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    Messaggio Da APUMA Lun Feb 08, 2016 9:33 am

    Rugby, Sei Nazioni: Irlanda-Galles 16-16. Pari fra le più forti

    In meta Murray e Faletau nel primo tempo. Rimontona dei Dragoni, che sotto 13-0 pareggiano e passano con un piazzato di Priestland a 7 minuti dalla fine. Due minuti dopo il pari irlandese col piede di Sexton. A due dalla fine Priestland sbaglia il drop del sorpasso gallese

    Irlanda e Galles provano a vincerla, poi cercano di non perderla. E a Dublino è così finita in parità (16-16) la sfida che ha completato il primo turno del Sei Nazioni di rugby. Ma se al momento a guidare la classifica sono Inghilterra e Francia (vittoriose ieri rispettivamente con Scozia e Italia), sono proprio le squadre di Joe Schmidt e Warren Gatland quelle ad avere maggiormente impressionato, giocando una partita spettacolare per intensità, tattica e tecnica. Non a caso gli irlandesi sono i bicampioni in carica, i gallesi hanno vinto le due precedenti edizioni e insieme hanno vinto 6 delle ultime 8 edizioni.

    FURIA — L'avvio irlandese è furioso e per 3' i 22 metri gallesi vengono messi sotto assedio, ma gli ospiti reggono, finché un fuorigioco convince Jonathan Sexton a portare a casa almeno 3 punti con un piazzato. Il Galles reagisce e si piazza a sua volta nei 22 irlandesi per oltre 4 minuti, ma in questo caso la pressione non produce punti, anzi, una palla persa dopo uno strepitoso placcaggio di Andrew Trimble su Alun Win Jones, che per poco l'Irlanda non trasforma in una clamorosa meta sul versante opposto con l'estremo Simon Zebo. I padroni di casa tornano così a spingere e una ostruzione di Jamie Roberts rispedisce in piazzola Sexton per il 6-0. Al 19' è la mischia gallese a offrire a Dan Biggar la prima possibilità di centrare i pali, ma l'apertura, alle prese con un problema alla caviglia sinistra, da posizione molto angolata, sbaglia. E la partita di Biggar dura altri 2 minuti, poi deve arrendersi al dolore. Entra Rhys Priestland che commette subito un gravissimo errore al limite dei 22 in attacco, lasciandosi scappare un pallone (passaggio comunque difficile di Gareth Davies) e innescando il contrattacco irlandese. Ne nasce una touche ai 5 metri che porta alla quasi meta di CJ Stander, salvata da Sam Warburton, anche se nemmeno con il Tmo si capisce se il flanker di origine sudafricana schiacci o meno. Dalla conseguente mischia al 27' l'Irlanda con una serie di pick and go degli avanti destabilizza la difesa gallese e alla fine è il mediano di mischia Conor Murray con una finta a trovare il buco per schiacciare: Sexton trasforma ed è 13-0. Alla mezz'ora un placcaggio pericoloso di Keith Earls su Liam Williams viene punito con un calcio di punizione che Priestland (dalla identica posizione dove aveva sbagliato Biggar) trasforma per i primi punti degli ospiti. A 2 minuti dall'intervallo la mischia chiusa gallese domina quella irlandese ai 5 metri e regala a Taulupe Faletau lo spazio per allungarsi in meta: Priestland trasforma e si va al riposto sul 13-10.

    DIFESE — Il Galles riparte fortissimo, ma la difesa irlandese tiene e visto che non si fa strada Priestland non ha altra soluzione che tentare un drop che finisce largo. Sull'attacco successivo però è Rory Best a commettere una irregolarità e a mandare Priestland alla piazzola per il pareggio. Il secondo tempo ha la stessa intensità del primo, ma ci sono più errori. L'Irlanda, specialmente, riesce a rovinare tre attacchi molto insistiti con degli in avanti (due di Stander nei 22 e uno di Zebo dopo una spettacolare combinazione dei trequarti). Oppure è la difesa gallese a fare il miracolo, come quando Tom James riesce a fermare in out la corsa di Earls, innescato da uno splendido calcio alle spalle della difesa di Sexton. A 8 minuti dalla fine, dopo una lunga fase d'attacco, il Galles guadagna la punizione che Priestand trasforma nel primo vantaggio ospite del match. Ma dall'alta parte gli risponde subito Sexton dopo un fuorigioco della linea gallese. Al 78' Priestland prova il drop ma sbaglia. I gallesi provano un altro attacco, ma la difesa irlandese stavolta si guadagna un turnover e l'ultimo possesso, ma nella sua metà campo. Le energie per risalire il campo però non ci sono e la palla torna ai gallesi. Ma non c'è tempo per fare altro.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport
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    Messaggio Da APUMA Dom Feb 14, 2016 9:33 am

    Rugby, Sei Nazioni 2016: colpaccio della Francia! Battuta di misura l’Irlanda

    Basta un solo punto di vantaggio alla Francia di Guy Noves per vincere 10-9 sull’Irlanda nella seconda partita del Sei Nazioni 2016. E’ questo il responso che arriva da Parigi, dopo ottanta minuti di una partita a due facce.

    Nel primo tempo la partita è combattuta in tutte le aree del gioco e di conseguenza a non beneficiarne è lo spettacolo. L’indisciplina e il gioco chiuso la fanno da padrone. Alla mezz’ora infatti Sexton ha già piazzato il pallone in mezzo ai pali per lo 0-6 irlandese, che diventa 3-9 quando le squadre vanno al riposo; dal momento che pure Plisson, per i padroni di casa, e nuovamente l’apertura dei “Verdi” muovono ancora lo score.

    La ripresa però, ha tutto un altro ritmo: le situazioni aperte si moltiplicano e le contendenti vanno più volte vicino a trovare il break decisivo, anche se non arrivano nè punti nè mete.
    Si entra così, dopo una lunga sequela di cambi, nell’ultimo quarto d’ora. I padroni di casa spinti dal pubblico di Parigi arrembano andando ad assediare i ventidue metri della squadra di Schmidt. L’Irlanda va in difficoltà, soprattutto con le prime linee. Le mischie sotto i pali si sprecano e dopo il terzo reset transalpino la palla viene servita al largo per l’accorrente Medard che batte il suo diretto avversario andando in meta. La conversione c’è. I Bleus conducono 10-9 a dieci minuti dal termine.

    I transalpini però non mollano, anzi. L’Irlanda non ha più forze e cede alla Francia, che centra la sua seconda vittoria in altrettante gare nel Sei Nazioni 2016.
    Fonte: OASport


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    Messaggio Da APUMA Dom Feb 14, 2016 9:35 am

    Rugby, Sei Nazioni: il Galles trova la vittoria! Regolata una coraggiosa Scozia

    All’esordio domestico in questo Sei Nazioni 2016, il Galles non tradisce le attese battendo 27-23 la Scozia

    I primi quaranta minuti di gioco partono subito ad un ritmo altissimo: i “Dragoni” prendono in mano il comando delle operazioni trovando, seppur con un’azione assai contestata, la meta di Davies; convertita al meglio da Biggar. Si va sul 7-0, ma la Scozia è viva e dopo aver confezionato un possesso multifase interminabile trova il pari con la marcatura di Seymour,che viene imbeccato al meglio con un calcio-passaggio di altissima qualità.
    Alla mezz’ora poi un altro botta e risposta si sviluppa sul piano dell’indisciplina. C’è un piazzato a testa per le due squadre. Biggar e Laidlaw sono pronti a trasformare; in particolare il numero nove ospite, il quale sul finire della frazione viene chiamato a ripetersi. Non ci sono errori, si al riposo con la Scozia in vantaggio 10-13.

    La ripresa si apre con il pareggio del Galles, sempre con Biggar sempre al piede. Si val sul 13-13, poi la partita vive un momento di stanca che però viene interrotto dalla mischia scozzese, brava a guadagnare una punizione comoda per il piede di Laidlaw. Le bandierine si alzano, i tre punti pure. Gli uomini di Cotter tornano a condurre 13-16.
    All’ora di gioco, ecco un nuovo colpo di scena: la partita riesplode. Il Millenium Stadium di Cardiff spinge i padroni di casa a riversarsi nuovamente in attacco. E’ corrida pura. Tipurich e compagni caricano più e più volte, sino a quando non sfondano con la corsa potente di Jamie Roberts, che schiaccia l’ovale praticamente sotto ai pali. La conversione è un gioco da ragazzi. Si val sul 20-16 per il Galles ad un quarto d’ora dalla fine,

    E’ il turning point della contesa. Gli uomini di Gatland ritrovano tutte le loro certezze. La Scozia, dopo la girandola di cambi, va in confusione. George North non si fa pregare azzannando la difesa rivale, che non può nulla sulla sua corsa di traverso. Lo score recita 27-16.
    Sembra proprio fatta, ma non è cosi: Taylor infatti è l’ultimo a mollare, come dimostra quando trova la metà del 27-23 che addirittura per qualche secondo pare possa riaprire il destino del confronto che alla fine vince il Galles.
    Fonte: OASport


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    Messaggio Da APUMA Lun Feb 15, 2016 10:14 am

    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Inghilterra 9-40: l'Olimpico applaude 5 mete inglesi

    Dopo la buona partita con la Francia, gli azzurri in casa reggono 50': poi un pasticcio in difesa e tre mete di Joseph in rapida successione decretano il nostro tracollo e il 22° successo del XV della rosa in 22 incontri

    Italia-Inghilterra 9-40

    MARCATORI: p.t. 9’ c.p. Canna, 12’ c.p. Farrell, 16’ c.p. Ford, 19’ c.p. Canna, 25’ m. Ford, 35’ c.p. Canna; s.t. 13’ e 18’ m. Joseph tr. Farrell, 23’ c.p. Farrell, 32’ m . Joseph, 35’ m. Farrell tr. Farrell.
    ITALIA: McLean; L. Sarto, Campagnaro, Garcia (32’ p.t. A. Pratichetti), Bellini; Canna (21’ s.t. Padovani), Gori (35’ s.t. Palazzani); Parisse, Zanni (30’ p.t. Steyn), Minto; Fuser (14’ p.t. Bernabò), Biagi; Cittadini (18’ s.t. Castrogiovanni), Gega (1’ s.t. Giazzon), Lovotti (23’ s.t. Zanusso). All. Brunel.
    INGHILTERRA: Brown (29’ s.t. Goode); Watson, Joseph, Farrell (16’-21’ p.t. Goode), Nowell; Ford, Youngs (10’ s.t. Care); B. Vunipola, Haskell (15’ s.t. Itoje), Robshaw (23’ s.t. Clifford); Kruis, Lawes (8’ s.t. Launchbury); Cole (29’ s.t. Hill), Hartley (29’ s.t. George), M. Vunipola (8’ s.t. Marler). All. E. Jones.
    ARBITRO: G. Jackson (Nuova Zelanda).
    NOTE: p.t. 9-11. Spettatori 71.700. Gialli: nessuno. Calci: Canna 3 su 4 (9 punti) e 0 su 1 drop, Garcia 0 su 1; Farrell 5 su 7 (12 punti), Ford 1 su 1 (3 punti). Uomo del match: Youngs.

    L'Italia del rugby regge 50 minuti con l'Inghilterra e cade - come da pronostico - in uno stadio Olimpico bello e ribollente. Sono stati 50 minuti in cui l'Italia ha fatto sognare, lasciando segnali che aprono il cuore pensando al futuro. Ma il tracollo finale ha reso il punteggio terribile (9-40), con una difesa crollata prima psicologicamente che fisicamente. Salgono così a 22 le partite vinte dagli inglesi, mai sconfitti dagli azzurri. C'è molto da recriminare, se si pensa che sul 9-11 nel giro di 4' sono arrivati un piazzato non entrato (quello del sorpasso italiano) e il pasticcio in difesa che di fatto ha chiuso il match a favore della Rosa.

    IL MATCH — L'Italia è partita aggressiva, arrembante, sfrontata. Ed è stata battaglia, con Parisse e compagni che hanno provato ad avanzare alla mano (prendendo spesso qualche rischio di troppo) e difendere alti. Un'Italia pronta a tentare la via dei pali ogni volta che c'era una chance. Al 9' un fuorigioco valeva il piazzato di Canna per il 3-0. L'Inghilterra reagiva mettendo tutto il suo fisico per piazzarsi dieci minuti nella metà campo azzurra. Diventava pesante fronteggiare le incursioni frontali dei pesi massimi inglesi, con Billy Vunipola che sistematicamente sfondava ovale in mano, Joseph e Youngs spesso bravi a trovare il buco. La mischia azzurra soffriva, e nel giro di 5 minuti ci si ritrovava sotto 6-3 coi calci di Farrell e Ford. Ma questa Italia ha un'anima, una voglia, una fame, un orgoglio infinito. Da applausi il match della prima linea, con un Gega impressionante, un Campagnaro ancora formidabile (11 palloni portati, 54 metri guadagnati, 10 placcaggi fatti). Rischiavano, ci provavano, gli azzurri, aprendo il gioco senza timori contro una difesa inglese che giocava dura, al limite del regolamento e alla fine più indisciplinata di quella azzurra. Al 18' il 6-6 ancora col piazzato di un Canna che usava il piede con astuzia, poi con azzardo, poi con precisione, cotringend i compagni a giocare sulla corda, sempre protesi all'attacco. Una bellezza. Eddie Jones aveva chiesto brutalità: il match è stato senza sconti negli uno contro uno e al 30' gli azzurri hanno perso per infortunio Fuser (trauma cervicale), Zanni (trauma cranico) e Garcia (crac al ginocchio) e poco dopo anche Gega (zigomo fratturato). Il guaio è che di fronte c'è l'Inghilterra e al primo errore arriva la meta: offload perso a centro campo, difesa azzurra in apnea e non schierata, Campagnaro placcato, l'ovale rimbalza in qualche modo a favore degli inglesi e arriva facile facile a sinistra per Ford che schiaccia. Farrell non trasformava e si va sul 6-11. Ma l'Italia... Ah, che bella questa Italia, che azzanna l'avversario, lo morde, lo attacca prendendosi tutti i rischi del mondo, con maul avanzanti, con calcetti a scavalcare la difesa, grintosa in ogni punto d'incontro, alla ricerca del fallo per tentare la via dei pali. E arrivavano i falli: al 23' Garcia dalla distanza sbaglia, al 35' Canna no: al riposo si andava sul 9-11. L'Italia era alla pari con i Maestri inglesi.

    LA RIPRESA — L'Inghilterra cambiava registro e - con tanti piedi buoni in campo - puntava sui calci alti e lunghi per superare uno schieramento azzurro che contestava sempre con più difficoltà ogni iniziativa. Gli azzurri puntavano su maul avanzanti efficaci. Sugli sviluppi una di queste Canna andava alla piazzola per tentare il sorpasso: eravamo al 5', ma l'ovale non centrava il pali. E lì arrivava il patatatrac: al 13' palla calciata in touche al limite dei nostri 22, Canna giocava veloce per Bellini, che serviva Sarto mentre piombavano gli arieti inglesi, ovale azzardato per Campagnaro, ma arrivava prima Joseph che intercettava e solo soletto andava in mezzo ai pali. Farrell trasformava e in un ameno si era sul 9-18. Il colpo psicologico è stato fatale. La difesa azzurra si è sgretolata: Joseph ancora in meta, Farrell trasformava per il 9-25. Da lì tutto in discesa per gli inglesi, che non trovavano più la stessa opposizione azzurra: al 22' è 9-28 col piazzato di Farrell. Agli azzurri restava solo l'orgoglio per cercare la meta a forza di pick and go: tantissima fatica senza però concretizzare. Invece ecco altre due mete inglesi: al 30' la terza di Joseph - dopo un altro passaggio sbagliato azzurro in uscita da una ruck - per il 9-33 (Farrell non trasformava); e al 34' altro buco in una difesa ormai di burro per la meta di Farrell, che trasformava per il 9-40. S'è perso, ma fa male il crollo finale pensando a un primo tempo da stropicciarsi gli occhi.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da APUMA Gio Mar 03, 2016 10:29 am

    Rugby Sei Nazioni 2016: gli highlights di Galles-Francia e Inghilterra-Irlanda

    Dopo la settimana di pausa si ricomincia a fare sul serio. Galles e Francia, entrambe in corsa per il primo posto, si incontrano in una sfida che sa di “dentro o fuori”, mentre gli Inglesi, che puntano al Grande Slam, ospitano a Twickenham gli Irlandesi, praticamente fuori dal torneo, ma che vogliono almeno l’onore delle armi.

    Galles-Francia
    I Gallesi a 3 punti in classifica devono battere a tutti costi i Bleus a quota 4 punti per sperare nella vittoria del Sei Nazioni, ma la squadra di Guy Novés arriva al Principality Stadium di Cardiff reduce da due vittorie consecutive. Francia che è chiamata nuovamente a imporsi per continuare a sognare, nonostante l’ultima vittoria con i Dragoni risale alla semifinale dei Mondiali del 2011.

    Comincia la partita ed è il Galles che prova fin da subito a fare la voce grossa, ma la Francia non si fa sorprendere e tiene botta efficacemente per ben 10 minuti. All’11’ minuto chance per Biggar per firmare i primi punti della partita ma è impreciso dalla piazzola. Provano a reagire i Galletti ma le loro folate si frangono contro il muro rosso eretto dai padroni di casa, ci prova allora Plisson dalla piazzola ma sbaglia anche lui e si resta sullo 0 a 0. E’ cresciuta però la Francia così come è calato il ritmo del Galles che deve passare dal piede di Biggar per tener lontani i Bleus dai propri 22. I primi 3 punti del match arrivano al 22’ dallo stesso Biggar che concretizza un calcio di punizione, che diventano 6 dopo un secondo calcio mandato a segno alla mezz’ora di gioco. Si accende la Francia grazie ad una splendida giocata di Vakatawa, Bleus che insistono riuscendo ad arrivare fin dentro i 5 metri, ci prova Machenaud, ma si isola e commette un tenuto. Il Galles si salva ma 3 minuti dopo Lydiate commette un fallo evitabile, Plisson ringrazia e accorcia le distanze, punteggio di 6 a 3 alla pausa. A inizio secondo tempo i Dragoni si scatenano e si accendono con un paio di giocate deliziose, i Francesi però rispondono presenti e si deve passare ancora una volta per il piede di Biggar che sigla il 9 a 3 al 43’ minuto. La prima meta della partita arriva al 46’ minuto di gioco dopo una palla persa inopinatamente in avanti da parte di Poirot, Francia sbilanciata in attacco e ci pensa Jonathan Davies e calciare lungo nella scoperta retrovia. Duello di velocità tra North e Plisson, il Francese ha le gambe visibilmente imballate e come se non bastasse commette anche un pasticcio regalando di fatto il pallone al gigante gallese che va a schiacciare la meta, trasformata poi da Biggar, Galles 16, Francia 3. I Bleus non ci stanno e trascorreranno il resto della partita in zona d’attacco, cercando il bersaglio grosso attraverso diversi tentativi di rolling maul dalla rimessa laterale, puntualmente debellati dai maliziosi Gallesi, che commettono qualche fuorigioco di troppo non sanzionato. Dopo 20 minuti ininterrotti di assedio vanificato, arriva il contraccolpo per la Francia che commette un fallo e concede a Biggar il calcio del +16. La partita ormai è decisa ma non ci stanno i Bleus e con caparbietà riescono a trovare la via della meta all’ultimo minuto di gioco grazie ad un ultimo carretto guidato dal capitano Guirado, meta che sarà poi trasformata da Trinh-Duc, ma è troppo tardi: il Galles vince 19 a 10, si porta a 5 punti in classifica scavalcando la Francia ed ora non può che sperare in una vittoria irlandese a Twickenham, che qualora giungesse gli regalerebbe il primo posto sul podio.

    Inghilterra-Irlanda
    Twickenham Stadium, l’Inghilterra ritorna a casa, qui dove quattro mesi fa aveva patito la più cocente delle delusioni della sua storia rugbistica. Gli Inglesi devono vincere per rispondere al Galles ma a Londra arrivano gli Irlandesi, i quali hanno consumato la loro occasione di vincere una storica terza edizione del Sei Nazioni tra un pareggio e una sconfitta.

    Parte meglio l’Irlanda al fischio di inizio trovando i primissimi punti della gara al 5’ minuto grazie al piede di Jonathan Sexton dalla piazzola. L’Inghilterra cresce ma ha di fronte un’Irlanda attenta che non vuole concedere nulla, o quasi. All’11’ si presenta la chance per Farrell per pareggiare i conti e il numero 12 Inglese non tradisce. Inizia a vacillare la sicurezza dell’Irlanda che subisce il maggior impeto sia difensivo che offensivo dei padroni di casa, i quali arrivano dentro i 22 avversari in più occasioni, senza trovare però la via della meta. Gli ospiti sono in affanno ma si difendono come possono, costringendo gli Inglesi a passare dalla piazzola per lucrare punti. Il primo tempo si chiude sul 6 a 3 per i padroni di casa, grazie ad un secondo piazzato di Farrell al 35’. L’inizio della ripresa è tutta un’altra partita. Escono meglio dagli spogliatoi gli Irlandesi, arrembanti in attacco e mettendo in seria difficoltà la difesa inglese, stretta all’angolo soprattutto dopo l’espulsione temporanea di Haskell per un placcaggio alto. In inferiorità numerica, gli Inglesi capitolano subito, pagando a caro prezzo la meta di Conor Murray che beffa le guardie e va a schiacciare. Sexton Trasforma, Irlanda 10, Inghilterra 3. Nonostante l’uomo in meno, i padroni di casa riescono comunque a conquistare una preziosa punizione che fa scorrere le lancette sul cronometro e che soprattutto permetterà di accorciare le distanze di 3 lunghezze, grazie al piede di Farell. Non ci sta l’Irlanda che vuole ottenere il massimo dalla superiorità numerica, ma l’Inghilterra si salva. Non si salva invece l’Irlanda al 58’. Ristabilita la parità in campo, gli uomini di Eddie Jones affondano il colpo con una bellissima azione dei trequarti che trasmettono la palla fino a Anthony Watson, il quale porta a termine il lavoro siglando la meta del vantaggio, non trasformata questa volta da Farrell. Adesso gioca bene l’Inghilterra, dominante in difesa e imponente in attacco grazie al contributo di ottimi ball carriers, Billy Vunipola su tutti. L’Irlanda è alle corde e subisce un’altra meta al 63’ che porta la firma di Mike Brown, questa volta trasformata da Farrell. Sembrerebbe il colpo del ko, ma dopo un paio di minuti Sexton buca la difesa inglese e serve Henshaw il quale ha di fronte a sé un autostrada e potrebbe andare a segnare la meta della riapertura dei giochi se non fosse per uno splendido recupero difensivo di Jack Nowell che ci mette la faccia (in tutti i sensi). Ancora un’altra fiammata verde a 10 minuti dal termine della gara grazie ad una bella combinazione tra Dillane e Van der Flier, ma Danny Care si immola commettendo un fallo tattico che gli costerà il cartellino giallo, salvando però la meta. I minuti scorrono e il tempo per la rimonta è oramai esaurito, gli Inglesi vincono 21 a 10 e salgono a quota 6 punti in testa alla classifica, e adesso fanno veramente paura.
    Fonte: BlogDiSport


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    Messaggio Da APUMA Gio Mar 03, 2016 10:35 am

    REGALATI 20 MINUTI AGLI AVVERSARI, POI IL RISVEGLIO MA È TARDI
    RUGBY, 'SEI NAZIONI': ITALIA-SCOZIA FINISCE 20-36

    L'Italia parte male, gli scozzesi dominano la fase iniziale, poi la partita sembra rimettersi in sesto, ma le troppe carenze azzurre permettono agli Highlander diportare a casa un buon successo. La squadra di Brunel non riesce ad approfittare neanche di due ammonizioni agli scozzesi.

    Nel terzo appuntamento del ‘Sei Nazioni’ all’Olimpico di Roma l’Italia cede 20-36 alla Scozia in un match che lascia più di una perplessità. Italia e Scozia si sfidano in una gara importante per evitare il Cucchiaio di Legno, cosa frequente tra i due team, ma questa è una Scozia diversa dal solito, solida e veloce. Solo 3 vittorie per l'Italia negli ultimi 10 confronti con gli Highlanders. L'ultima sconfitta, il 48-7 dello scorso Agosto. A Roma nel Torneo: 5 vittorie azzurre e 3 scozzesi.
    Gli azzurri partono bene con un piazzato di Haimona, ma gli ospiti replicano subito con meta di Barclay e trasformazione di Laidlaw. C’è grande sofferenza per l’Italia e dopo 17 minuti Hardie va di nuovo in meta per la Scozia, Laidlaw trasforma per il 3-14. E’ sempre Laidlaw a firmare un piazzato al 26’. Provvidenziale la meta di Ghiraldini al 30’, Haimona trasforma e si va sul 10-17. Al 38’ si infortuna Furno, entra Bernabò.
    Dopo un primo quarto inguardabile l’Italia va negli spogliatoi con il risultato ancora aperto. Punto di forza degli Highlanders è la velocità e gli azzurri rientrano in campo tentando di bloccarli e impedire le progressioni avversarie. Sembra ci sia più incisività nel breakdown. Ma ancora Laidlaw sfrutta un piazzato e porta gli scozzesi sul 10-20. Grande battaglia azzurra nei 22 metri, ne esce un piazzato che vale il 13-20. Altro piazzato scozzese, poi Gori non riesce a tenere un pallone consegnato da Bellini e spreca un prezioso uno contro uno. L’Italia, comunque è viva. Entrano Castogiovanni. Zanusso e Giazzon, poi una percussione di Parisse ed espulsione di Russell. Al 63’ è meta di Fuser, Haimona trasforma (20-26). Ancora Laidlaw al 26’ (20-29). Italia volitiva, Scozia che limita le difficoltà anche se patisce l’ammonizione di Nel, ma dà la zampata finale con un gioco aperto che porta Seymour alla meta al 38’, Laidlaw trasforma ed è il 20-36 finale. Sconfitta senza scuse per l'Italia che ha sprecato 20 minuti . Nella ripresa nonostante due gialli per la squadra di Cotter gli azzurri non sono riusciti a ribaltare la partita anche se, forse troppo tardi, hanno pressato per quanto possibile. Si riscontrano ancora troppe carenze in mischia e molta inesperienza. Prossima sfida contro l’Irlanda.
    Fonte: RaiSport


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    Messaggio Da APUMA Dom Mar 13, 2016 9:38 am

    Rugby, Sei Nazioni: l'Italia non placca l'Irlanda. Match senza storia: 58-15

    Trasferta a Dublino disastrosa per una squadra minata dagli infortuni e con Biagi e Fuser presto k.o. I padroni di casa sommergono gli azzurri (del tutto deficitari) con nove mete in una partita che è stata un calvario

    Una lezione pesantissima. L'Irlanda segna nove mete (a due) a un'Italia leggera, inesperta, poco attenta, comunque lontanissima dal livello degli avversari e mai in partita. E' il penultimo passo verso un Cucchiao di Legno che ormai sembra ineluttabile ma è soprattutto una dimostrazione di inferiorità e di inadeguatezza al livello preoccupanti. Gli azzurri non sono mai stati in partita, hanno sofferto in tutte le fasi - dalla touche ai breakdown, dalla gestione offensiva agli impatti - e non bastano i pochi spunti di Odiete e Campagnaro per tirare fuori qualcosa di buono dal match. Come si temeva, la poca esperienza nei ruoli chiave è stata pagata salatissimo, ma sono mancati anche alcuni giocatori ormai esperti, come Sarto, autore di un errore imperdonabile che è costato la prima meta. Per l'Italia è il secondo peggior passivo di mete subite di sempre nel Sei Nazioni. Solo con l'Inghilterra nel 2001 (80-23, dieci mete subite) andò peggio.

    PRIMO TEMPO — Nei primi 5 minuti l'Italia sembra avere buone fondamenta, nel possesso come nello sviluppo del gioco. Niente di trascendentale, Garcia prova il tuffo in meta ma la difesa verde lo spinge in touche e non trema troppo. E' l'Italia invece a cedere di schianto al primo errore: Sarto, sotto pressione, decide di schiaffeggiare una palla alta invece di tenerla, cercando Odiete che però è troppo vicino a lui. Pasticcio colossale, che l'Irlanda converte dopo un paio di fasi con Trimble. L'Irlanda cresce, Palazzani ci mette un paio di pezze in copertura, gli azzurri soffrono la maestria dei Verdi nei breakdown e si logorano: al 15' da touche, McGrath sfonda dopo una serie di fasi. Negli impatti l'Italia c'è, soprattutto con Odiete - che placcaggio su Earls - e Padovani segna i primi punti in azzurro con un facile calcio dopo un fallo in ruck dei Berdi. Ma è un attimo: un placcaggio in ritardo di Parisse su Sexton - peraltro poco preciso nei calci - costa il 15-3, e il martellamento fase su fase svuota gli azzurri. Al 30' uno straordinario angolo di corsa di Earls su assist di Sexton a metà campo apre una voragine che porta Stander a sfondare. Gli azzurri non trovano spazio al largo - il solito Campagnaro, solo ad andare costantemente oltre la linea del vantaggio, non basta - e allora provano a reagire con la vecchia arma della maul da rimessa laterale ma ricevono una lezione. Il carrettino non avanza e il primo ariete, Garcia, viene tenuto alto da Sexton e Murray: turnover, palla persa e chance sprecata. Intanto Brunel perde entrambe le seconde linee (prima Fuser, poi Biagi, con Geldenhuys dentro e Minto riconvertito in seconda) e gli azzurri capitolano ancora allo scadere: straordinario coast-to-coast acceso nella propria metà campo da Zebo - spina nel fianco della difesa azzurra - e portato avanti da Sexton, Trimble, McFadden fino alla meta di Heaslip: 25-3.

    LA RIPRESA — Nella ripresa la musica non cambia. Gli azzurri sembrano logori, l'Irlanda è troppo organizzata e potente per impensierirsi. E sfrutta le ingenuità azzurre: da mischia azzurra, subito fuori dai 22 difensivi Padovani tenta un passaggio lungo per Campagnaro che è un'esca perfetta per Payne: intercetto e meta in mezzo ai pali. L'Italia si sfianca per guadagnare pochi metri e finisce sempre che i Verdi rubano e volano in attacco. Al 9', da touche, sfonda Heaslip, al 24' tocca a Cronin: è già un pesantissimo 46-3. L'Italia prova a reagire, al 18' Padovani gioca veloce un calcio (e si fa male), Palazzani vede al largo Odiete che sfonda (46-10), ma l'Irlanda ci mette poco a tornare in meta, stavolta con Madigan che scappa a Sarto. Lucchese come 9 - all'esordio, insieme a Ceccarelli e a Fabiani - e Haimona apertura danno un po' di ritmo e solidità, dopo la miglior multifase azzurra del match McLean pesca all'ala Sarto ed è la seconda meta. Si chiude ancora con l'Irlanda in attacco: McFadden sfonda per la nona meta. Che lezione.

    IL TABELLINO
    MARCATORI: p.t. 7' m. Trimble, 15' m. McGrath tr. Sexton, 24' c.p. Padovani, 27' c.p. Sexton, 30' m. Stander, 40' m. Heaslip; s.t. 3' m. Payne tr. Sexton, 9' m. Heaslip tr. Sexton, 14' m. Cronin tr. Madigan, 18' m. Odiete tr. Haimona, 24' m. Madigan, 35' m. Sarto, 39' m. McFadden tr. Madigan.
    IRLANDA: Zebo; Trimble (21'-29' p.t. McFadden), Payne (32' s.t. McFadden), Henshaw (37' p.t.-1' s.t. McFadden), Earls; Sexton (10' s.t. Madigan), Murray (20' s.t. Marmion); Heaslip, Van der Flier, Stander (22' s.t. Ruddock); Toner (15' s.t. Dillane), Ryan; Ross (15' s.t. White), Best (10 s.t. Cronin), McGrath (25' s.t. Bealham). All. Schmidt.
    ITALIA: Odiete; L. Sarto, Campagnaro, Garcia (15' s.t. Haimona), Bellini; Padovani (20' s.t. McLean), Palazzani (23' s.t. Lucchese); Parisse (c), Zanni, Minto; Fuser (27' p.t. Geldenhuys), Biagi (36' p.t. Steyn); Chistolini (15' s.t. Ceccarelli), Giazzon (15' s.t. Fabiani), Lovotti (32' s.t. Zanusso). All. Brunel.
    ARBITRO: Gardner (Aus).
    NOTE: p.t. 25-3. Uomo del match: Ryan.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da APUMA Dom Mar 13, 2016 9:41 am

    Rugby, Inghilterra-Galles 25-21, mani inglesi sul Sei Nazioni

    Vittoria a Twickenham con la meta di Watson e il piede di Farrell. Nel finale le mete di North e Faletau fanno tremare i bianchi, ma non bastano. Se domani la Francia non vince in Scozia il titolo sarà già della squadra di Eddie Jones, altrimenti si deciderà tutto nella sfida diretta di sabato prossimo a Parigi

    Rivincita mondiale e mani sul Sei Nazioni. L'Inghilterra stavolta non sbaglia, piega, con tanta paura nel finale, per 25-21 il Galles a Twickenham, vendica la sconfitta di settembre che aprì alla clamorosa eliminazione al primo turno della Coppa del Mondo giocata in casa, e, soprattutto, permette alla squadra del c.t. Eddie Jones di porre una pesantissima ipoteca sul trionfo finale. Inghilterra che potrebbe addirittura festeggiare già domani, se la Francia non riuscirà a vincere a Murrayfield con la Scozia (ore 16). Con 8 punti, infatti, la squadra di Eddie Jones è ormai irraggiungibile per il Galles (5) e lo sarebbe anche per i bleus di Guy Noves (4). In caso di vittoria della Francia, invece, tutto si deciderebbe sabato prossimo, nel match che, curiosamente, gli organizzatori hanno sistemato come ultimo in assoluto: Francia-Inghilterra (ore 21 a Parigi). Con la Francia però nettamente indietro nella differenza punti: i bleus sono infatti al momento a -6, l'Inghilterra a +52.

    DOMINIO — In avvio le due squadre cercano di imporsi fisicamente e nelle fasi di conquista, poi l'equilibrio lo spezza il più piccolino, George Ford, con una fuga sull'out sinistro, con la successiva infrazione gallese che permette a Owen Farrell di andare alla piazzola e sbloccare lo score. Al quarto d'ora la difesa gallese, messa sotto pressione da una serie di pick and go in avanzamento costante, si salva sul tuffo di Dan Cole, impedendo al pilone inglese di schiacciare: dalla mischia chiusa ne nasce un'infrazione che Farrell trasforma nel 6-0. Poi è Dan Lydiate a fare il furbo dopo un placcaggio e a regalare a Farrell il terzo piazzato. Al 32' arriva anche la meta, firmata da Anthony Watson, ma creata da una splendida iniziativa della ventunenne seconda linea Maro Itoje, che se ne va a un paio di avversari e poi scarica per l'inserimento dell'estremo Mike Brown, che non deve far altro che allargare all'ala che vola a schiacciare: Farrell trasforma ed è 16-0. Nonostante il tentativo di reazione gallese, che si infrange però contro una linea difensiva bianca praticamente perfetta, dove spicca uno strepitoso Itoje, si va al riposo con un passivo pesantissimo.

    CHE PAURA! — La ripresa si apre con un'altra dormita gallese nel breakdown (Samson Lee) e con il calcio di Farrell che vale il 19-0. A riaprire la partita ci pensa però al 55' Dan Biggar, che stoppa un calcio di liberazione di Ford appena fuori i 22 e va a schiacciare in mezzo ai pali (e a trasformare). Poco dopo una ginocchiata in testa manda k.o. il capitano gallese Sam Warburton, che lascia il campo in barella e con il collo immobilizzato: tanta paura ma è cosciente. In tre minuti, però, tra il 65' e il 68', altri due calci di Farrell valgono il 25-7 per l'Inghilterra. Il tempo di festeggiare il ritorno in campo con la maglia della nazionale inglese dopo quasi 2 anni del centro Manu Tuilagi, finalmente tornato alla piena efficienza dopo una sfortunata serie di infortuni, che a 8 minuti dalla fine gli inglesi fanno la frittata. La pressione gallese nei 22 avversari costringe Cole all'ennesimo di una serie di falli professionali: giallo inevitabile e inglesi con un uomo in meno in mischia fino alla fine. E in due minuti il Galles riapre la partita. Al 74' da una mischia chiusa sull'out destro, il Galles costruisce la meta firmata dall'altra parte da George North (liberato da un dubbio passaggio di Jonathan Davies, forse in avanti), che, trasformata da Rhys Priestland, vale il -11. Al 76' arriva anche quella di Taulupe Faletau, che, con la difesa inglese stanca e aperta, innescato da North sfonda facilmente: Priestland non sbaglia e con due minuti da giocare è 25-21. Twickenham rivive per 120 secondi l'incubo di settembre, ma sull'ultimo assalto gallese, North è fermato per aver pestato la linea laterale (ma non è così! Clamoroso errore di guardalinee e Joubert) e così è touche sulla quale Ford mette la parola fine al match, calciando l'ovale in tribuna.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da APUMA Lun Mar 14, 2016 9:42 am

    Rugby, Scozia-Francia 29-18, il Sei Nazioni è già dell'Inghilterra

    La Scozia batte 29-18 i bleus con le mete di Hogg, Taylor e Visser e regala il titolo agli inglesi con una giornata d'anticipo. L'Italia intanto perde per infortunio anche Padovani, Biagi e Cittadini: torna Castrogiovanni e si rivede anche Allan

    SCOZIA-FRANCIA 29-18
    Vince la Scozia, perde la Francia, esulta l'Inghilterra. Il Sei Nazioni 2016 si è deciso oggi a Murrayfield, con una giornata di anticipo, per effetto della vittoria della Scozia per 29-18 sui bleus. L'Inghilterra, infatti, che ieri aveva sconfitto per 25-21 il Galles a Twickenham, è ormai irraggiungibile con 8 punti, a +3 sui gallesi, mentre la Francia viene raggiunta a quota 4 proprio dalla Scozia (alla seconda vittoria consecutiva dopo il 36-20 di due settimane fa a Roma). Per tenere vivo il Torneo, i bleus di Guy Noves avrebbero dovuto vincere, per poi sfidare la settimana prossima a Parigi l'Inghilterra (ore 21), nell'ultimo match in programma di questa edizione. In classifica, l'Irlanda è quarta con 3 punti, l'Italia ultima (0). L'ultima giornata si aprirà con Galles-Italia (ore 13.40) e seguirà con Irlanda-Scozia (ore 18).

    METE E SPETTACOLO — La Francia va in meta dopo nemmeno 5 minuti con il tallonatore Guilhelm Guirado, che si fa trovare pronto al sostegno per l'ultimo passaggio di Wesley Fofana, dopo una serie di placcaggi mancati degli scozzesi. Contemporaneamente la Scozia perde per infortunio (spalla) la sua apertura Finn Russell (al suo posto entra Peter Horne). Francois Trinh-Duc sbaglia la trasformazione e poi anche un piazzato centrale all'11'. In 7 minuti però la Scozia ribalta il risultato con due piazzati di Greig Laidlaw: il primo al 16' dopo un lungo possesso (15 fasi) e un'infrazione di Guirado, il secondo al 22' conquistato dalla mischia. Al 33' un altro splendido lungo possesso scozzese, con iniziative alternate fra gli avanti e i trequarti, porta alla meta dell'estremo Stuart Hogg, che, servito da Laidlaw, sbilancia con una finta Gael Fickou ai 5 metri e schiaccia. E al 36' una punizione battuta veloce appena prima dei 10 metri difensivi sorprende la Francia, con Duncan Taylor che si beve Virimi Vakatawa e si fa tutto il campo lungo la linea laterale fino al tuffo alla bandierina, con Laidlaw trasforma anche questa. Sull'ultimo pallone del primo tempo, però, i bleus assediano i 22 avversari e alla fine sfondano in meta con Fickou: Maxime Machenaud trasforma e si va al riposo sul 18-12.

    LE MAGIE DI HOGG — La ripresa si apre con un piazzato da oltre metà campo realizzato da Hogg, al quale risponde Machenaud sempre dalla piazzola. I bleus tornano ad assediare i 22 avversari, ma dopo un fuorigioco scozzese che gli regala un calcio sotto i pali, vogliono andare per il bersaglio grosso ma poi perdono la palla dopo la touche. Al 58' un'altra infrazione scozzese appena fuori i 10 metri convince questa volta i francesi a prendersi i 3 punti con Machenaud per il -3. Ma la reazione scozzese è ancora una volta molto efficace e un possesso nei 22 metri, con gli avanti che impegnano la difesa avversaria al centro, fino a quando Laidlaw apre al largo per Hogg, che in aria tocca alle sue spalle per Tim Visser, che, tutto solo sull'out, non deve far altro che allungarsi in tuffo alla bandierina per il +8. Laidlaw, che sbaglia la trasformazione, si rifà a 5 minuti dalla fine con il piazzato che vale il +11. Che chiude definitivamente i conti della partita e di questo Sei Nazioni.

    ITALIA — Intanto in casa Italia, il giorno dopo la disfatta di Dublino è arrivato da saldare anche il temutissimo conto agli infortuni: la squadra del c.t. Jacques Brunel, che rimarrà in Irlanda per preparare l'ultima sfida di sabato prossimo (si trasferirà a Cardiff giovedì), ha perso anche l'apertura Edoardo Padovani (distorsione ginocchio sinistro), la seconda linea George Biagi (sublussazione spalla destra) e il pilone Lorenzo Cittadini (lombosciatalgia). Verranno valutate invece da domani le condizioni della seconda linea Marco Fuser e dei centri Gonzalo Garcia e Michele Campagnaro, usciti malconci dall'Aviva Stadium. Per far fronte a questa ulteriore emergenza sono stati richiamati in gruppo Martin Castrogiovanni (che ha scontato la squalifica), Jacopo Sarto e Tommaso Castello (che hanno fatto parte del gruppo le scorse settimane ma senza mai giocare). E' un ritorno anche quello di Tommy Allan: l'apertura del Perpignan è tornata in campo da 3 settimane dopo avere superato i problemi di pubalgia che lo avevano tenuto fuori dal Torneo sin dall'inizio. Rispetto al gruppo che Brunel aveva avuto a disposizione all'inizio della scorsa settimana a Roma, non ci saranno nemmeno il tallonatore Leonardo Ghiraldini, il mediano di mischia Edoardo Gori e la terza linea Andries van Schalkwyk. Sparito dalla lista invece senza spiegazioni il centro Giulio Bisegni.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da APUMA Dom Mar 20, 2016 9:31 am

    Rugby, Sei Nazioni: Galles-Italia 67-14: nove mete e un Cucchiaio per noi

    Gli azzurri a Cardiff chiudono un Sei Nazioni da dimenticare (il peggiore della storia) con le mete di Palazzani e Garcia: troppo forti i Dragoni a segno con 8 uomini. Il peggior congedo per Brunel

    Un'altra, tremenda lezione. L'Italia chiude il Sei Nazioni peggiore sommersa dal Galles 67-14, subendo ancora nove mete a due come a Dublino, e portando a casa un cucchiaio di legno pesantissimo per la qualità del rugby mostrato. Il c.t. Jacques Brunel, all'ultima partita sulla panchina azzurra, ha schierato la sola formazione possibile, dopo che gli infortuni 17 avevano falcidiato il gruppo, ma i numeri sono comunque pesantissimi e inaccettabili, alla 17ª edizione del Torneo: 29 mete subite in cinque partite (record), 224 punti subiti (solo 4 in meno del record del 2000), differenziale di 145 punti fatti/subiti (record) la seconda peggior sconfitta di sempre dopo l'80-23 di Inghilterra 2001. Inaccettabile.

    PRIMO TEMPO — Castrogiovanni piange durante tutto l'Inno di Mameli, Sarto piazza un placcaggio duro facendo capire che ha qualcosa da farsi perdonare, ma il Galles passa prestissimo: al 4', da touche, Webb finta di aprire e sui cinque metri va per la verticale fino alla meta. Le due squadre giocano tutto il giocabile, Parisse non sceglie i pali ma ordina di mandare i calci in touche, i Dragoni giocano la palla anche dentro la propria area di meta, spesso trovando varchi insperati nella linea azzurra. In generale, l'Italia dà l'idea di essere troppo leggera, inesperta, confusa. Raramente gli impatti sono positivi, in touche i lanci sbagliati di Giazzon costano tre possessi e la chiusa si assesta solo nel finale, dopo aversi visto fischiare contro tre volte. Palazzani si fa cacciare 10 minuti per aver impedito a Webb di giocare veloce un calcio dentro i 22, Biggar allunga fino a 13-0 con due piazzati, l'Italia continua a non avanzare, a non avere armi in attacco e a soffrire in difesa un Galles che a tratti muove la palla con spocchia, come se fossero gli Harlem Globetrotters. L'Italia non trova il modo per impedirglielo: la meta del 30' di Biggar, che sfonda dopo aver fintato l'apertura e beffando Allan che aveva scalato, e quella di Jonathan Davies al 33', che chiude un contrattacco dai 22 difensivi, sono troppo facili. E nel finale nemmeno la maul da touche, antica arma, dà agli azzurri una speranza di sfondare.

    RIPRESA — Nella ripresa il tema rimane identico: azzurri a difendere (male), Galles a giocare qualsiasi pallone possibile per segnare più mete possibili. Al 5' Davies sfonda sulla bandierina, al 9' North da metà campo trova un'autostrada e finisce in mezzo ai mali, al 17' Liam Williams sfrutta un finger pass di Davies e segna, al 25' Moriarty schiaccia da maul; il flanker si ripete al 39' su calcio giocato ai 5 con la difesa azzurra ferma, al 40' l'ultimo calcetto di Haimona viene convertito nell'ennesimo contrattacco finalizzato da Gareth Davies. In mezzo ci sono due mete azzurre, di Palazzani che finalizza una maul e di Garcia, ma cambia poco. Resta un'Italia distrutta fino alle fondamenta.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport




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    Messaggio Da APUMA Dom Mar 20, 2016 9:42 am

    Rugby, Sei Nazioni: Francia-Inghilterra 21-31. Irlanda-Scozia 35-25.

    A Parigi la squadra di Jones completa il capolavoro e ripete l'impresa che gli era riuscita l'ultima volta nel 2003. Vittoria firmata dalle mete di care, Cole e Watson e dal piede di Farrell. A tenere in piedi i Bleus i calci di Maxchenaud. A Dublino seconda vittoria consecutiva per i verdi di Schmidt e sorpasso in classifica

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    Danny Care, letteralmente "vola" in meta.

    Tredici anni dopo è di nuovo Grande Slam per l'Inghilterra. La squadra di Eddie Jones ha infatti piegato per 31-21 la Francia a Parigi nel match che ha chiuso l'edizione 2016 del Sei Nazioni e colto la quinta vittoria in altrettanti incontri. Un'impresa che agli inglesi non riusciva dal 2003. Il Sei Nazioni era invece già in bacheca dalla scorsa settimana. Il modo migliore per cancellare, almeno in parte, la grandissima amarezza della clamorosa eliminazione al primo turno della Coppa del Mondo giocata in casa. La Francia chiude invece al penultimo posto a quota 4 (come la Scozia, ma con una peggiore differenza punti). Il podio è così completato da Galles (7) e Irlanda (5).

    PIEDE E METE — Lo score si muove nei primi minuti con un piazzato per parte, con Owen Farrell che replica a Maxime Machenaud. I bleus fanno più possesso e provano con delle fiammate a trovare varchi. Ma in meta vanno gli inglesi al 12', con Danny Care che raccoglie il pallone dopo l'avanzamento della sua maul e sfrutta un buco per andare a schiacciare: Farrell trasforma. Nell'azione si fa male l'apertura francese Francois Trinh-Duc. E al 20', dopo un lungo possesso nei 22 francesi e una serie di pick and go, arriva la seconda meta inglese, firmata dal pilone Dan Cole, che evita un placcaggio e si ritrova oltre la linea (con Farrell che trasforma anche questa). Prima della mezz'ora la Francia accorcia con il piede di Machenaud, poi nell'ultima azione Farrell ha una opportunità per riallungare, ma manda largo e si va al riposo sul 12-17.

    GRANDE SLAM — La ripresa si apre con due piazzati di Machenaud nei primi 10 minuti, con in mezzo uno di Farrell. Il momento decisivo della partita arriva però al 56', quando arriva la terza meta inglese: sfondamento di Billy Vunipola, accelerazione di Ben Youngs (subentrato a Care) e calcetto a seguire verso l'out di sinistra, dove puntuale arriva a raccogliere l'ovale Anthony Watson, che si allunga alla bandierina e schiaccia nonostante il disperato tentativo di placcaggio. La Francia reagisce subito con un altro piazzato di Machenaud per il -4. Al 68' paura per il capitano inglese Dylan Harltey, che rimedia una ginocchiata in testa da Uini Atonio e resta a lungo a terra prima di lasciare il campo in barella. Al 72' un calcio di Farrell vale il +7. Sei minuti dopo la frittata la fa il pilone Xavier Chiocci, che affossa irregolarmente una maul, si becca il cartellino giallo, ma, soprattutto, rimanda alla piazzola Farrell, che firma il 31-21 che chiude definitivamente i conti.

    IRLANDA-SCOZIA 35-25 — Ceduto il titolo all'Inghilterra dopo due trionfi di fila, rimasta senza vittorie per le prime tre giornate, l'Irlanda bissa il successo con l'Italia della scorsa settimana e chiude il suo Sei Nazioni piegando per 35-25 la Scozia a Dublino. Una vittoria che vale per la squadra del c.t. Joe Schmidt il sorpasso in classifica (5) sulla Scozia, che chiude invece il suo Torneo con 4 punti. Un bilancio tutto sommato positivo anche per la squadra di Vern Cotter.

    INVENZIONI E PASTICCI — Grazie a un nettissimo predominio territoriale e di possesso nei primi 20', con la complicità delle infrazioni nel breakdown degli scozzesi, l'Irlanda fa a segno 3 volte dalla piazzola con Jonathan Sexton (che ne sbaglia un quarto). Greig Laidlaw tiene sotto break i suoi con un calcio. Fino all'invenzione di Stuart Hogg, che raccoglie nella sua metà campo un calcio irlandese e parte in contrattacco, sorprende una difesa mal piazzata e trova il buco che dopo una splendida corsa in diagonale da 50 metri vale, con la trasformazione di Laidlaw, il 10-9 per la Scozia. Al 26' però John Barclay commette l'ennesima infrazione e si becca il cartellino giallo. E con la superiorità numerica l'Irlanda trova anche la meta, con CJ Stander che decide di risolvere una situazione complicata, che con gli sfondamenti non portava a nulla, saltando oltre la ruck per andare a schiacciare: Sexton trasforma per il 16-10. Al 31' poi, su un calcio di Sexton a esplorare i 22, Tommy Seymour e Hogg si scontrano e per Keith Earls è un gioco da bambini raccogliere la palla e andare a schiacciare indisturbato (Sexton stavolta però sbaglia). Su un piazzato di Laidlaw che vale il 21-13 si va al riposo.

    CARTELLINI E METE — La ripresa si apre con la terza meta irlandese, con Conor Murray che sfrutta il lavoro della sua maul e che, dopo la formazione della ruck, vede un buco e si tuffa oltre la linea (e Sexton trasforma). Al 56' arriva anche la seconda meta scozzese, con Richie Gray che, dopo il lavoro dei compagni che sfianca la difesa irlandese, trova un buco in mezzo ai pali (Laidlaw ovviamente trasforma): 28-20 e partita ancora aperta. Al 68' però altro cartellino giallo per gli scozzesi, stavolta per Alex Dunbar, che rovescia in aria Sexton pericolosamente. E un minuto dopo arriva puntuale la meta di Devin Toner: la maul irlandese fa strada, la difesa scozzese si sfalda e la seconda linea schiaccia in mezzo ai pali nonostante il disperato tentativo di placcaggio di Peter Horne, con Sexton che trasforma per il 35-20. Nel rissoso finale, cartellino giallo anche per Sexton e, dopo ripetute infrazioni irlandesi in raggruppamento, al largo arriva la terza meta scozzese, con Alex Dunbar. Troppo tardi per riaprirla.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da APUMA Dom Nov 20, 2016 3:10 pm

    Rugby, storica Italia: prima vittoria contro il Sudafrica

    A Firenze la squadra di O'Shea piega gli Springboks per 20-18: interrotta una striscia di dodici sconfitte consecutive

    FIRENZE - L'Italrugby scrive una pagina di storia battendo il Sudafrica (20-18) che sarà forse il più brutto della sua storia, ma questa è comunque un'impresa sportiva che può rappresentare una svolta per il movimento ovale. Gli azzurri hanno saputo rispondere alla sfida muscolare però confusa dei due volte campioni del mondo, e con il passare dei minuti li hanno sfiancati prima ancora psicologicamente che sul piano fisico. Una partita perfetta, il capolavoro tattico del nuovo ct Conor O'Shea che non si era scomposto dopo la pesante sconfitta dell'Olimpico di una settimana fa. "Questi ragazzi hanno straordinarie possibilità", aveva detto. Parisse e gli altri gli hanno dato ragione giocando un match di epica intensità, con un Favaro mostruoso di placcaggi e rincorse, una linea arretrata esemplare nel chiudere le iniziative dei Boks. Che per più di un'ora hanno provato a fare cornate coi nostri, ma sono stati ricacciati indietro. Viene da sorridere, pensando che la difesa dell'Italia è stata affidata proprio ad un tecnico straniero, Venter. La prima meta di un altro sudafricano "azzurro", Van Schalkwyk, ma soprattutto quella dell'abruzzese Venditti nella ripresa hanno suggellato una partita da ricordare per sempre.

    Van Schalkwyk, il sudafricano 'buono' - L'Italia ha cominciato benino con una multifase fino alla linea dei 22 avversari, poi un avanti sul passaggio di Bronzini e da quel momento è stato un rosario di falli azzurri: 4 calci di punizione in 4 minuti, la mischia che provava a frenare il drive sudafricano dalle rimesse laterali, ma quando Paige apriva sui tre-quarti era un giochetto per Le Roux inserirsi ed offrire ad Habana per la prima, facile meta ospite. Pareva il prologo di una storia già letta mille volte, invece alla ripresa del gioco l'Italia sorprendeva tutti con Val Schalkwyk, sudafricano d'Italia, che partiva feroce da un raggruppamento ordinato e marcava sulla spinta dei compagni. Canna trasformava.

    Padovani, un calcio di speranza - La sorpresa e la gioia duravano però pochi minuti, perché - rubato un pallone in mezzo al campo - i Boks partivano a sorpresa sulla destra con De Allende: Parisse sbagliava clamorosamente il placcaggio e il gigantesco centro sudafricano filava in meta, con Lambie che ispessiva il vantaggio. Calci sghembi, mani insaponate, tanta confusione: i due volte campioni del mondo confermavano di attraversare un periodo di crisi e gli azzurri ne approfittavano, accorciando le distanze alla mezz'ora (10-12) con una punizione da quasi metà campo di Padovani per un fallo ospite in mischia ordinata.

    Nella 'guerra' comanda Favaro - Il miracoloso salvataggio di Padovani e Benvenuti su Lambie, che sembrava già in meta, era la fotografia di un finale di tempo emozionante e finalmente concreto per l'Italia: gli azzurri reggevano il durissimo impatto con gli Springboks intorno ai punti di incontro - monumentali placcaggi di Favaro, Minto e Venditti - , sempre supportati dai tre-quarti, e alla fine costringevano all'errore gli avversari, chiudendo la prima parte di un ruvido e generoso match sotto di 2 soli punti.

    Venditti e un sorpasso da leoni - Con due piloni nuovi e poco esperti come Quaglio e Ferrari il pacchetto azzurro si ritrovava subito orfano di Fuser (ripetuti falli in mischia) e Lambie metteva dentro un facile calcio di punizione. Parevano le prime gocce d'un diluvio, invece l'Italia resisteva con un uomo in meno e tornata in 15 dava inizio ad una strepitosa serie di pick and go: guadagnava metro su metro fino a quando Bronzini apriva a sinistra per Benvenuti e poi Venditti marcava una meta quasi storica, con il piede di Canna che portava gli azzurri incredibilmente davanti dopo quasi un'ora di gioco.

    Un finale da impazzire, e la festa - Un calcio di Jantjies ma subito un altro di Canna. Gli Springboks perdevano la testa, però due pasticci azzurri - una mischia persa su propria introduzione, un avanti di Bisegni - riportavano gli ospiti nella metà campo italiana. I ragazzi di O'Shea non perdevano la concentrazione, continuavano ad aggredire impazziti di entusiasmo e voglia di vincere. Nel finale c'era anche tempo per recriminare per una meta forse ingiustamente a Fuser, ma non importa. Oggi è tempo di festeggiare una giornata indimenticabile e forse un primo passo verso un nuovo futuro ovale.

    Italia-Sudafrica 20-18 (10-12)
    Marcatori: 8' pt meta Habana, 11' meta Van Schalkwik tr Canna, 17' meta De Allende tr Lambie, 30' cp Padovani; 5' st cp Lambie, 18' meta Venditti tr Canna, 21' cp Jantjies, 24' cp Canna
    Italia: Padovani - Bisegni, Benvenuti, McLean, Venditti - Canna (30' st Allan), Bronzini (30' st Gori) - Parisse, Favaro, Minto (20' st Steyn) - Van Schalkwyk (27' pt Biagi), Fuser - Cittadini (1'st Ferrari), Gega, Panico (1' st Quaglio). A disposizione: D'Apice,
    Boni.
    Sudafrica: Le Roux (30' st Goosen) - Combrinck, Venter, De Allende, Habana - Lambie (12' st Jantjies), Paige (12' st De Klerk) - Whiteley (30' st Mostert), Alberts (25' st Mohojt), Carr- De Jager, Du Toit - Koch (12' st Nyakane), Strauss, Mtawarira (12' st Kitshoff). A disposizione: Mbonambi.
    Arbitri: Clancy (Irl)
    Note: 2' st cartellino giallo Fuser. Man of the match: Padovani.
    Fonte: La Repubblica


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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 05, 2017 8:06 pm

                       DI NUOVO AL VIA IL SEI NAZIONI!!!!!!



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    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Galles 7-33. Azzurri grandi un tempo, poi dilagano i Dragoni
    Il primo tempo degli azzurri, sotto gli occhi del presidente Mattarella, è formidabile per intensità e qualità, il Galles va sotto con la meta di Gori, poi nella ripresa il piede di Halfpenny vale il sorpasso e gli azzurri cedono alla distanza con l'uomo in meno (giallo a Lovotti) con le mete di Davies e Lian Williams. North completa a fine match

    05 FEBBRAIO 2017 - ROMA
    Italia-Galles 7-33
    MARCATORI: p.t. 29’ m. Gori tr. Canna, 36’ c.p. Halfpenny; s.t. 6’, 12’ e 16’ c.p. Halfpenny, 22’ m. J. Davies tr. Halfpenny, 28’ m. L. Williams tr. Halfpenny, 38’ m. North tr. Halfpenny.
    ITALIA: Padovani (33’ s.t. Canna); Bisegni (20’-30’ s.t. Panico), Benvenuti (13’ s.t. Campagnaro), McLean, Venditti; Canna (29’ s.t. Allan), Gori (24’ s.t. Bronzini); Parisse, Mbanda, Steyn; Biagi (13’ s.t. Furno), Fuser (35’ p.t.-1’ s.t. Furno; 22’ s.t. Minto); Cittadini (18’ s.t. Ceccarelli), Gega (6’ s.t. Ghiraldini), Lovotti. All. O’Shea.
    GALLES: Halfpenny; North, J. Davies, S. Williams (34’ s.t. Roberts), L. Williams; Biggar (1’ s.t. S. Davies), Webb (34’ s.t. G. Davies); Moriarty (34’ s.t. King), Tipuric, Warburton; A.W. Jones (4’-16’ p.t. Hill), Ball (22’ s.t. Hill); Lee (10’ s.t. Francis), Owens, N. Smith (10’ s.t. R. Evans). All. Howley. ARBITRO: Doyle (Inghilterra). NOTE: spettatori 40.983. P.t. 7-3. Giallo: 20’ s.t. Lovotti. Calci: Canna 1 su 1 (2 punti); Halfpenny 7 su 8 (18 punti). Uomo del match: Halfpenny. Punti: Italia 0; Galles 4.


    Cade, da pronostico, ma l'Italia che cede al Galles (3 mete a una) per un'ora ha fatto sognare: matura, ordinata, con la mentalità vincente di chi guarda in faccia l'avversario e lo sfida con classe, qualità, ordine, intensità agonistica e sul piano del fisico e della compattezza di squadra. Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore di chi ama il rugby. Poi, però, alla lunga il più forte ha avuto il sopravvento.

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    IL MATCH — Prima del saluto ufficiale di Mattarella (prima volta di un presidente della Repubblica al Sei Nazioni) incurante della pioggia incessante e senza un ombrello, la triste notizia della morte di un volontario Fir all'esterno dello stadio per un malore. Pronti, via e l'Italia parte con una difesa avanzante molto aggressiva, mettendo una grandissima pressione sui portartori di palla gallesi. Eccezionale tensione agonistica degli azzurri, che placcano come furie a getto continuo, provano a ripartire usando sia il piede di Canna sia la grande capacità del pack di ripartire ovale in mano. Funziona la mischia azzurra (6 vinte su 7 nei primi 40') e le azioni prolungate dei gallesi non portano a nulla perché gli azzurri mantengono un ordine e una concentrazione eccezionale: i gallesi non sfondano (esemplare un salvataggio di Lovotti dopo un'azione di 12 fasi a due metri dalla linea di meta) e non passa con le aperture al piede (Canna bravissimo su Lian Williams lanciato da Biggar). Il Galles guadagna due calci: Halfpenny sbaglia il piazzato da metà campo, poi Biggar decide di andare in touche puntando al bersaglio grosso. Ma non va. E alla fine, dopo 20 minuti d'assedio gallese, l'Italia fa assaggiare agli ospiti anche un bel po' di fase difensiva. Ci provano, gli azzurri, e lo fanno con tantissima qualità, trascinati da un Parisse stratosferico, che guida una squadra che si esprime al di sopra degli standard a cui eravamo abituati. Il Galles va in apnea, si salva due volte a tre metri dalla linea di metà riuscendo a riemergere, ma dopo aver evitato il crac al 26' al termine di un'azione bellissima alla mano Parisse-Gori-Canna-Parisse-Cittadini, capitola al 29' con un passaggio no look straordinario di Parisse che lancia Steyn. Mischione sulla linea di meta e Gori arriva a schiacciare con l'aiuto di Cittadini. Canna trasforma ed è 7-0. E se la furiosa reazione gallese si traduce col piazzato del 7-3 di Halfpenny al 36', il finale è ancora di marca azzurra, con Parisse prima e McLean poi fermati nei 5 metri gallesi dopo aver bucato una linea sempre più tremebonda, quando la meta italiana per il 12-3 sembrava fatta.

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    LA RIPRESA — Il Galles dà la chiara percezione di essere mortificato dall'incapacità di passare. E così inizia incaponendosi nel tentativo di sfondare la difesa azzurra. Che all'inizio tiene. E ruba palla (con Gori, con Parisse, con McLean). Ma alla lunga il fallo arriva (Gega in ruck) e permette al 6' ad Halfpenny di calciare per il 7-6. E un placcaggio pericoloso di Steyn al 12' permette ancora dalla piazzola ad Halfpenny di portare in vantaggio i Dragoni calciando da 44 metri: 7-9. E' il momento più duro, gli azzurri commettono errori gravi, mostrando una crepa psicologica preoccupante. Un placcaggio in ritardo di Parisse costa al 16' il quarto piazzato di Halfpenny, spostato a destra e da 30 metri: 7-12. E al 18' grazie a ben tre placcaggi rotti i rossi arrivano in un amen dalla propria metà campo alla linea di meta con Webb che va a schiacciare, ma con un grande gesto tecnico Furno salva mettendo la palla sotto l'ovale. L'Italia è chiamata a soffrire tremendamente. Discussioni infinite con l'arbitro Doyle fiscalissimo e la palla che non esce dai 22 metri azzurri. Arriva il giallo a Lovotti per ripetuti crolli in mischia e sugli sviluppi del raggruppamento seguente, al 22', la palla viaggia da sinistra a destra velocemente fino ad arrivare a Jonathan Davies che schiaccia, Halfpenny trasforma per il 7-19.

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    La reazione azzurra è generosa, ma meno ordinata rispetto al primo tempo. E fallosa. Una manna per il Galles, che va facilmente in meta ancora al 27' con l'uomo in più facendo volare la palla fino a sinistra dove Lian Williams schiaccia. Halfpenny trasforma per il 7-26. Lovotti rientra, gli azzurri col cuore provano a risalire la china e si piazzano nei 22 avversari, ma ormai più che fisicamente la sensazione è che a cedere sia stata la testa. Due folate di Bisegni e Campagnaro fanno esplodere l'Olimpico vanamente, perché con l'Italia tutta sbilanciata, con praterie infinite a disposizione dei rivali, al 38' arriva la lunga fuga di North per la terza meta gallese. Halfpenny trasforma per il 7-33. Il Galles punta a portare la quarta meta per il punto di bonus, ma Lian Williasm si fa sfuggire l'ovale al momento di schiacciare. Finisce così, con un'Italia bellissima per un'ora. Si riparte da lì. Sabato arriva l'Irlanda che avrà voglia di riscattare la sconfitta con la Scozia.


    Fonte: La Gazetta dello Sport


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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 05, 2017 8:10 pm



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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 05, 2017 8:18 pm

    Rugby, Sei Nazioni: che Scozia! Irlanda battuta 27-22

    Grande partenza dei padroni di casa con la doppietta di Hogg, nella ripresa la rimonta irlandese con le mete di Henderson e Jackson, ma nel finale decide il piede di Laidlaw. Per gli irlandesi c'è solo il punto di bonus difensivo, il primo assegnato nella storia del Torneo

    4 FEBBRAIO 2017 - MILANO
    RUGBY

    La Scozia firma il primo colpo dell'edizione 2017 del Sei Nazioni. A Murrayfield la squadra del c.t. Vern Cotter ha infatti sconfitto per 27-22 l'Irlanda, una delle favorite per la vittoria finale. Una vittoria costruita grazie a un grande primo tempo e, dopo la rimonta irlandese nel secondo, difesa grazie al piede di Greig Laidlaw.

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    CHOC — L'avvio di partita è uno choc per gli irlandesi, sorpresi da una partenza strpitosa degli scozzesi, che in 22 minuti segnano due mete con Stuart Hogg: la prima dopo un possesso mantenuto con calma con una serie di pick and go, fino al missile con il quale Finn Russell trova l'estremo per la facile segnatura, la seconda con la palla che dopo una touche arriva al largo per Hogg, che finta un passaggio all'esterno e invece si infila nel buco al suo interno, per la corsa indisturbata sotto i pali. Laidlaw le trasforma entrambe. L'Irlanda si sveglia e al 26' dopo un possesso lungo 18 fasi, quando apre rischia l'intercetto, ma la fortuna aiuta Keith Earls, che si ritrova la palla fra le mani e la schiaccia alla bandierina. Ma passano appena 3 minuti e da una touche ai 5 metri Fraser Brown serve il centro Alex Dunbar, schierato inaspettatamente fra gli avanti e lasciato libero di ricevere e di schiacciare dopo pochi passi. Laidlaw trasforma ancora per il 21-5. Al 34' Paddy Jackson accorcia su piazzato e sul 21-8 si va al riposo.

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    RIMONTA — La ripresa si apre con la meta irlandese che riapre il match, firmata dalla seconda linea Iain Henderson, che raccoglie il passaggio di Conor Murray, fermato dagli scozzesi a pochi passi dalla linea. E al 62' arriva il sorpasso: da una ruck intorno ai 5 metri, Murray estrae velocemente il pallone per Jackson, che si infila nel buco e, pur placcato, riesce a gattonare oltre la linea e a schiacciare. L'apertura le trasforma entrambe e l'Irlanda è avanti 22-21. Al 73' è però proprio Jackson a rotolare via in ritardo dopo un placcaggio e a regalare a Laidlaw la punizione del controsorpasso. Passano 4 minuti e un placcaggio alto di Tommy Bowe su Dunbar offre un'altra punizione agli scozzesi, ma stavolta il capitano Laidlaw sceglie la touche per mantenere il possesso. La scelta si rivela efficace perché gli scozzesi riescono a conservare il possesso e a guadagnare un'altra punizione, che stavolta Laidlaw decide di calciare per il 27-22 finale. Che regala alla Scozia la prima vittoria nell'edizione 2017 del Sei Nazioni. E l'Irlanda, suo malgrado, chiudendo con soli 5 punti di scarto, entra nella storia lo stesso, conquistando il primo punto di bonus assegnato nel Torneo.


    Fonte: La Gazzetta dello Sport


    Ultima modifica di Kim Winchester il Dom Feb 05, 2017 8:30 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 05, 2017 8:20 pm



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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 05, 2017 8:25 pm

    6 Nazioni 2017: Inghilterra, che fatica con la Francia!

    sabato 4 febbraio 2017
    Si è concluso a Twickenham "Le Crunch", cioè la sfida tra gli inglesi e i francesi, big match del weekend.

    Sfida fisica ed equilibrata a Twickenham, dove una Francia molto quadrata mette in seria difficoltà un'Inghilterra che ci mette molto tempo a trovare la quadra di un gioco produttivo. Così per buona parte del match sono i campioni in carica a dover rincorrere, con poche occasioni da un lato e dall'altro, ma con i cambi è l'Inghilterra a fare la differenza e a conquistare una vittoria fondamentale.


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    Inizia bene la Francia, che spinge fin da subito sull'acceleratore e dopo sette minuti ottiene un piazzato che Camille Lopez mette tra i pali e transalpini in vantaggio a Twickenham. L'Inghilterra risponde dopo poco più di 60 secondi, ancora un fallo, questa volta è Owen Farrell ad andare sulla piazzola e pareggio. Al 13', però, uno spear tackle costa il giallo a Jonny May, Inghilterra in 14 e Francia nuovamente in vantaggio. Padroni di casa che, però, anche se in inferiorità provano a tornare in attacco, anche se è nuovamente la Francia a spingere, mentre le due squadre mostrano segnali di nervosismo. Al 20' altri tre punti per i Bleus e primo minibreak per gli ospiti.

    Il tabellino si continua a muovere dalla piazzola e al 23' è la volta di Owen Farrell di accorciare lo svantaggio e il centro dei Saracens non tradisce. E' una sfida molto fisica in questo primo tempo, con i ball carrier francesi che fanno male alla difesa inglese, ma senza riuscire mai a fare un vero e proprio break. Danno spettacolo da un lato Elliot Daly e dall'altro Virimi Vakarawa, ma si arriva al 35' ed è ancora uno dei calciatori a poter mettere punti sul tabellone. E' Camille Lopez ad andare sulla piazzola, ma il pallone esce di poco alla sinistra dei pali. Ancora un fallo, al 37', e questa volta è Elliot Daly ad andare sulla piazzola e pareggio per l'Inghilterra dai 50 metri. L'ultima fiammata è della Francia, che raccoglie un calcio inglese, corre quasi tutto il campo, trova finalmente i break per entrare nei 22 britannici, ma poi Itoje mette le mani nel posto giusto, tenuto e primo tempo che si chiude sul 9-9.

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    Il sorpasso inglese potrebbe arrivare al terzo minuto della ripresa e, ancora una volta, sarebbe figlio di un fallo francese e di un calcio dalla piazzola di Owen Farrell,ma il centro centra il palo e nulla di fatto. Occasioni da un lato e dall'altro, con Louis Picamoles che si mette in luce con una bellissima corsa. E al 47' il break lo trova Owen Farrell, che si infila in una difesa francese troppo larga, palla al largo a Elliot Daly all'ala, ma il numero 11 tocca la linea con il piede un attimo prima di schiacciare e nulla di fatto. Rischia il giallo Kévin Gourdon per placcaggio alto. Al 54' è l'Inghilterra che si rende pericolosa, ora che sta dominando territorialmente, ottiene un fallo sui 5 metri e Owen Farrell questa volta non può mancare il sorpasso e il primo vantaggio per i padroni di casa. Ma allo scadere dell'ora di gioco ecco la prima meta della partita. Contrattacco francese, lunga azione nei 22, palla riciclata benissimo da Kévin Gourdon a Rabah Slimani e Francia in vantaggio.

    Prova a reagire l'Inghilterra, ma un nuovo avanti ferma l'attacco dei padroni di casa. Ancora tanti errori palla in mano dei britannici e Francia che può respirare. Un fallo conquistato in mischia permette al 69' all'Inghilterra di tornare nei 22 offensivi, lunghissima azione e poi la palla arriva al neoentrato Ben Te'o e britannici che tornano in vantaggio con una bella meta a 10 minuti dalla fine. Francia che ora soffre, non riesce più a rendersi pericolosa, mentre i cambi fatti da Eddie Jones pagano, con Te'o, ma anche Care e Haskell a fare la differenza in campo. Ultima chance per la Francia per provare al sorpasso, ma errore al piede e Inghilterra che, così, può festeggiare una vittoria ottenuta a fatica.

    INGHILTERRA – FRANCIA 19-16
    Sabato 4 febbraio, ore 17.50 - Twickenham, Londra
    Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Jonny May, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Nathan Hughes, 7 Tom Wood, 6 Maro Itoje, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley, 1 Joe Marler
    In panchina: 16 Jamie George, 17 Matt Mullan, 18 Kyle Sinckler, 19 Teimana Harrison, 20 James Haskell, 21 Danny Care, 22 Ben Te’o, 23 Jack Nowell
    Francia: 15 Scott Spedding, 14 Noa Nakaitaci, 13 Gaël Fickou, 12 Rémi Lamerat, 11 Virimi Vakatawa, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Kévin Gourdon, 6 Damien Chouly, 5 Yoann Maestri, 4 Sébastien Vahaamahina, 3 Uini Atonio, 2 Guilhem Guirado, 1 Cyril Baille
    In panchina: 16 Clément Maynadier, 17 Xavier Chiocci, 18 Rabah Slimani, 19 Arthur Iturria, 20 Loann Goujon, 21 Maxime Machenaud, 22 Yoann Huget, 23 Jean-Marc Doussain
    Arbitro: Angus Gardner
    Marcatori: 8' cp. Lopez, 10' cp. Farrell, 13' cp. Lopez, 20' cp. Lopez, 23' cp. Farrell, 38' cp. Daly, 55' cp. Farrell, 60' m. Slimani tr. Lopez, 71' m. Te'o tr. Farrell
    Cartellini gialli: 13' May



    Fonte: Blogo


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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 05, 2017 8:28 pm



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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 12, 2017 3:22 pm

    Rugby, Sei Nazioni: Italia-Irlanda 10-63. Travolti dall'onda verde

    Gara dominata sin dalle prime battute dagli ospiti, che riscattano la sconfitta in Scozia, Nove mete per loro, solo quella tecnica trasformata da Canna per gli azzurri. Si tratta del peggior scarto di una partita in casa nella storia del Sei Nazioni


    11 FEBBRAIO 2017 - ROMA
    Italia-Irlanda 10-63
    MARCATORI: p.t. 13’ m. Earls tr. Jackson, 15’ c.p. Canna, 19’ m. Stander tr. Jackson, 26’ m. Earls tr. Jackson, 32’ m. tecnica Ita tr. Canna, 35’ m. Stander tr. Jackson; s.t. 6’ m. Stander tr. Jackson, 27’ m. Gilroy tr. Jackson, 32’ m. Ringrose tr. Jackson, 39’ e 42' m. Gilroy tr. Jackson.
    ITALIA: Padovani; Esposito, Benvenuti (8’ s.t. Campagnaro) McLean, Venditti; Canna (30’ s.t. Allan), Gori (21’ s.t. Bronzini); Parisse, Favaro (16’ s.t. Steyn), Mbandà; Van Schalkwyk (6’ s.t. Biagi), Fuser; Cittadini (1’-18’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (6’ s.t. Gega), Lovotti (23’ s.t. Panico). All. O’Shea. IRLANDA: Kearney; Earls, Ringrose, Henshaw (7’ s.t. Gilroy), Zebo (35’ s.t. Keatley); Jackson, Murray (27’ s.t. Marmion); Heaslip, O’Brien (27’ s.t. Van der Flier), Stander; Toner (20’ s.t. Dillane), D. Ryan; Furlong (14’ s.t. J. Ryan), Scannell (22’ s.t. Tracy), Healy (11’ s.t. McGrath). All. Schmidt. ARBITRO: Jackson (Nuova Zelanda). NOTE: p.t. 10-28. Giallo: 32’ p.t. D. Ryan. Calci: Canna 2 su 2 (5 punti); Jackson 9 su 9 (18 punti). Uomo del match: Stander. Punti: Italia 0; Irlanda 5.

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    Si arrende ancora, l'Italia del rugby, che davanti ai 52mila dell'Olimpico perde il 16° match su 17 giocati dal Sei Nazioni 2014, restando a secco vittorie interne dalla vittoria sull'Irlanda nel 2013. I Verdi stavolta hanno inflitto una lezione terribile a un'Italia apparsa fin dalle prime battute senza armi e senza scampo. Un'agonia lunga 80 minuti per un'Italia troppo brutta per essere vera. Conclusa con il peggior scarto per una partita casalinga nella storia del Sei Nazioni.
    Italia - Irlanda  finisce 10-63 allo Stadio Olimpico. Edoardo Padovani in azione (Reuters)Una carrellata di coloratissimi tifosi irlandesi e italiani. Giornata di sole allo Stadio Olimpico, dove l'attesa è alle stelle. Fama(Reuters)Gazzetta dello SportDonnacha Ryan Keith Earls segna un punto per l' Irlanda (Reuters)Sergio Parisse (Lapresse)Gazzetta dello SportGazzetta dello SportGazzetta dello SportAndries van Schalkwyk e Donnacha Ryan (Reuters)Giulio Bisegni e Edoardo Gori (Reuters)Conor O'Shea allenatore della nazionale azzurra (Lapresse)(Ansa)I tifosi italiani non sono da meno degli irlandesi (Ansa)Possesso palla per Garry Ringrose (Afp)(Reuters)Ancora un punto per l'Irlanda (Reuters)(Lapresse)(Lapresse)(Afp)Parisse in azione (Ap)Ancora una meta per Stander che viene festeggiato dai compagni (Ap)(Lapresse)Rob Kearney (Irlanda) cerca di liberarsi (Afp)(Afp)(Lapresse)Marco Fuser (Afp)(Afp)(Lapresse)63-10 il punteggio finale. Gli irlandesi non ci hanno lasciato scampo  (Reuters)Una carrellata di coloratissimi tifosi irlandesi e italiani. Giornata di sole allo Stadio Olimpico, dove l'attesa è alle stelle.... 
    GALLERIAIl cielo d'Irlanda ci ubriaca di mete SHARE

    IL MATCH — L'imbarazzante divario fra le due squadre è apparso fin dal primo minuto: l'Irlanda spinge dal via e domina gli azzurri, che non superano la loro metà campo. L'Italia perde le battaglie in mischia e in touche, difende soffrendo, sbagliando diversi placcaggi e regalando spazi aperti fatalmente sotto la spinta avversaria. L'Irlanda deve limitarsi a fare il suo compitino: pick and go per guadagnare metri, apertura all'ala o offload preziosi per bucare la linea difensiva e via. Prima meta con Earls al 13', seconda con Stander al 18', ancora Earls al 26'. In mezzo un piazzato di Canna nell'unica volta sui primi 30 minuti in cui gli azzurri sono entrati nella metà campo rivale. Poi, la fiammata, con l'Italia che va in touche e con la maul avanzante fatta crollare da Donnacha Ryan ottiene la meta tecnica trasformata da Canna, con l'Irlanda costretta in 14 uomini per 10 minuti. Svolta il match sul 10-21? Macché. Con l'uomo in meno gli irlandesi guadagnano un calcio, rinunciano al piazzato, vanno in touche e costruiscono l'azione per la seconda meta di Stander che vale il bonus al 35'. Jackson trasforma tutte le segnature. Siamo 10-28 e con l'uomo in più dagli azzurri arriva solo tanta confusione, zero punti fatti e 7 incassati. Primo tempo umiliante con 13 placcaggi azzurri sbagliati (a uno), 244 metri percorsi ovale in mano dagli irlandesi contro i 67 azzurri.

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    DISASTRO — A quel punto ci si appresta solo ad aggiornare il tabellino. Perché il canovaccio del match non cambia affatto, con l'Italia incapace del minimo guizzo. Zero assoluto. Inatteso, demoralizzante, inspiegabile. A fine match i metri guadagnati dagli azzurri saranno 220, quelli irlandesi 632, i placcaggi sbagliati dall'Italia 37, quelli dell'Irlanda appena 9... La quinta meta verde è la terza di Stander al 46' (Jackson trasforma per il 10-35), con gli ospiti devastanti fisicamente e tecnicamente, su una rivale apparsa piccola piccola e lentissima, capace di metterci solo la solita infinita generosità, sbattendo sul muro implacabile degli avversari e mai in grado di portare un'azione fino in fondo senza commettere un errore che ne inficiasse l'efficacia. La sesta meta arriva al 67' con Gilroy al termine di una serpentina nelle praterie azzurre. Il piede di Jackson vale il 10-42. La settima meta al 72' con Ringrose che entra nella difesa di burro italiana e va a schiacciare. Con Jackson dalla piazzola siamo a 10-49. Gilroy fa bis al 78' lanciato dal piede di Jackson, che trasforma per il 10-56. L'umiliazione è totale con l'ultima azione, in cui l'Irlanda tenacemente cerca e trova la nona meta contro una difesa fragile, schiacciando con il tris personale di Gilroy. Finisce 10-63. Buio pesto per l'Italia. E la prossima sfida fra due settimane è a Twickenham con l'Inghilterra...

    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 12, 2017 3:43 pm



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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 12, 2017 3:53 pm

    Sei Nazioni 2017: la battaglia di Cardiff va all’Inghilterra. Galles battuto 16-21
    Il duello si risolve nei minuti finali con la meta di Elliot Daly


    Rugby a 15 - Pagina 3 Inghilterra_Galles_Rugby_Action-Images_Hnery-Browne

    La partita inizia subito con Halfpenny a smuovere il punteggio, grazie ad una punizione conquistata dal Galles. Sul calcio di rinvio però, l’Inghilterra dimostra di essere venuta a Cardiff con velleità di vittoria andando subito a mettere sotto pressione la difesa dei padroni di casa che all’undicesimo concedono al piede di Farrell la punizione del 3-3. Gli uomini di Jones quindi prendono possesso del campo e cominciano a sciorinare il loro gioco abrasivo. Il ritmo è infernale. La difesa dei Dragoni regge a lungo ma al termine di un multifase – lungo venticinque ripartenze – è costretta a cedere sulla penetrazione di Youngs. Farrell non converte. Si va un temporaneo 3-8 che diventa immediatamente 6-8, poichè sul rovesciamento di fronte, gli uomini in maglia rossa sono bravi ad ottenere un fallo sotto ai pali che ancora Halfpenny trasforma in tre punti.
    Al Millenium Stadium non c’è un secondo di respiro, le contendenti si scambiano di continuo il comando delle operazioni. Al ventisettesimo Rhys Webb avrebbe la chance di marcare pesante, ma per qualche centimetro non riesce a trovare le prolunghe necessarie a schiacciare l’ovale sulla linea di meta. L’Inghilterra quindi si salva mostrando grande attenzione, pazienza e disciplina così come nelle successive azioni, dove Alun Wyn Jones e compagni cercano in tutti i modi di assaltare il fortino ospite. Al trentottesimo però, il muro eretto dalla Rappresentativa della Rosa viene perforato. Ben Youngs viene stoppato su un calcetto di ripartenza a seguito di un raggruppamento e viene costretto a rifugiarsi in una mischia con introduzione gallese. Rhys Webb e Liam Williams organizzano l’attacco e dopo il mantenimento dell’ovale da parte degli avanti mettono in scena quello che hanno pensato: il mediano di mischia si impossessa della palla e si accentra sfruttando il buco di Scott Williams che favorisce la corsa di taglio dello stesso Liam Williams, il quale accelera e finisce sotto ai pali facendo esplodere la bolgia del Millenium Stadium. Halfpenny non si fa pregare per la conversione. Il Galles quindi va al riposo in vantaggio per 13-8 sull’Inghilterra.
     
     
    Il restar della ripresa è ricco di impatti duri, con gli errori di handling che aumentano vista la forte pressione e l’alto numero di placcaggi. Per seicento secondi la sfida si gioca praticamente nella porzione centrale del campo senza avere un padrone. Eddie Jones allora prova a giocarsi i primi cambi per l’Inghilterra facendo entrare George e Haskell in luogo di Hartley e Clifford. Rob Howley da par suo risponde al collega sostituendo i due piloni titolari con  Smith e Lee e soprattutto gettando nella mischia il rientrante Faletau che rileva un applauditissimo Moriarty. Il digiuno di punti della seconda frazione di gara si rompe poi: al cinquantacinquesimo infatti una punizione ottenuta dagli ospiti sui trentacinque metri in zona centrale consente a Farrell di mettere a referto un calcio facile. Si val 13-11. Il Galles sente il fiato sul collo dei rivali e allora si riversa nella meta campo avversaria ristabilendo le distanze in corrispondenza dell’ora di gioco, sempre per effetto di un calcio messo a segno da Halfpenny dopo una penalità. Con lo score sistemato sul 16-11, le squadre ricominciano quindi a sfidarsi a viso aperto. E’ una lotta senza esclusioni di colpi. I campioni in carica cercano il pareggio, ma i padroni di casa rispondo presenti: Biggar all’improvviso intercetta l’ovale e prova ad involarsi. L’apertura, pur non riuscendo a percorrere tutto il campo palla in mano, riporta i suoi comunque nei ventidue avversari ricacciando indietro la squadra di bianco vestita.
    Si entra negli ultimi dieci minuti della contesa. Il Galles prova ad amministrare, ma l’Inghilterra non ci sta e con Farrell accorcia il gap trovando un calcio piazzabile; su cui il centro non mostra debolezze nel trasformare e segnare il 16-14 al settantunesimo. L’arrivo è in volata, gli allenatori sfruttano tutte le sostituzioni a disposizioni per avere ulteriori energie da implementare nelle formazioni in campo. La pressione ospite aumenta, i Dragoni rinculano troppo. Al settantaseiesimo Ford raccoglie al volo e indisturbato un ovale che piove dai ventidue gallesi. Immediatamente serve Farrell, il quale trasmette al largo per il velocissimo Daly che si mette in moto e batte nettamente Alex Cuthbert al largo andando alla bandierina. E’ la meta della vittoria per Eddie Jones e la sua squadra. Farrell converte fissando il punteggio sul 16-21. Sull’ultimo disperato tentativo infatti, il Galles non trova i mezzi e le forze per andare a marcare.
     
     
    Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Alex Cuthbert, 13 Jonathan Davies, 12 Scott Williams, 11 Liam Williams, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 1 Rob Evans, 2 Ken Owens, 3 Tomas Francis, 4 Jake Ball, 5 Alun Wyn Jones (c), 6 Sam Warburton, 7  Justin Tipuric, 8 Ross Moriarty
    A disposizione: 16 Scott Baldwin, 17 Nicky Smith, 18 Samson Lee, 19 Cory Hill, 20 Taulupe Faletau, 21 Gareth Davies, 22 Sam Davies, 23 Jamie Roberts
    Marcatori Galles
    Mete: Liam Williams (38)
    Conversioni: Leigh Halfpenny (40)
    Punizioni: Leigh Halfpenny (2,23, 61)
     
    Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Jack Nowell, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Nathan Hughes, 7 Jack Clifford, 6 Maro Itoje, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley (c), 1 Joe Marler
    A disposizione: 16 Jamie George, 17 Matt Mullan, 18 Kyle Sinckler, 19 Tom Wood, 20 James Haskell, 21 Danny Care, 22 Ben Te’o, 23 Jonny May
    Marcatori Inghilterra
    Mete: Ben Youngs (18), Elliot Daly (76)
    Conversioni: Owen Farrell (77)
    Punizioni: Owen Farrell (11,55,71)

    Fonte: On Rugby.it


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    Messaggio Da Kim Winchester Dom Feb 12, 2017 3:56 pm



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    Messaggio Da Kim Winchester Lun Feb 13, 2017 12:39 pm

    6 Nazioni 2017: la Francia vince la battaglia di Parigi
    domenica 12 febbraio 2017
    Spettacolare e durissima sfida allo Stade de France tra i Bleus e la Scozia, che lotta fino alla fine.


    Rugby a 15 - Pagina 3 Francia-scozia-video

    Altissimi ritmi da entrambe le parti fin dal fischio d'inizio, Francia che mette subito una marcia elevata, affonda con la velocità e il fisico, ma la Scozia risponde colpo su colpo rendendosi pericolosa con Maitland al largo su un intercetto. Al 6' fallo in ruck di Josh Strauss e prima punizione piazzabile per Camille Lopez e primi punti della partita. Grande equilibrio in campo, dove le due squadre si affrontano il più possibile a viso aperto, anche se la Francia sembra sempre poter avere quel guizzo in più rispetto agli scozzesi. Nonostante ciò è la Scozia ad avere la fiammata e, tanto per cambiare, è Stuart Hogg a fare la giocata più bella e a schiacciare in meta. Poco dopo, però, prima della fine del primo quarto di gioco nuovo fallo scozzese e Lopez fa il bis dalla piazzola e controsorpasso Francia.

    Scozia molto aggressiva in difesa, continua a mettere pressione ai francesi, con anche interventi duri e sia Serin sia Picamoles vengono colpiti duramente. Al 23' proprio il numero 8 trova il buco, ma la difesa scozzese è perfetta ancora una volta, anche se la Scozia perde Greig Laidlaw per infortunio. Al 27' Lopez non lascia l'ovale, viene spintonato e Peyper gira il fallo a favore della Francia, ma Lopez centra il palo e nulla di fatto. E' la Francia, però, a fare maggiormente la partita, con la Scozia che si difende con ordine. Ma alla mezz'ora sfondano i padroni di casa con Fickou e Francia che può allungare. Reagisce la Scozia che ruba subito la palla, ottiene una punizione e Finn Russell accorcia il distacco. Un altro errore francese regala un altro fallo alla Scozia e Russell porta gli ospiti a -2. Si va così negli spogliatoi con la Francia in vantaggio 13-11.

    Rugby a 15 - Pagina 3 2017-02-12T151043Z_1070551335_LR1ED2C165KSR_RTRMADP_3_RUGBY-UNION-NATIONS_Fotor
    Scozia che ha perso anche Barclay e Hardie per infortunio, ma al 44' proprio il neoentrato Tim Swinson riceve l'ultimo passaggio dopo una bell'azione con Seymour che calcia, recupera l'ovale, libera Swinson e meta del vantaggio scozzese, anche se Russell non trasforma per la caduta del pallone prima del calcio. Reazione veemente della Francia che recupera subito palla, fallo scozzese e Lopez può impattare il risultato. Ancora un errore di Russell nel rinvio, mischia francese, fallo scozzese, ma Spedding manca i pali da lontano. Fase un po' confusa della partita, con errori da entrambe le parti e partita che rallenta i ritmi. Così un errore francese regala un piazzato dalla distanza a Hogg, ma anche l'estremo scozzese sbaglia.

    Scozia che migliora con il passare dei minuti, Francia che fatica a trovare spazi quando si entra nell'ultimo quarto di gioco. Ma è la squadra di casa che al 65' trova un fallo scozzese per tornare in vantaggio, ma Lopez sceglie la touche e non tre punti facili. Spinge la Francia, sfonda più volte centralmente a un passo dalla linea di meta, nuovo fallo scozzese, mischia sui 5 metri, palla persa prima di schiacciare e Scozia che si salva e Francia che perde un'occasione d'oro. Ma poco dopo Machenaud obbliga al tenuto l'attaccante scozzese e conquista una punizione che questa volta la Francia decide di calciare tra i pali e vantaggio per i padroni di casa a nove minuti dalla fine. Ancora un fallo scozzese, ancora Camille Lopez sulla piazzola e +6 per la Francia. Scozia che deve segnare una meta trasformata, prima ci prova a sfondare con Huw Jones, poi con Stuart Hogg, ma per due volte la difesa francese strappa l'ovale dalle mani degli attaccanti ospiti e Francia che, così, può festeggiare una sofferta vittoria, mentre la Scozia perde, ma si conferma in grande crescita.

    FRANCIA – SCOZIA 22-16
    Domenica 12 febbraio, ore 16.00 - Stade de France, Parigi
    Francia: 15 Scott Spedding, 14 Noa Nakaitaci, 13 Rémi Lamerat, 12 Gaël Fickou, 11 Virimi Vakatawa, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Kévin Gourdon, 6 Loann Goujon, 5 Yoann Maestri, 4 Sébastien Vahaamahina, 3 Uini Atonio, 2 Guilhem Guirado, 1 Cyril Baille
    In panchina: 16 Christopher Tolofua, 17 Rabah Slimani, 18 Xavier Chiocci, 19 Julian Le Devedec, 20 Damien Chouly, 21 Maxime Machenaud, 22 Jean-Marc Doussain, 23 Yoann Huget
    Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Sean Maitland, 13 Huw Jones, 12 Alex Dunbar, 11 Tommy Seymour, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw, 8 Josh Strauss, 7 Hamish Watson, 6 John Barclay, 5 Jonny Gray, 4 Richie Gray, 3 Zander Fagerson, 2 Fraser Brown, 1 Allan Dell
    In panchina: 16 Ross Ford, 17 Gordon Reid, 18 Simon Berghan, 19 Tim Swinson, 20 John Hardie, 21 Ali Price, 22 Duncan Weir, 23 Mark Bennett
    Arbitro: Jaco Peyper
    Marcatori: 7' cp. Lopez, 17' m. Hogg, 21' cp. Lopez, 31' m. Fickou tr. Lopez, 36' cp. Russell, 39' cp. Russell, 44' m. Swinson, 47' cp. Lopez, 72' cp. Lopez, 77' cp. Lopez


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    Messaggio Da Kim Winchester Lun Feb 13, 2017 12:46 pm



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    Messaggio Da Kim Winchester Lun Feb 27, 2017 12:38 pm

    Sei Nazioni 2017: grinta e classe, la Scozia stende il Galles
    Finisce 29-13. Russell e Hogg ispirano i Dark Blues ad una vittoria sui Dragoni che mancava dal 2007
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    EDIMBURGO – Quando le squadre scendono in campo, si intravede il sole tra le nuvole e John Barclay diventa il 116esimo giocatore a guidare la Scozia come capitano.
    Anche oggi, vediamo come si comportano in avvio le due squadre: il Galles ottiene la prima punizione – fuorigioco scozzese – e mantiene il possesso in touche, ma la Scozia costringe i Dragoni all’in-avanti nel raggruppamento che si forma e il pack in Dark Blue vince la prima mischia – concessa per l’in-avanti – che Russell calcia in touche sui 22m gallesi.
    Ali Price non fa ‘il Laidlaw’ e attacca subito, alla prima occasione, la difesa avversaria ma si scontra con Ken Owens, prima che la Scozia passi in vantaggio con un piazzato di Russell a punire una scorrettezza gallese davanti ai propri pali al 6′ (3-0).
    Il Galles risponde subito, ma dopo qualche fase Gordon Reid è bravissimo nel turnover in ruck; la pressione gallese non si placa e la difesa scozzese deve rifugiarsi nell’indisciplina: Halfpenny ringrazia e all’11’ pareggia (3-3).
    Rhys Webb, col suo dinamismo, continua a creare problemi alla retroguardia scozzese che però, al momento, tiene molto bene, nonostante un paio di incertezze di Visser (che manca un placcaggio su Halfpenny che poteva essere potenzialmente letale).
    E, non a caso, la meta del vantaggio gallese arriva proprio al termine di un’azione nata da una punizione battuta veloce dal mediano degli Ospreys che, dopo qualche passaggio in velocità, manda Liam Williams oltre la linea sotto il Main Stand. Halfpenny è perfetto e i Dragoni, al 24′, conducono 3-10.
    Webb, però, è protagonista in negativo al 26′, quando si fa pescare da Matthew Carley – assistente di Lacey – ad ostruire l’intervento dei difensori scozzesi su una ripartenza di Liam Williams; il TMO conferma quanto visto dall’inglese e Lacey assegna una punizione alla Scozia. Nell’azione successiva Warburton placca alto Price (con Russell che, dalla piazzola, non sbaglia – 6-10) ma poco dopo lo stesso mediano scozzese non rilascia l’ovale – e Halfpenny ringrazia, per il 6-13 al 33′, prima di sbagliare un altro piazzato al 38′.
    Nell’ultimo minuto del primo tempo la Scozia va vicinissima alla meta ma trova ‘solo’ un calcio di punizione che Russell, due minuti oltre i canonici quaranta, calcia tra i pali per il 9-13 con cui si chiude il primo tempo.

    Le squadre tornano in campo senza cambi – la Scozia, nel primo tempo, aveva inserito Hamish Watson per l’infortunato John Hardie, spostando Barclay openside – e la Scozia passa in vantaggio al 43′, quando prima Russell, poi Hogg sono splendidi nel ritardare il passaggio di un attimo, quello decisivo che manda fuorigiri il diretto avversario – e bravo anche Huw Jones nella dummy-run. L’ovale arriva a Visser, che fa qualche metro prima di offrire a Seymour l’assist decisivo. Russell trasforma con l’aiuto del palo e la Scozia conduce 16-13.
    Poco prima, Halfpenny regala l’ovale agli avversari perdendolo in-avanti e creando le condizioni per la meta scozzese.
    Il Galles torna in attacco, dopo qualche attimo di sbandamento, ma spreca un’ottima occasione quando Jonathan Davies, che avanza nei 22m scozzesi, non riesce a servire Halfpenny perdendo l’ovale in-avanti. I Dragoni sprecano un’altra occasione, commettendo un’irregolarità in touche dopo che la Scozia aveva regalato una punizione per un velo in fase di ripartenza.
    Nel ribaltamento di fronte, Ali Price (poco prima di lasciare spazio a Pyrgos) si mette in mostra con un bello spunto personale, prima che Russell, dalla piazzola, allunghi a sei i punti di vantaggio della Scozia (19-13 al 55′).
    Webb si stacca benissimo da una scrum nei 22m scozzesi e va quasi in meta, ma un intervento di Visser – che riesce a trascinare il mediano oltre la linea – fa svanire l’occasione.
    Si continua con la Scozia in vantaggio, il Galles che ci prova, a rimettere in piedi la gara, e Tipuric che al 61′ rischia molto grosso – quando sceglie di ‘ribaltare’ Russell in un raggruppamento, salvandosi perchè l’apertura scozzese cade sulla schiena.
    La gara resta in equilibrio fino al 66′, quando Russell (man of the match) e Hogg decidono di dare ancora spettacolo e mandare in meta Tim Visser sotto il Main Stand, con due passaggi chirurgici che fanno correre l’ovale fino all’ala degli Harlequins che fa quello che gli riesce meglio, ovvero finalizzare le azioni. Russell è perfetto dalla piazzola e al 67′ la Scozia vola oltre il break (26-13).
    Russell al 72′ allunga ancora il vantaggio scozzese (29-13), togliendo al Galles le ultime speranze di uscire con almeno un punto dalla Highland Cathedral.
    Finisce 29-13, con tutto il pubblico che intona ‘Loch Lomond’ e la Scozia che si prende il secondo successo del suo Sei Nazioni, restando potenzialmente in corsa sia per il Titolo, sia per la Triple Crown.

    Scozia: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. Tim Visser 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Richie Gray 5. Jonny Gray 6. John Barclay (C) 7. John Hardie 8. Ryan Wilson
    A disposizione: 16. Ross Ford 17. Allan Dell 18. Simon Berghan 19. Tim Swinson 20. Hamish Watson 21. Henry Pyrgos 22. Duncan Weir 23. Mark Bennett
    Marcatori Scozia
    Mete: Seymour (43′), Visser (66′)
    Conversioni: Russell (44′, 67′)
    Punizioni: Russell (6′, 29′, 40+2′, 54′, 72′)

    Galles: 15. Leigh Halfpenny 14. George North 13. Jonathan Davies 12. Scott Williams 11. Liam Williams 10. Dan Biggar 9. Rhys Webb 1. Rob Evans 2. Ken Owens 3. Tomas Francis 4. Jake Ball 5. Alun Wyn Jones (C) 6. Sam Warburton 7. Justin Tipuric 8. Ross Moriarty
    A disposizione: 16. Scott Baldwin 17. Nicky Smith 18. Samson Lee 19. Luke Charteris 20. Taulupe Faletau 21. Gareth Davies 22. Sam Davies 23. Jamie Roberts
    Marcatori Galles
    Mete: L. Williams (23′)
    Conversioni: Halfpenny (24′)
    Punizioni: Halfpenny (11′, 33′)


    Fonte: OnRugbyit


    Ultima modifica di Kim Winchester il Lun Feb 27, 2017 12:56 pm - modificato 1 volta.


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    Messaggio Da Kim Winchester Lun Feb 27, 2017 12:40 pm



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