Un film di David Fincher. Con Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey, Gwyneth Paltrow, John C. McGinley.Titolo originale Se7en. Poliziesco, durata 127 min. - USA 1995.
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William Somerset (Morgan Freeman), vecchio poliziotto disilluso a pochi giorni dalla pensione, e David Mills (Brad Pitt), giovane collega nervoso e irruente, formano una coppia di sbirri incaricata di seguire il caso di un misterioso serial killer (Kevin Spacey) che uccide seguendo lo schema dei sette peccati capitali. Ennesima caccia cinematografica al serial killer: la sola originalità possibile, in una formula ormai ferrea, è quella del ritratto psicologico dell’assassino. In questo caso, purtroppo, l’omicida si mantiene sui binari della norma (appartiene alla categoria “pazzi tranquilli ed educati”) e si dedica alle consuete e pacate farneticazioni pseudoreligiose. Seven si caratterizza soprattutto per l’estrema oscurità delle immagini che serve senz’altro a dare un’atmosfera, ma alla lunga diventa una manierata forzatura stilistica. Brad Pitt e Morgan Freeman ripropongono l’ennesimo team da buddy movie. Questo genere di accoppiate vale in misura proporzionale al valore e alla simpatia degli attori. Qui il risultato è medio. Il Somerset di Freeman ne esce bene, sia perché l’attore ha più corde sia perché il suo ruolo è meglio servito dalla sceneggiatura. Il Mills di Pitt è più banale e piatto, oltre che assolutamente incolto: per smuovere le acque ci vuole infatti la cultura di Somerset, che per risolvere il mistero si reca in biblioteca a rileggersi i classici. La sceneggiatura contiene però alcune falle logiche e semplificazioni poco credibili nella soluzione di nodi decisivi delle indagini. Come killer monotematico con ispirazione mistica resta preferibile il dr. Phibes, che è anche più vivace. Noioso e troppo lungo, presuntuoso e banale, non è però un film senza qualità: il clima torbido e malsano che riesce a creare e il pessimismo cosmico che caratterizza il destino dei personaggi sono elementi di una sincera ed efficace ricerca espressiva. Brava Gwyneth Paltrow nel breve ruolo della moglie del giovane detective. Va dato atto che a molti il film è piaciuto parecchio ed è stato anche un grosso successo commerciale: un budget di 30 milioni di dollari ne ha generati oltre 316 di incasso mondiale lordo.Fonte My Movies
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William Somerset (Morgan Freeman), vecchio poliziotto disilluso a pochi giorni dalla pensione, e David Mills (Brad Pitt), giovane collega nervoso e irruente, formano una coppia di sbirri incaricata di seguire il caso di un misterioso serial killer (Kevin Spacey) che uccide seguendo lo schema dei sette peccati capitali. Ennesima caccia cinematografica al serial killer: la sola originalità possibile, in una formula ormai ferrea, è quella del ritratto psicologico dell’assassino. In questo caso, purtroppo, l’omicida si mantiene sui binari della norma (appartiene alla categoria “pazzi tranquilli ed educati”) e si dedica alle consuete e pacate farneticazioni pseudoreligiose. Seven si caratterizza soprattutto per l’estrema oscurità delle immagini che serve senz’altro a dare un’atmosfera, ma alla lunga diventa una manierata forzatura stilistica. Brad Pitt e Morgan Freeman ripropongono l’ennesimo team da buddy movie. Questo genere di accoppiate vale in misura proporzionale al valore e alla simpatia degli attori. Qui il risultato è medio. Il Somerset di Freeman ne esce bene, sia perché l’attore ha più corde sia perché il suo ruolo è meglio servito dalla sceneggiatura. Il Mills di Pitt è più banale e piatto, oltre che assolutamente incolto: per smuovere le acque ci vuole infatti la cultura di Somerset, che per risolvere il mistero si reca in biblioteca a rileggersi i classici. La sceneggiatura contiene però alcune falle logiche e semplificazioni poco credibili nella soluzione di nodi decisivi delle indagini. Come killer monotematico con ispirazione mistica resta preferibile il dr. Phibes, che è anche più vivace. Noioso e troppo lungo, presuntuoso e banale, non è però un film senza qualità: il clima torbido e malsano che riesce a creare e il pessimismo cosmico che caratterizza il destino dei personaggi sono elementi di una sincera ed efficace ricerca espressiva. Brava Gwyneth Paltrow nel breve ruolo della moglie del giovane detective. Va dato atto che a molti il film è piaciuto parecchio ed è stato anche un grosso successo commerciale: un budget di 30 milioni di dollari ne ha generati oltre 316 di incasso mondiale lordo.Fonte My Movies