando non solo il loro corpo, ma anche la loro dieta e il loro comportamento, per abituarsi al buio e al nuovo ecosistema.
A differenza dei loro cugini, questi coccodrilli odiano infatti riposare sotto la luce del sole, cacciano principalmente piccoli insetti e un gran numero di pipistrelli e sono divenuti arancioni, dopo aver nuotato per diverse generazioni nel guano delle loro prede.
Uno studio pubblicato sul "The Guardian" nel 2018 ha anche suggerito che alcuni gruppi sono in procinto di divenire un'altra specie, a seguito di un recente incremento di mutazioni genetiche che sta di fatto separando dal punto di vista riproduttivo diverse loro popolazioni.
Questa non è ovviamente la prima volta che gli scienziati si rendono conto che l'evoluzione può essere più veloce del previsto, tanto che una della più importanti rivoluzioni avvenute in questo campo durante il secolo scorso è stata la formulazione della teoria degli equilibri punteggiati da parte del paleontologo Stephen Jay Gould.
Questa teoria tenta di spiegare come mai alcune specie sembrano stabilizzarsi nel lungo periodo (per esempio i cosiddetti fossili viventi) mentre altre sembrano subire un percorso evolutivo più rapido e violento.
Fonte: Tech.EveryEye.It
Solitamente, quando parliamo di evoluzione delle specie, siamo indotti a pensare che il fenomeno dell'adattamento biologico sia un processo lento e molto lungo, che necessita di molto tempo per essere compiuto. Non è però sempre così.
Esistono diversi esempi nel regno animale che dimostrano come l'evoluzione possa essere un processo molto più rapido di quanto potessimo sospettare ai tempi della pubblicazione de "L'origine delle specie" di Darwin.
Fra le creature che si stanno adattando più velocemente a un nuovo stile di vita, tanto da evolversi dinanzi agli stessi biologi, c'è il coccodrillo nano delle caverne del Gabon, il cui nome scientifico è Osteolaemus tetraspis.
Questa specie cominciò a colonizzare le caverne del Gabon qualche migliaio di anni fa, probabilmente attratta dall'ampia scelta di prede presenti al loro interno. Da allora questi animali hanno continuato a perdere sempre di più le loro caratteristiche, trasformando non solo il loro corpo, ma anche la loro dieta e il loro comportamento, per abituarsi al buio e al nuovo ecosistema.
A differenza dei loro cugini, questi coccodrilli odiano infatti riposare sotto la luce del sole, cacciano principalmente piccoli insetti e un gran numero di pipistrelli e sono divenuti arancioni, dopo aver nuotato per diverse generazioni nel guano delle loro prede.
Uno studio pubblicato sul "The Guardian" nel 2018 ha anche suggerito che alcuni gruppi sono in procinto di divenire un'altra specie, a seguito di un recente incremento di mutazioni genetiche che sta di fatto separando dal punto di vista riproduttivo diverse loro popolazioni.
Questa non è ovviamente la prima volta che gli scienziati si rendono conto che l'evoluzione può essere più veloce del previsto, tanto che una della più importanti rivoluzioni avvenute in questo campo durante il secolo scorso è stata la formulazione della teoria degli equilibri punteggiati da parte del paleontologo Stephen Jay Gould.
Questa teoria tenta di spiegare come mai alcune specie sembrano stabilizzarsi nel lungo periodo (per esempio i cosiddetti fossili viventi) mentre altre sembrano subire un percorso evolutivo più rapido e violento.
Fonte: Tech.EveryEye.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!
APUMA- C'è un pò di Divino in te!
- Messaggi : 279084
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 24
Località : Dark Side of the Moon, Heaven
- Messaggio n°972
Re: Il Pianeta è di tutti!!!
Antartico, c’è un barlume di speranza | Dopo anni di allarmi arriva una buona notizia: sta riaffiorando il ghiaccio perduto
Antartico, finalmente un segnale positivo: il ghiaccio perduto inizia a tornare, riaccendendo la speranza dopo anni di allarmi sul clima.
L’Antartide non è solo una distesa infinita di ghiaccio. È un ecosistema complesso, un laboratorio naturale dove il nostro pianeta mostra i suoi lati più estremi. Le sue banchise bianche riflettono la luce del Sole, mantenendo la Terra più fresca, mentre i suoi ghiacciai raccontano storie di migliaia di anni fa. Insomma, è un posto incredibile, ma anche uno dei più fragili.
Pensare che un luogo così remoto abbia un impatto diretto sulle nostre vite può sembrare strano. Ma è proprio così. Se il ghiaccio si scioglie, il livello del mare sale, le temperature aumentano e il clima diventa sempre più imprevedibile. È un po’ come se tutto fosse connesso da un filo invisibile, che parte dal Polo Sud e arriva fino alle nostre città.
Purtroppo, negli ultimi anni, il ghiaccio marino dell’Antartide ha vissuto momenti difficili. Tra scioglimenti record e banchise che spariscono più in fretta del previsto, i numeri non sono stati per niente incoraggianti. Gli scienziati hanno lanciato allarmi su allarmi, e ogni nuova estate australe sembrava peggiorare le cose.
Ma non tutto è perduto. La natura ha una forza incredibile, e proprio quando sembra essere messa alle strette, ci regala segnali che accendono una speranza. È successo anche in Antartide, con un fenomeno che ha sorpreso perfino i ricercatori.
Un rimbalzo inaspettato: il ghiaccio torna a crescere
A dicembre 2024, qualcosa è cambiato. Dopo anni di scioglimenti record, il ghiaccio marino antartico ha mostrato una ripresa. Secondo i dati del NSIDC, il tasso di scioglimento si è ridotto, portando i livelli di ghiaccio vicini alla media del periodo 1981-2010. Una buona notizia, considerando il trend negativo degli ultimi anni.
Questa variazione improvvisa ha fatto riflettere gli scienziati. Certo, un mese positivo non può cancellare anni di problemi, ma dimostra che il ghiaccio antartico ha ancora una capacità di adattamento. Un segnale che potrebbe darci più tempo per capire come proteggere questa regione così cruciale per l’intero pianeta.
La battaglia del ghiaccio contro il riscaldamento globale
Nonostante questa piccola vittoria, la situazione resta delicata. Senza il ghiaccio marino, le onde colpiscono con forza le estremità della calotta glaciale, accelerando il suo scioglimento. E ogni chilometro quadrato di banchisa che scompare significa meno raggi solari riflessi nello spazio, amplificando il riscaldamento globale.
Il messaggio è chiaro: non possiamo abbassare la guardia. Il rimbalzo del 2024 ci ricorda che la natura può ancora sorprenderci, ma tocca a noi fare il resto. La lotta contro il cambiamento climatico non può aspettare. L’Antartide, con tutta la sua bellezza e vulnerabilità, merita la nostra attenzione e le nostre azioni concrete.
Fonte: Marinecue.It
Antartico, finalmente un segnale positivo: il ghiaccio perduto inizia a tornare, riaccendendo la speranza dopo anni di allarmi sul clima.
L’Antartide non è solo una distesa infinita di ghiaccio. È un ecosistema complesso, un laboratorio naturale dove il nostro pianeta mostra i suoi lati più estremi. Le sue banchise bianche riflettono la luce del Sole, mantenendo la Terra più fresca, mentre i suoi ghiacciai raccontano storie di migliaia di anni fa. Insomma, è un posto incredibile, ma anche uno dei più fragili.
Pensare che un luogo così remoto abbia un impatto diretto sulle nostre vite può sembrare strano. Ma è proprio così. Se il ghiaccio si scioglie, il livello del mare sale, le temperature aumentano e il clima diventa sempre più imprevedibile. È un po’ come se tutto fosse connesso da un filo invisibile, che parte dal Polo Sud e arriva fino alle nostre città.
Purtroppo, negli ultimi anni, il ghiaccio marino dell’Antartide ha vissuto momenti difficili. Tra scioglimenti record e banchise che spariscono più in fretta del previsto, i numeri non sono stati per niente incoraggianti. Gli scienziati hanno lanciato allarmi su allarmi, e ogni nuova estate australe sembrava peggiorare le cose.
Ma non tutto è perduto. La natura ha una forza incredibile, e proprio quando sembra essere messa alle strette, ci regala segnali che accendono una speranza. È successo anche in Antartide, con un fenomeno che ha sorpreso perfino i ricercatori.
Un rimbalzo inaspettato: il ghiaccio torna a crescere
A dicembre 2024, qualcosa è cambiato. Dopo anni di scioglimenti record, il ghiaccio marino antartico ha mostrato una ripresa. Secondo i dati del NSIDC, il tasso di scioglimento si è ridotto, portando i livelli di ghiaccio vicini alla media del periodo 1981-2010. Una buona notizia, considerando il trend negativo degli ultimi anni.
Questa variazione improvvisa ha fatto riflettere gli scienziati. Certo, un mese positivo non può cancellare anni di problemi, ma dimostra che il ghiaccio antartico ha ancora una capacità di adattamento. Un segnale che potrebbe darci più tempo per capire come proteggere questa regione così cruciale per l’intero pianeta.
La battaglia del ghiaccio contro il riscaldamento globale
Nonostante questa piccola vittoria, la situazione resta delicata. Senza il ghiaccio marino, le onde colpiscono con forza le estremità della calotta glaciale, accelerando il suo scioglimento. E ogni chilometro quadrato di banchisa che scompare significa meno raggi solari riflessi nello spazio, amplificando il riscaldamento globale.
Il messaggio è chiaro: non possiamo abbassare la guardia. Il rimbalzo del 2024 ci ricorda che la natura può ancora sorprenderci, ma tocca a noi fare il resto. La lotta contro il cambiamento climatico non può aspettare. L’Antartide, con tutta la sua bellezza e vulnerabilità, merita la nostra attenzione e le nostre azioni concrete.
Fonte: Marinecue.It
_________________
L'Organizzazione è ciò che distingue i Dodo dalle bestie! By la vostra APUMA sempre qui!
Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci.
Salva una Pianta, mangia un Vegano!
Un Mega Bacio alla mia cara Hunterus Heroicus KIM, Mishamiga in Winchester!
La Fretta è nemica della Perfezione!