GRAZIE MARILENA CUCCIOLA MIA TI AMO TANTO :280: :280: :280:rosy73 ha scritto:X te mamma dalla tua Marilena.. :280: :280: :280:
Ciao mamma,
Ti scrivo per dirti che sei la persona più importante del mondo, tu sei l'unica che mi capisce solo con uno sguardo, so che ultimamente ci sono molti problemi ma volevo che tu sapessi che non è colpa tua, come potrebbe esserlo, è impossibile..tu nonostante tutto non mi fai MAI mancare niente, preferici piuttosto rinunciarci tu.. Hai un cuore d'oro sai sempre come farmi star bene, ai sempre una soluzione a tutto, ti ammiro molto mamma e quando sarò più grande vorrei diventare come te, sei in gamba, non so come ci riesci ma non ti demorializzi mai nonostante il casino, tu sei la persona più forte che conosco quella che non ha mai smesso di volermi bene, neanche quando litighiamo, volevo anche che sapessi che ti amo con tutto il cuore e che tu sei la mia ragione di vita..tu sei tutto mamma. Mamma sei tutto ciò che mi fa andare avanti. *-*
+2
rosy73
thomas
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Scontro di Generazioni
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Re: Scontro di Generazioni
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Re: Scontro di Generazioni
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Re: Scontro di Generazioni
Oggi viviamo in un’epoca per molti aspetti adolescenziale, in cui gli adulti sembrano spesso
assumere come modello lo stesso modo egocentrico e narcisistico di vivere e di pensare dei ragazzi. Si
vorrebbe “fermare il tempo”, non invecchiare. Il culto del corpo tende a restringere il divario fra
adolescenti e adulti anche sul piano dell’immagine. Sono molti oggi i genitori che vestono allo stesso
modo dei figli, parlano lo stesso linguaggio, conservano un aspetto quasi adolescenziale nonostante i
quaranta, quarantacinque anni compiuti, così come non è infrequente che una madre possa essere
scambiata per la sorella della figlia.
E’ un’evenienza, quest’ultima, che può essere piacevole per la madre. Ma cosa comporta questa
confusione di ruoli per la figlia adolescente? Che conseguenze può avere il fatto che la ragazzina,
proprio quando sta cominciando a farsi avanti - ancora piena di dubbi - sul palcoscenico della
femminilità, trovi il centro della scena ancora occupato da una madre in minigonna che continua ad
attirare gli sguardi maschili, o si iscrive all’Università, o disvela al mondo la sua felice vita sessuale con
una nuova gravidanza?
Questa madre “sempre giovane” può rappresentare per la figlia adolescente uno stimolo in più per
identificarsi con lei, nei suoi aspetti più femminili e vincenti.
Ma c’è anche il pericolo che sentimenti più nascosti possano rendere impossibile questa identificazione:
il desiderio di essere come la madre può essere soffocato dal divieto inconsapevole di prenderne il
posto, dalla paura di distruggerla. Ne possono derivare allora un rifiuto della femminilità che va a
riflettersi in diversi modi sull’immagine corporea; oppure vissuti inconsci di gelosia che possono portare
ad esperienze sessuali precoci, vissute, a livello inconsapevole, non come espressione di un proprio
autonomo desiderio, ma come esperienze “contro” la madre rivale.
assumere come modello lo stesso modo egocentrico e narcisistico di vivere e di pensare dei ragazzi. Si
vorrebbe “fermare il tempo”, non invecchiare. Il culto del corpo tende a restringere il divario fra
adolescenti e adulti anche sul piano dell’immagine. Sono molti oggi i genitori che vestono allo stesso
modo dei figli, parlano lo stesso linguaggio, conservano un aspetto quasi adolescenziale nonostante i
quaranta, quarantacinque anni compiuti, così come non è infrequente che una madre possa essere
scambiata per la sorella della figlia.
E’ un’evenienza, quest’ultima, che può essere piacevole per la madre. Ma cosa comporta questa
confusione di ruoli per la figlia adolescente? Che conseguenze può avere il fatto che la ragazzina,
proprio quando sta cominciando a farsi avanti - ancora piena di dubbi - sul palcoscenico della
femminilità, trovi il centro della scena ancora occupato da una madre in minigonna che continua ad
attirare gli sguardi maschili, o si iscrive all’Università, o disvela al mondo la sua felice vita sessuale con
una nuova gravidanza?
Questa madre “sempre giovane” può rappresentare per la figlia adolescente uno stimolo in più per
identificarsi con lei, nei suoi aspetti più femminili e vincenti.
Ma c’è anche il pericolo che sentimenti più nascosti possano rendere impossibile questa identificazione:
il desiderio di essere come la madre può essere soffocato dal divieto inconsapevole di prenderne il
posto, dalla paura di distruggerla. Ne possono derivare allora un rifiuto della femminilità che va a
riflettersi in diversi modi sull’immagine corporea; oppure vissuti inconsci di gelosia che possono portare
ad esperienze sessuali precoci, vissute, a livello inconsapevole, non come espressione di un proprio
autonomo desiderio, ma come esperienze “contro” la madre rivale.
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- Messaggio n°54
Re: Scontro di Generazioni
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Re: Scontro di Generazioni
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- Messaggio n°56
Re: Scontro di Generazioni
LEGGETELA é BELLISSIMA
LETTERA DI UNA MAMMA AL FIGLIO DOWN
Sei nato a mezzogiorno di un venerdì. Senza grandi clamori, senza farmi soffrire troppo. Avevi gli occhi e la
lingua a penzoloni. Ti guardai e pensai ”come è brutto”. Ma non ebbi il coraggio di dirlo e dissi “come è
piccino”. Le cose col tempo non miglioravano. Poi ci mandarano da un medico famoso. Quando tornai a
casa, ti rimisi nella culla, ti guardai e pregai “Signore, Dio da Dio toglie: riprendilo ora, a che serve la sua
vita inutile?”.
Perdonami, figlio mio. Imparai che eri un figlio come gli altri, solo con problemi diversi. Quando dicesti
“mamma” piansi di gioia, anche se avevi tre anni. E mi insegnasti la pazienza. Quando, in quell'epoca,
nessuno ti voleva, nè la scuola, nè la società, imparai ad essere umile, sorridente, gentile, perchè qualcuno ti
facesse una carezza. E mi insegnasti l'umiltà. Quando la gente incominciò ad accorgerti di te, di quelli come
te, cominciai a combattere, combatto ancora, perchè tu fossi accettato. E mi insegnasti a lottare. Quando
infine tutte le altre madri sognavano per i loro figli il primo posto nella scuola, nella carriera, nella società,
io mi accontentavo dei tuoi piccoli progressi. E mi insegnasti a desiderare per i miei figli la felicità, non la
ricchezza e il successo. Inutile la tua vita? Poi la malattia, la morte di tuo padre. Quando oramai disperata
tornai dal camposanto, trovai di nuovo te a casa, te che non sapevi niente, che capivi poco, ma che “sentivi”,
per quella misteriosa sensibilità che hai, che qualcosa di terribile era successo.
Tu sei la mia compagnia; se ho ancora una carezza, se qualcuno ancora mi abbraccia, se qualcuno ancora si
ricorda che il bisogno di tenerezza non ha età, lo devo a te. Se riesco ancora a dare felicità a qualcuno,
questo sei tu, a cui basta tanto poco per essere felice. Inutile la vita?
LETTERA DI UNA MAMMA AL FIGLIO DOWN
Sei nato a mezzogiorno di un venerdì. Senza grandi clamori, senza farmi soffrire troppo. Avevi gli occhi e la
lingua a penzoloni. Ti guardai e pensai ”come è brutto”. Ma non ebbi il coraggio di dirlo e dissi “come è
piccino”. Le cose col tempo non miglioravano. Poi ci mandarano da un medico famoso. Quando tornai a
casa, ti rimisi nella culla, ti guardai e pregai “Signore, Dio da Dio toglie: riprendilo ora, a che serve la sua
vita inutile?”.
Perdonami, figlio mio. Imparai che eri un figlio come gli altri, solo con problemi diversi. Quando dicesti
“mamma” piansi di gioia, anche se avevi tre anni. E mi insegnasti la pazienza. Quando, in quell'epoca,
nessuno ti voleva, nè la scuola, nè la società, imparai ad essere umile, sorridente, gentile, perchè qualcuno ti
facesse una carezza. E mi insegnasti l'umiltà. Quando la gente incominciò ad accorgerti di te, di quelli come
te, cominciai a combattere, combatto ancora, perchè tu fossi accettato. E mi insegnasti a lottare. Quando
infine tutte le altre madri sognavano per i loro figli il primo posto nella scuola, nella carriera, nella società,
io mi accontentavo dei tuoi piccoli progressi. E mi insegnasti a desiderare per i miei figli la felicità, non la
ricchezza e il successo. Inutile la tua vita? Poi la malattia, la morte di tuo padre. Quando oramai disperata
tornai dal camposanto, trovai di nuovo te a casa, te che non sapevi niente, che capivi poco, ma che “sentivi”,
per quella misteriosa sensibilità che hai, che qualcosa di terribile era successo.
Tu sei la mia compagnia; se ho ancora una carezza, se qualcuno ancora mi abbraccia, se qualcuno ancora si
ricorda che il bisogno di tenerezza non ha età, lo devo a te. Se riesco ancora a dare felicità a qualcuno,
questo sei tu, a cui basta tanto poco per essere felice. Inutile la vita?
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- Messaggio n°57
Re: Scontro di Generazioni
:513: :513: :513:
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- Messaggio n°58
Re: Scontro di Generazioni
Siate sempre molto gentili con i vostri figli, perché saranno loro che un giorno sceglieranno la vostra casa di riposo.
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- Messaggio n°59
Re: Scontro di Generazioni
AL MIO BABBO...
Auguri papà.
A te che sei stato il mio cavallo a dondolo, il mio primo amico, che mi hai sempre tenuto stretto a te, che mi hai fatto diventare un aeroplanino facendomi volare nelle tue possenti braccia. Era bellissimo sai il panorama da lassù. Papà hai riempito di fantasie e fiducia ogni mio timore, cancellando con il tuo sorriso ogni ombra, ogni atto di coraggio mio ha il tuo volto. A te che mi hai ripreso, qualche volta sculacciato, insegnato a leggere, a scrivere, a non mollare, con la tenacia del tuo essere. Con uno sguardo mi elogiavi e mi riprendevi. La fiducia che oggi ho in me è grazie alle tue parole: "La vita è credere in te". A te papà, che hai corretto i miei errori, che hai illuminato il mio ingenuo e tenero pensiero, che mi hai indicato il cammino da intraprendere e quando ero barcollante, o stavo per cadere, eri lì pronto a raccogliermi con il calore immenso del tuo cuore, rassicurandomi dentro un tuo infinito e sincero abbraccio. A te papà, che mi hai dato senza chiedere, senza pretendere, senza limitarti, superando più volte il tuo avere. Ancora oggi, quando nel mio volto si annida la paura per quegli ostacoli che la vita non manca mai d'arrecare, tu sei pronto con la mano tesa, a rendermi tutto ciò di cui avrei bisogno, sacrificando il tuo niente. A te papà, che hai sempre celato a me le brutture della vita, tenendole ben nascoste dentro di te, dietro quel tuo rasserenante sorriso, quello che arricchiva la nostra casa di luce splendente. La tua luce papà. Quanto vorrei essere un giorno per i miei figli il papà che tu sei e resterai sempre per me.
Ti voglio bene maestro di vita!
Auguri papà.
A te che sei stato il mio cavallo a dondolo, il mio primo amico, che mi hai sempre tenuto stretto a te, che mi hai fatto diventare un aeroplanino facendomi volare nelle tue possenti braccia. Era bellissimo sai il panorama da lassù. Papà hai riempito di fantasie e fiducia ogni mio timore, cancellando con il tuo sorriso ogni ombra, ogni atto di coraggio mio ha il tuo volto. A te che mi hai ripreso, qualche volta sculacciato, insegnato a leggere, a scrivere, a non mollare, con la tenacia del tuo essere. Con uno sguardo mi elogiavi e mi riprendevi. La fiducia che oggi ho in me è grazie alle tue parole: "La vita è credere in te". A te papà, che hai corretto i miei errori, che hai illuminato il mio ingenuo e tenero pensiero, che mi hai indicato il cammino da intraprendere e quando ero barcollante, o stavo per cadere, eri lì pronto a raccogliermi con il calore immenso del tuo cuore, rassicurandomi dentro un tuo infinito e sincero abbraccio. A te papà, che mi hai dato senza chiedere, senza pretendere, senza limitarti, superando più volte il tuo avere. Ancora oggi, quando nel mio volto si annida la paura per quegli ostacoli che la vita non manca mai d'arrecare, tu sei pronto con la mano tesa, a rendermi tutto ciò di cui avrei bisogno, sacrificando il tuo niente. A te papà, che hai sempre celato a me le brutture della vita, tenendole ben nascoste dentro di te, dietro quel tuo rasserenante sorriso, quello che arricchiva la nostra casa di luce splendente. La tua luce papà. Quanto vorrei essere un giorno per i miei figli il papà che tu sei e resterai sempre per me.
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Re: Scontro di Generazioni
Mi sono commossa, posso immaginare quanto lo sarà il tu babbo..thomas ha scritto:AL MIO BABBO...
Auguri papà.
A te che sei stato il mio cavallo a dondolo, il mio primo amico, che mi hai sempre tenuto stretto a te, che mi hai fatto diventare un aeroplanino facendomi volare nelle tue possenti braccia. Era bellissimo sai il panorama da lassù. Papà hai riempito di fantasie e fiducia ogni mio timore, cancellando con il tuo sorriso ogni ombra, ogni atto di coraggio mio ha il tuo volto. A te che mi hai ripreso, qualche volta sculacciato, insegnato a leggere, a scrivere, a non mollare, con la tenacia del tuo essere. Con uno sguardo mi elogiavi e mi riprendevi. La fiducia che oggi ho in me è grazie alle tue parole: "La vita è credere in te". A te papà, che hai corretto i miei errori, che hai illuminato il mio ingenuo e tenero pensiero, che mi hai indicato il cammino da intraprendere e quando ero barcollante, o stavo per cadere, eri lì pronto a raccogliermi con il calore immenso del tuo cuore, rassicurandomi dentro un tuo infinito e sincero abbraccio. A te papà, che mi hai dato senza chiedere, senza pretendere, senza limitarti, superando più volte il tuo avere. Ancora oggi, quando nel mio volto si annida la paura per quegli ostacoli che la vita non manca mai d'arrecare, tu sei pronto con la mano tesa, a rendermi tutto ciò di cui avrei bisogno, sacrificando il tuo niente. A te papà, che hai sempre celato a me le brutture della vita, tenendole ben nascoste dentro di te, dietro quel tuo rasserenante sorriso, quello che arricchiva la nostra casa di luce splendente. La tua luce papà. Quanto vorrei essere un giorno per i miei figli il papà che tu sei e resterai sempre per me.
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- Messaggio n°61
Re: Scontro di Generazioni
Frau Blucher ha scritto:Mi sono commossa, posso immaginare quanto lo sarà il tu babbo..thomas ha scritto:AL MIO BABBO...
Auguri papà.
A te che sei stato il mio cavallo a dondolo, il mio primo amico, che mi hai sempre tenuto stretto a te, che mi hai fatto diventare un aeroplanino facendomi volare nelle tue possenti braccia. Era bellissimo sai il panorama da lassù. Papà hai riempito di fantasie e fiducia ogni mio timore, cancellando con il tuo sorriso ogni ombra, ogni atto di coraggio mio ha il tuo volto. A te che mi hai ripreso, qualche volta sculacciato, insegnato a leggere, a scrivere, a non mollare, con la tenacia del tuo essere. Con uno sguardo mi elogiavi e mi riprendevi. La fiducia che oggi ho in me è grazie alle tue parole: "La vita è credere in te". A te papà, che hai corretto i miei errori, che hai illuminato il mio ingenuo e tenero pensiero, che mi hai indicato il cammino da intraprendere e quando ero barcollante, o stavo per cadere, eri lì pronto a raccogliermi con il calore immenso del tuo cuore, rassicurandomi dentro un tuo infinito e sincero abbraccio. A te papà, che mi hai dato senza chiedere, senza pretendere, senza limitarti, superando più volte il tuo avere. Ancora oggi, quando nel mio volto si annida la paura per quegli ostacoli che la vita non manca mai d'arrecare, tu sei pronto con la mano tesa, a rendermi tutto ciò di cui avrei bisogno, sacrificando il tuo niente. A te papà, che hai sempre celato a me le brutture della vita, tenendole ben nascoste dentro di te, dietro quel tuo rasserenante sorriso, quello che arricchiva la nostra casa di luce splendente. La tua luce papà. Quanto vorrei essere un giorno per i miei figli il papà che tu sei e resterai sempre per me.
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Il babbo è una persona tutta d un pezzo.... apparentemente... ha pianto dall inizio alla fine
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Re: Scontro di Generazioni
Non avevo dubbi..thomas ha scritto:Frau Blucher ha scritto:Mi sono commossa, posso immaginare quanto lo sarà il tu babbo..thomas ha scritto:AL MIO BABBO...
Auguri papà.
A te che sei stato il mio cavallo a dondolo, il mio primo amico, che mi hai sempre tenuto stretto a te, che mi hai fatto diventare un aeroplanino facendomi volare nelle tue possenti braccia. Era bellissimo sai il panorama da lassù. Papà hai riempito di fantasie e fiducia ogni mio timore, cancellando con il tuo sorriso ogni ombra, ogni atto di coraggio mio ha il tuo volto. A te che mi hai ripreso, qualche volta sculacciato, insegnato a leggere, a scrivere, a non mollare, con la tenacia del tuo essere. Con uno sguardo mi elogiavi e mi riprendevi. La fiducia che oggi ho in me è grazie alle tue parole: "La vita è credere in te". A te papà, che hai corretto i miei errori, che hai illuminato il mio ingenuo e tenero pensiero, che mi hai indicato il cammino da intraprendere e quando ero barcollante, o stavo per cadere, eri lì pronto a raccogliermi con il calore immenso del tuo cuore, rassicurandomi dentro un tuo infinito e sincero abbraccio. A te papà, che mi hai dato senza chiedere, senza pretendere, senza limitarti, superando più volte il tuo avere. Ancora oggi, quando nel mio volto si annida la paura per quegli ostacoli che la vita non manca mai d'arrecare, tu sei pronto con la mano tesa, a rendermi tutto ciò di cui avrei bisogno, sacrificando il tuo niente. A te papà, che hai sempre celato a me le brutture della vita, tenendole ben nascoste dentro di te, dietro quel tuo rasserenante sorriso, quello che arricchiva la nostra casa di luce splendente. La tua luce papà. Quanto vorrei essere un giorno per i miei figli il papà che tu sei e resterai sempre per me.
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- Messaggio n°63
Re: Scontro di Generazioni
Cara, bimba mia, Spero che quando sarai molto, molto vecchia, potrai voltarsi indietro e dire: "Ringrazio il Cielo, perchè la mia è stata una vita davvero bella!"
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Re: Scontro di Generazioni
I bambini figlio di notaio, figlio di operaio figlio di imprenditore, figlio di artigiano bimbo diversamente abile, bimbo normale bimbo iperattivo, bimbo tranquillo bimbo benestante, bimbo con scarse risorse.... il mondo moderno spesso sceglie di imporre delle etichette .....guardiamoli nel loro splendore, nella luce che donano alla nostra vita, al futuro puro che ci danno e non parleremo con facilità di semplici bambini. Diciamo sempre ai nostri figli: "i bambini sono tutti uguali" e i pregiudizi moriranno.
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- Messaggio n°65
Re: Scontro di Generazioni
Desidero che tu sia felice, tranquilla sicura e saggia. Ma non subito, prima devi vivere qualche piccola avventura. Come posso augurarti tutto? Ti auguro soltanto che tu riesca a trovare quello che vuoi fare, e che tu lo faccia bene. Ti auguro la bellezza del silenzio, la gloria della luce del sole, il mistero dell'oscurità, la potenza della fiamma, il potere dell'acqua, la dolcezza dell'aria, la forza quieta della terra, ti auguro l'amore che sta nella radice stessa delle cose. Ti auguro il miracolo della vita. Che cosa devo desiderare per te? La fede nel valore nel genere umano, che mia cara, comprende anche te. Ti auguro amore, si, romanticherie! Ma anche l'amore di chi giace al buio, parlando dei tempi passati, il distendersi di braccia di bambini, i loro baci appiccicosi di miele, Le coccole di un gattino, il sospiro socievole di un cane. Un tocco rassicurante, l'illuminarsi degli occhi, al suono della chiave nella serratura. Ti auguro una figlia proprio come te!
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- Messaggio n°66
Re: Scontro di Generazioni
I no che aiutano a crescere
Un neonato strilla, un bambino vampirizza la madre, un adolescente sta fuori fino a notte fonda. Per paura di frustrarli, i genitori spesso rinunciano a educare i figli a riconoscere i confini tra l'io e il mondo, a controllare gli impulsi, a dominare l'ansia, a sopportare le avversita. Nelle famiglie si creano cosi situazioni di disagio per la semplice incapacita di dire un no. Dovrebbe essere ovvio che in certi casi bisogna dire di no, eppure l'opinione comune e che sia meglio dire di si. Non saper negare o vietare qualcosa al momento giusto puo pero avere conseguenze negative sulla relazione tra genitori e figli, come anche sullo sviluppo della personalita dei bambini.
Un neonato strilla, un bambino vampirizza la madre, un adolescente sta fuori fino a notte fonda. Per paura di frustrarli, i genitori spesso rinunciano a educare i figli a riconoscere i confini tra l'io e il mondo, a controllare gli impulsi, a dominare l'ansia, a sopportare le avversita. Nelle famiglie si creano cosi situazioni di disagio per la semplice incapacita di dire un no. Dovrebbe essere ovvio che in certi casi bisogna dire di no, eppure l'opinione comune e che sia meglio dire di si. Non saper negare o vietare qualcosa al momento giusto puo pero avere conseguenze negative sulla relazione tra genitori e figli, come anche sullo sviluppo della personalita dei bambini.
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- Messaggio n°67
Re: Scontro di Generazioni
Essere adolescenti e giovani oggi
Ti senti spesso triste o avvilito? Le emozioni spesso ti sopraffanno senza via d'uscita?
Ti senti solo o non capito dai tuoi genitori? Ti senti emarginato dai tuoi amici? I tuoi insegnanti non ti capiscono?
Ti è difficile esprimere quello che provi, quello che senti veramente?
Ti è difficile raccontarti per quello che sei veramente? Senti in certe situazioni di non essere te stesso?
Il tuo corpo sta cambiando e questo ti crea disagio?
Il computer, il cibo, il fumo ti aiutano a sentirti meglio?
Non più bambini e non ancora adulti, noi adolescenti di oggi viviamo un'età di passaggio, caratterizzata da grandi trasformazioni.
L'adolescenza assomiglia alle volte al vuoto. Con chi parlare? Dove trovare un libro che possa determinare le nozioni di pubertà, libertà, violenza con giusta espressione ed esempi di vita vissuta? Come capire la vera ragione per cui viviamo?
Essere adolescenti non è facile! Ci si lascia alle spalle la fanciullezza, in cui non si hanno responsabilità, dove si prende tutto con leggerezza e si è spensierati, senza timori e problemi che condizioneranno sempre più la nostra esistenza. Poi all'improvviso ci si sente "catapultati" nel mondo degli adulti, senza preavviso e così spesso assumiamo atteggiamenti "strani". Noi adolescenti ci sentiamo spesso incompresi, siamo confusi perché siamo stati stravolti da questo cambiamento quasi radicale; abbiamo desiderio di emergere, di farci notare, di spiccare sugli altri; poi c'è l'emozione di essere innamorati, di provare sentimenti forti per qualcuno.
Ogni uomo è un insieme di elementi contrastanti: forza e debolezza, gioia e dolore, capacità di aiutare, necessità di essere aiutato. L'adolescenza è forse il periodo della vita in cui tale natura si manifesta in modo più evidente e doloroso: spesso ci sentiamo orribili ed inadeguati, si cerca la solidarietà del gruppo per sentirsi accettati, scoppiano i primi conflitti in famiglia, nel timore di un futuro che appare spesso ostile si vive sommersi dal presente senza progetti. Si scoprono però anche valori come l'amicizia, l'amore, la sessualità, l'amore per la natura, il senso di pace e di giustizia sociale.
In questa fase molto importante della nostra vita nasce il bisogno di allontanarsi dai genitori, che generalmente non ci capiscono fino in fondo e si ostinano a consigliarci con le loro raccomandazioni. Così nascono incomprensioni perché i genitori non sempre riescono a capire le nostre sensazioni, i nostri pensieri, le nostre idee, gli stati d'animo, quasi fossero distanti da noi. L'adolescenza, nella rappresentazione degli adulti è una sorta di campo minato, pieno di trabocchetti ed insidie, in cui essi si muovono con difficoltà per paura di fare passi falsi e di provocare reazioni a catena. Gli adulti non dovrebbero avere paura del conflitto e delle provocazioni degli adolescenti ma dovrebbero, invece, consentirci di esprimere liberamente il nostro disappunto. Può sembrare assurdo ma, a volte, ci domandiamo chi siamo veramente noi e chi sono gli altri e penso che, in fondo, ci si possa amare anche se si hanno opinioni e prospettive diverse, anzi la conferma affettiva più convincente è proprio l'accettazione della diversità dell'altro. La contrapposizione che c'è tra noi e i nostri genitori è, dunque, fisiologica alla crescita.
Mentre cerchiamo di prendere le distanze dalla famiglia troviamo per fortuna dei compagni di strada: l'amico del cuore, il gruppo di coetanei, l'insieme della classe, gli insegnanti più interessanti e coinvolgenti. Molto spesso ci capita di cercare sicurezza e sostegno e ci rivolgiamo ad un amico o a un'amica per scambiare con loro idee, sogni, aspirazioni o per confidare loro le nostre gioie, i nostri dolori, i nostri desideri. Adesso è un po' difficile da spiegare ma credo che sia i ragazzi, sia le ragazze abbiano queste stesse ansie ed incertezze. Ansie molto spesso banali ma per noi molto importanti, per un compito andato male o per doversi esprimere con il timore di essere giudicati. L'ansia di perdere tutto e tutti con un solo gesto, con una parola inopportuna.
Nel difficile percorso che va dall'infanzia alla prima giovinezza il nostro corpo si trasforma, i nostri desideri, i nostri pensieri, le nostre aspettative cambiano radicalmente. Si riversano su di noi inaspettati e improvvisi sbalzi d'umore, si vivono intense emozioni, tutto è come un giro sulla ruota panoramica della nostra adolescenza ma con più brividi e paure che spesso nascondiamo nell'ombra dei nostri pensieri, come per sfuggire a un immaginario lontano persecutore. Spesso però è complicato anche per noi comprendere quello che proviamo, le nostre emozioni, i sentimenti che stanno nascendo a causa del turbinio interiore che ci accompagna ogni giorno. Allora, a volte, è difficile distinguere tra sensazioni come l'ansia e la fame; altre ci troviamo in balia di un'impulsività incontrollata che ci porta alla violenza verbale o fisica.
Sempre intorno al corpo, alla sua immagine, alla sua sessualità si concentrano i nostri dubbi, i timori e le ansie. Un corpo nuovo, diverso, imprevedibile nelle sue mutazioni, che a volte provoca un senso di estraneamento o risulta inaccettabile: come se tutto ciò che è fisico sfuggisse a ogni possibile controllo, seguendo in modo automatico il flusso delle sensazioni, in attesa di dar loro un significato. Questa è la connessione profonda e contraddittoria fra un corpo in grado ormai di procreare e un mondo emotivo e una mente che si stanno trasformando, diventando indipendenti, autonome; spesso ancora legate nell'infanzia, alla ricerca di chi siamo veramente anche a livello sessuale. Riconoscere il proprio corpo, completamente trasformato e le sue pulsioni, accettando l'immagine fisica di sé e iniziando a comprendere ed esprimere il proprio mondo interiore, le proprie emozioni è il problema cruciale dell'adolescenza.
In tutta questa trasformazione ci aiuta iniziare ad ascoltare e riconoscere quello che proviamo, magari raccontandolo a qualcuno di cui sentiamo di poterci fidare oppure esprimendolo per iscritto; leggendo qualche libro di chi come noi sta attraversando questo particolare momento della vita; guardando film magari insieme a qualche amico e commentarli: per noi cosa significano? Ci ritroviamo in qualche modo in quello che viene raccontato? Oppure lavorare con il gruppo di amici e di compagni su questi stessi temi per trovare insieme un momento per condividere come siamo realmente, cosa stiamo passando.
Crescere non è così semplice. Nessun adolescente affronta i suoi problemi senza sofferenza e questo è per noi un periodo ricco di dolore ma anche pieno di gioie intense. L'adolescenza è infatti anche un bellissimo, travolgente e turbinante periodo della nostra vita che se accudito, ascoltato, condiviso si rivela una delle esperienze più intense da ricordare con grande gioia durante tutto l'arco della nostra vita.
L'adolescenza merita di essere vissuta pienamente giorno per giorno e spero tanto di poterla godere fino al suo compimento, con la felicità e la spensieratezza dei quattordici anni.
Ti senti spesso triste o avvilito? Le emozioni spesso ti sopraffanno senza via d'uscita?
Ti senti solo o non capito dai tuoi genitori? Ti senti emarginato dai tuoi amici? I tuoi insegnanti non ti capiscono?
Ti è difficile esprimere quello che provi, quello che senti veramente?
Ti è difficile raccontarti per quello che sei veramente? Senti in certe situazioni di non essere te stesso?
Il tuo corpo sta cambiando e questo ti crea disagio?
Il computer, il cibo, il fumo ti aiutano a sentirti meglio?
Non più bambini e non ancora adulti, noi adolescenti di oggi viviamo un'età di passaggio, caratterizzata da grandi trasformazioni.
L'adolescenza assomiglia alle volte al vuoto. Con chi parlare? Dove trovare un libro che possa determinare le nozioni di pubertà, libertà, violenza con giusta espressione ed esempi di vita vissuta? Come capire la vera ragione per cui viviamo?
Essere adolescenti non è facile! Ci si lascia alle spalle la fanciullezza, in cui non si hanno responsabilità, dove si prende tutto con leggerezza e si è spensierati, senza timori e problemi che condizioneranno sempre più la nostra esistenza. Poi all'improvviso ci si sente "catapultati" nel mondo degli adulti, senza preavviso e così spesso assumiamo atteggiamenti "strani". Noi adolescenti ci sentiamo spesso incompresi, siamo confusi perché siamo stati stravolti da questo cambiamento quasi radicale; abbiamo desiderio di emergere, di farci notare, di spiccare sugli altri; poi c'è l'emozione di essere innamorati, di provare sentimenti forti per qualcuno.
Ogni uomo è un insieme di elementi contrastanti: forza e debolezza, gioia e dolore, capacità di aiutare, necessità di essere aiutato. L'adolescenza è forse il periodo della vita in cui tale natura si manifesta in modo più evidente e doloroso: spesso ci sentiamo orribili ed inadeguati, si cerca la solidarietà del gruppo per sentirsi accettati, scoppiano i primi conflitti in famiglia, nel timore di un futuro che appare spesso ostile si vive sommersi dal presente senza progetti. Si scoprono però anche valori come l'amicizia, l'amore, la sessualità, l'amore per la natura, il senso di pace e di giustizia sociale.
In questa fase molto importante della nostra vita nasce il bisogno di allontanarsi dai genitori, che generalmente non ci capiscono fino in fondo e si ostinano a consigliarci con le loro raccomandazioni. Così nascono incomprensioni perché i genitori non sempre riescono a capire le nostre sensazioni, i nostri pensieri, le nostre idee, gli stati d'animo, quasi fossero distanti da noi. L'adolescenza, nella rappresentazione degli adulti è una sorta di campo minato, pieno di trabocchetti ed insidie, in cui essi si muovono con difficoltà per paura di fare passi falsi e di provocare reazioni a catena. Gli adulti non dovrebbero avere paura del conflitto e delle provocazioni degli adolescenti ma dovrebbero, invece, consentirci di esprimere liberamente il nostro disappunto. Può sembrare assurdo ma, a volte, ci domandiamo chi siamo veramente noi e chi sono gli altri e penso che, in fondo, ci si possa amare anche se si hanno opinioni e prospettive diverse, anzi la conferma affettiva più convincente è proprio l'accettazione della diversità dell'altro. La contrapposizione che c'è tra noi e i nostri genitori è, dunque, fisiologica alla crescita.
Mentre cerchiamo di prendere le distanze dalla famiglia troviamo per fortuna dei compagni di strada: l'amico del cuore, il gruppo di coetanei, l'insieme della classe, gli insegnanti più interessanti e coinvolgenti. Molto spesso ci capita di cercare sicurezza e sostegno e ci rivolgiamo ad un amico o a un'amica per scambiare con loro idee, sogni, aspirazioni o per confidare loro le nostre gioie, i nostri dolori, i nostri desideri. Adesso è un po' difficile da spiegare ma credo che sia i ragazzi, sia le ragazze abbiano queste stesse ansie ed incertezze. Ansie molto spesso banali ma per noi molto importanti, per un compito andato male o per doversi esprimere con il timore di essere giudicati. L'ansia di perdere tutto e tutti con un solo gesto, con una parola inopportuna.
Nel difficile percorso che va dall'infanzia alla prima giovinezza il nostro corpo si trasforma, i nostri desideri, i nostri pensieri, le nostre aspettative cambiano radicalmente. Si riversano su di noi inaspettati e improvvisi sbalzi d'umore, si vivono intense emozioni, tutto è come un giro sulla ruota panoramica della nostra adolescenza ma con più brividi e paure che spesso nascondiamo nell'ombra dei nostri pensieri, come per sfuggire a un immaginario lontano persecutore. Spesso però è complicato anche per noi comprendere quello che proviamo, le nostre emozioni, i sentimenti che stanno nascendo a causa del turbinio interiore che ci accompagna ogni giorno. Allora, a volte, è difficile distinguere tra sensazioni come l'ansia e la fame; altre ci troviamo in balia di un'impulsività incontrollata che ci porta alla violenza verbale o fisica.
Sempre intorno al corpo, alla sua immagine, alla sua sessualità si concentrano i nostri dubbi, i timori e le ansie. Un corpo nuovo, diverso, imprevedibile nelle sue mutazioni, che a volte provoca un senso di estraneamento o risulta inaccettabile: come se tutto ciò che è fisico sfuggisse a ogni possibile controllo, seguendo in modo automatico il flusso delle sensazioni, in attesa di dar loro un significato. Questa è la connessione profonda e contraddittoria fra un corpo in grado ormai di procreare e un mondo emotivo e una mente che si stanno trasformando, diventando indipendenti, autonome; spesso ancora legate nell'infanzia, alla ricerca di chi siamo veramente anche a livello sessuale. Riconoscere il proprio corpo, completamente trasformato e le sue pulsioni, accettando l'immagine fisica di sé e iniziando a comprendere ed esprimere il proprio mondo interiore, le proprie emozioni è il problema cruciale dell'adolescenza.
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Re: Scontro di Generazioni
Parlare con i propri figli è importante per lo studio e la vita in generale. Se instauri un buon dialogo con lui, sarai sempre presente nella sua vita e potrai aiutarlo nel migliore dei modi.
Ecco cosa puoi fare:
Invita tuo figlio a parlare dei suoi studi, delle simpatie, antipatie, sentimenti e delle difficoltà
Coinvolgilo nelle decisioni familiari e ascolta le sue parole
Abitualo ad avere una comunicazione aperta con gli insegnanti e di esprimersi quando non capisce dei concetti a scuola. Se tuo figlio sarà più partecipe in classe, si sentirà più coinvolto e gli insegnanti avranno modo di valutarlo meglio
Condividi con lui ogni idea e sostienilo nelle sue attività extrascolastiche. Gli piace andare a Tennis? Giocare a calcio? Andare a cavallo? Vuole andare a scuola di danza? Suonare la chitarra? Diventa il suo alleato migliore.
Secondo alcuni genitori confrontare i propri figli con quelli degli altri, è un modo per far studiare di più. Io credo che fare paragoni e utilizzare frasi come:
Il tuo compagno di scuola è più bravo di te
La figlia della nostra vicina riesce a fare i compiti in due ore e tu sei sempre indietro
potrebbero danneggiare l’autostima di tuo figlio e fargli perdere la motivazione. Ogni bambino, ogni ragazzo, ognuno di noi è speciale per le sue caratteristiche e capacità. Piuttosto dedica del tempo a raccontare delle storie motivanti e invitalo a pensare all’importanza dello studio per il suo futuro. Niente confronti.
Può capitare di essere tentati a voler fare i compiti al posto del figlio quando si trova nei primi anni di scuola ed incontra diverse difficoltà. Aiuta tuo figlio solo quando lo chiede e accompagnalo verso i risultati senza prendere il suo posto.
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