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    Giochi Olimpici

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    Messaggio Da APUMA Dom Gen 03, 2016 4:40 pm

    GIOCHI OLIMPICI

    Giochi Olimpici Giochi10

    I Giochi olimpici sono un evento sportivo quadriennale che prevede la competizione tra i migliori atleti del mondo in quasi tutte le discipline sportive praticate nei cinque continenti. Essi, pur essendo comunemente chiamati anche Olimpiadi, non sono da confondere con l'Olimpiade. Quest'ultima indica l'intervallo di tempo di quattro anni che intercorre tra un'edizione dei Giochi Olimpici e la successiva. Per questo, anche se i Giochi del 1916, del 1940 e 1944 non sono stati disputati, si è continuato a conteggiare le Olimpiadi, cosicché i Giochi di Londra 2012 sono stati quelli della trentesima edizione.

    Il nome Giochi olimpici è stato scelto per ricordare gli antichi Giochi olimpici che si svolgevano nella Grecia antica presso la città di Olimpia, nei quali si confrontavano i migliori atleti greci.

    Il barone Pierre de Coubertin alla fine del XIX secolo ebbe l'idea di organizzare dei giochi simili a quelli dell'antica Grecia, e quindi preclusi al sesso femminile, ma su questo punto non venne ascoltato. Le prime Olimpiadi dell'era moderna si svolsero ad Atene nel 1896. A partire dal 1924, vennero istituiti anche dei Giochi Olimpici invernali specifici per gli sport invernali. In più, esistono anche le Paraolimpiadi, competizioni fra persone disabili. A partire dal 1994 l'edizione invernale non si tiene più nello stesso anno dell'edizione estiva, ma sfasata di due anni.

    La bandiera olimpica raffigura cinque anelli intrecciati in campo bianco, che simboleggiano i cinque continenti. I colori scelti sono presenti nelle bandiere di tutte le nazioni, quindi la loro combinazione simboleggia tutti i Paesi, mentre l'intreccio degli anelli rappresenta l'universalità dello spirito olimpico.

    Il motto dei Giochi olimpici è citius, altius, fortius (più veloce, più alto, più forte).

    Le regole e le linee guida per l’organizzazione dei giochi olimpici (sia quelli estivi che quelli invernali), compreso come deve essere il simbolo delle Olimpiadi (i famosissimi cerchi che rappresentano l’unione dei cinque continenti), quale deve essere la bandiera e il motto, sono contenuti nella Carta Olimpica, un documento ufficiale composto da 6 capitoli e 61 paragrafi, nei quali si spiegano i valori del Movimento olimpico, come si celebrano, si organizzano e si amministrano i giochi olimpici.

    I Giochi antichi
    Giochi Olimpici Stadio10
    Stadio di Olimpia

    I primi giochi olimpici si svolsero nel 776 a.C. ad Olimpia, in Grecia. All'inizio era essenzialmente una manifestazione locale e veniva disputata unicamente un'antica gara di corsa. Successivamente si aggiunsero altri sport e i Giochi arrivarono a comprendere corsa, pugilato, lotta e pentathlon. Da quel momento in poi, i Giochi divennero lentamente sempre più importanti in tutta la Grecia antica, raggiungendo l'apice nel VI secolo a.C. e nel V secolo a.C. Le Olimpiadi avevano anche un'importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, una statua del quale si trovava ad Olimpia. Il numero di gare crebbe a venti, e le celebrazioni si estendevano su più giorni. I vincitori delle gare erano ammirati e immortalati. I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo tra le due celebrazioni divenne noto come Olimpiade. Per tutta la durata dei giochi (cinque giorni) venivano sospese le guerre in tutta la Grecia: questa tregua era chiamata Tregua Olimpica. I greci usavano le Olimpiadi anche come metodo per contare gli anni.

    La partecipazione era riservata a greci liberi che potessero vantare antenati greci. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti comportava che solo i membri delle classi più facoltose potessero prendere in considerazione di partecipare. Venivano esclusi dalla partecipazione gli schiavi, i barbari, gli assassini, i sacrileghi e le donne. I Giochi persero gradualmente importanza con l'aumentare del potere Romano in Grecia. Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'Impero Romano, i Giochi Olimpici vennero visti come una festa "pagana", e il loro prestigio diminuiva in modo inversamente proporzionale alla corruzione degli atleti, con gare sempre più falsate. Nel 393 d.C., sulla scia della strage di Tessalonica (avvenuta tre anni prima) e con l'influenza del vescovo di Milano Ambrogio, l'imperatore Teodosio I li vietò, ponendo fine a una storia durata più di 1000 anni.

    La rinascita dei Giochi olimpici
    Giochi Olimpici Il_bar10
    Il barone Pierre de Coubertin

    I Giochi Olimpici non morirono: già nel XVII secolo, si teneva in Inghilterra un festival sportivo che prendeva proprio il nome dalle Olimpiadi. Nei secoli seguenti eventi simili vennero organizzati in Francia e in Grecia, ma si trattava di manifestazioni su piccola scala e sicuramente non internazionali. L'interesse nella rinascita dei Giochi Olimpici crebbe quando le rovine dell'antica Olimpia vennero scoperte dagli archeologi tedeschi alla metà del XIX secolo.

    Contemporaneamente un barone francese, Pierre de Coubertin, cercava una spiegazione alla sconfitta francese nella guerra franco-prussiana (1870-1871). Giunse alla conclusione che i francesi non avevano ricevuto un'educazione fisica adeguata, e si impegnò per migliorarla. De Coubertin voleva anche trovare un modo di avvicinare le nazioni, di permettere ai giovani del mondo di confrontarsi in una competizione sportiva, piuttosto che in guerra. E la rinascita dei Giochi Olimpici avrebbe permesso di raggiungere entrambi gli obiettivi.

    De Coubertin presentò in pubblico le sue idee nel giugno 1894 durante un congresso presso l'università della Sorbona a Parigi. Il 23 giugno, ultimo giorno del congresso, venne deciso che i primi Giochi Olimpici dell'era moderna si sarebbero svolti nel 1896 ad Atene, in Grecia, la terra dove erano nati in antichità. Fu fondato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per organizzare l'evento, sotto la presidenza del greco Demétrios Vikélas.

    Le prime Olimpiadi dell'era moderna furono un successo. Con quasi 250 partecipanti, fu per l'epoca il più grande evento sportivo internazionale mai organizzato. La Grecia chiese di diventare sede permanente di tutti i futuri Giochi Olimpici, ma il CIO decise che le Olimpiadi avrebbero dovuto essere organizzate di volta in volta in una nazione diversa. Le seconde Olimpiadi furono assegnate a Parigi, Francia.

    Interferenze con le Olimpiadi
    Guerra
    Contrariamente alle speranze del barone De Coubertin, le Olimpiadi non impedirono le guerre. I Giochi del 1916 furono cancellati a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, e lo stesso avvenne per i giochi del 1940 e 1944, a causa della seconda guerra mondiale. Inoltre i vincitori della prima guerra mondiale impedirono alle nazioni sconfitte di partecipare alle Olimpiadi del 1920. Lo stesso accadde nel 1948; tutte le nazioni che persero la II Guerra Mondiale (tranne l'Italia, a cui venne riconosciuta l'attenuante di aver dichiarato guerra, dopo l'armistizio del 1943, all'invasore tedesco) vennero escluse dai Giochi di Londra. Dal 1992 il CIO in occasione di ogni Olimpiade chiede ufficialmente alla comunità internazionale (con il supporto dell'ONU) di osservare la tregua olimpica.

    Politica
    La politica interferì sullo svolgimento delle Olimpiadi anche in altre occasioni. Le Olimpiadi estive del 1936 a Berlino furono utilizzate come strumento di propaganda dal Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi. In queste Olimpiadi, Luz Long diede a Jesse Owens (un atleta di colore) consigli utili a vincere il salto in lungo, nonostante fosse un suo avversario; questo gesto viene considerato da molti un esempio di "vero Spirito Olimpico".

    L'URSS non prese parte ai Giochi Olimpici fino alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e dal 1928 in poi organizzò una competizione sportiva internazionale chiamate Spartachiadi. Molti atleti comunisti scelsero di non disputare le Olimpiadi e disputarono invece le Spartachiadi.

    I Giochi Olimpici del 1956 furono le prime Olimpiadi a venire boicottate. Paesi Bassi, Spagna e Svizzera rifiutarono di parteciparvi in segno di protesta per la repressione da parte sovietica della rivolta ungherese del 1956; inoltre anche Cambogia, Egitto, Iraq e Libano boicottarono i Giochi a causa della Crisi di Suez.

    Un incidente politico di scala minore avvenne durante le celebrazioni dei giochi di Città del Messico 1968. Due atleti afroamericani della squadra di atletica leggera, Tommie Smith e John Carlos, durante l'esecuzione dell'inno statunitense alla cerimonia di premiazione dei 200 metri, eseguirono il saluto delle Pantere Nere, per denunciare il razzismo contro gli afroamericani negli USA.

    Negli anni settanta e ottanta furono invece i boicottaggi a segnare i Giochi. Prima furono i paesi africani a boicottare le Olimpiadi del 1976 per protestare contro la tournée in Sudafrica, in pieno regime di apartheid, della nazionale neozelandese di rugby. Ai Giochi di Mosca nel 1980 furono gli USA, assieme ad altri paesi del blocco occidentale, a rifiutarsi di partecipare a causa dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Per reazione, i sovietici e i loro partner del blocco orientale boicottarono i successivi Giochi di Los Angeles nel 1984. Inoltre nel 1988 la Corea del Nord boicottò le olimpiadi a Seoul e venne appoggiata da Cuba, Madagascar, Etiopia e Nicaragua.

    Il CIO e il Movimento Olimpico
    Il Comitato Olimpico Internazionale (in inglese International Olympic Committee) fu fondato il 23 giugno 1894 dal barone francese Pierre de Coubertin, ed è la massima autorità del Movimento Olimpico. Il suo ruolo è quello di promuovere sport, anche di alti livelli, solamente come sport, per tutti, e senza distinzioni. Inoltre garantisce la regolare organizzazione dei Giochi Olimpici, e incoraggia fortemente la promozione dello sport femminile, dell'etica sportiva, e dello sport pulito, senza doping. Le regole e le linee guida in base alle quali il CIO opera, sono delineate nello Statuto Olimpico.

    Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), è attualmente guidato dal tedesco Thomas Bach.
    Tre gruppi di organizzazioni operano ad un livello più specialistico:

    • Le Federazioni Internazionali, i corpi di governo internazionali di uno sport (ad esempio la FIFA, Federazione Internazionale del calcio, e la FIBA, la Federazione Internazionale della pallacanestro)
    • I Comitati Olimpici Nazionali, che regolano il Movimento Olimpico all'interno di una nazione (ad esempio il CONI è il Comitato Olimpico dell'Italia)
    • I Comitati Organizzatori dei Giochi Olimpici, che si occupano dell'organizzazione di una specifica edizione delle Olimpiadi.

    Attualmente, 202 Comitati Olimpici Nazionali e 35 Federazioni Internazionali fanno parte del Movimento Olimpico. I Comitati Organizzatori dei Giochi Olimpici vengono disciolti dopo le celebrazioni dei Giochi, quando tutto il lavoro burocratico è stato svolto.

    Più in generale, il termine Movimento Olimpico viene talvolta usato per comprendere chiunque e qualsiasi cosa sia coinvolta nelle Olimpiadi, come i corpi di governo sportivo nazionali, gli atleti, i media e gli sponsor dei Giochi Olimpici.

    Il CIO ritiene tutti i diritti relativi alla organizzazione, marketing, trasmissione, e riproduzione attraverso qualunque mezzo, dei Giochi Olimpici. È titolare di tutti i diritti riguardanti i giochi olimpici estivi, e invernali: simboli, bandiera, immagine, motto, inno, compreso il simbolo dei 5 cerchi.

    Il Movimento Olimpico riceve la maggior parte dei suoi finanziamenti dai diritti dei Giochi Olimpici comprati dalle televisioni di tutto il mondo. Inoltre beneficia dei Partner Olimpici, attraverso un programma di sponsorizzazione, che comprende molte società multinazionali.

    La sede del CIO è a Losanna, Svizzera.

    Contestazioni al CIO
    Il CIO è stato più volte oggetto di contestazione da parte di associazioni e della società civile. Fra i tanti aspetti che vengono contestati il fatto che alcuni membri del CIO stesso fossero uomini politicamente legati a dittatori.

    Emblematici i casi di Juan Antonio Samaranch, ex presidente del CIO e elemento di spicco della dittatura di Francisco Franco, e di Mohamad Bob Hasan, ex membro del CIO e ministro del dittatore Suharto. Particolari contestazioni suscitarono l'assegnazione dell'"Ordine Olimpico" a personalità dittatoriali e sanguinarie come Nicolae Ceaușescu e a personalità discusse come Henry Kissinger.

    Un elemento di critica è la riproposizione del "rito" della marcia della fiamma olimpica introdotto dal regime nazista di Adolf Hitler durante le olimpiadi di Berlino nel 1936.

    Altre perplessità nascono dalle ragioni dell'assegnazione della sede di svolgimento dei giochi olimpici. Tale aspetto è balzato agli onori della cronaca durante i giochi invernali di Salt Lake City, dove la magistratura inquirente ha ipotizzato reati di corruzione nei confronti di alcuni membri per avvantaggiare alcune candidature piuttosto di altre. La procedura di assegnazione prevede che a circa 10 anni dalla data delle competizioni si presentino davanti al CIO le città candidate, rappresentate dai comitati promotori, sottoponendo il loro programma sportivo e infrastrutturale e ponendolo al vaglio e allo studio del CIO.

    Dopo la votazione si passa alla firma di un contratto piuttosto complesso, in cui è previsto, tra l'altro, che i governi nazionali firmatari garantiscano che una percentuale degli incassi (per esempio i proventi del marketing) andranno al CIO e che questi non sarà coinvolto in eventuali passivi dell'organizzazione, che ovviamente saranno accollati al settore pubblico nazionale, visto che i comitati organizzatori sono de facto "casse vuote".

    Anche l'ingresso nel CIO ha spesso destato dubbi, in quanto non avviene attraverso elezione dei membri o nomina da parte di qualche ente governativo, ma tramite un meccanismo di cooptazione del presidente, e i membri non hanno la facoltà di esprimere opinioni ufficiali discordi dalla versione CIO. L'amministrazione del CIO si svolge attraverso l'assemblea plenaria, ma il potere vero è in mano al comitato esecutivo, composto da 15 membri tra cui il presidente del CIO, quattro vicepresidenti e altri dieci che durano in carica quattro anni e sono scelti dall'assemblea con voto segreto.

    Simboli olimpici
    Il movimento olimpico utilizza diversi simboli, principalmente ispirati alle idee e agli ideali espressi da De Coubertin.

    Probabilmente il simbolo più noto sono i cinque cerchi della bandiera olimpica, che viene issata ad ogni edizione dei Giochi a partire dal 1920. Essa raffigura cinque anelli, di diverso colore, intrecciati in campo bianco. Gli anelli sono cinque come i continenti: Europa, Asia, Africa, Oceania e America. L'intreccio degli anelli rappresenta l'universalità dello spirito olimpico.

    I colori scelti per i cinque cerchi sono rispettivamente, secondo l'ordine sopra, e da sinistra a destra secondo l'ordine sulla bandiera: blu, giallo, nero, verde e rosso. Insieme al bianco dello sfondo, questi colori erano presenti nelle bandiere di tutte le nazioni del mondo nel momento in cui furono scelti. La combinazione dei colori simboleggia quindi tutti i Paesi, ma esiste anche la credenza comune che il colore di ogni cerchio stia a rappresentare un determinato continente.

    Il motto olimpico ufficiale è "Citius, Altius, Fortius", un'espressione latina che significa "più veloce, più alto, più forte". La frase fu usata per la prima volta in occasione delle Olimpiadi del 1924 a Parigi. Un altro motto, non ufficiale ma non meno importante fu la famosa frase di De Coubertin "L'importante non è vincere ma partecipare".

    La fiamma olimpica viene accesa ad Olimpia e poi portata da una staffetta di tedofori, fino alla città che ospita i Giochi.

    Cerimonia di apertura
    La cerimonia di apertura di un'Olimpiade comprende diversi elementi. Dopo il Conto alla rovescia all'inizio dell'evento si comincia con le peripezie preparate dal Paese che ospita le Olimpiadi che prevede danze, canti e coreografie ispirate al folclore e alla storia del paese ospitante. Si continua con la sfilata dei paesi partecipanti, con gli atleti che marciano nello stadio divisi per nazione. I paesi sfilano secondo l'ordine alfabetico della lingua del paese ospitante, (nel caso della Cina, le nazioni sono state disposte a seconda del numero dei tratti contenenti l'ideogramma del nome del Paese) con due sole eccezioni: la Grecia entra per prima (essendo la patria dei Giochi dell'antichità e avendo ospitato la prima edizione di quelli moderni), mentre il paese ospitante entra per ultimo nello stadio. Ogni delegazione nazionale è preceduta da un alfiere con la bandiera del paese. Fare il portabandiera della propria nazione alle Olimpiadi è considerato un grande onore, e spesso questo ruolo viene assegnato ad uno degli atleti più rappresentativi. Al termine della sfilata, seguono i discorsi del presidente del Comitato Organizzatore dell'edizione dei giochi e del Presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Quindi il capo di stato del paese organizzatore apre formalmente l'Olimpiade.

    Poi viene suonato l'inno olimpico e viene issata la bandiera olimpica vicino a quella del Paese ospitante. Successivamente, tutti i portabandiera si riuniscono attorno ad un podio, dove un rappresentante degli atleti e uno dei giudici di gara (entrambi del paese ospitante) pronunciano il giuramento olimpico (reggendo il vessillo dei 5 cerchi), impegnandosi a nome di tutti a gareggiare e a giudicare secondo le regole che governano i Giochi Olimpici.

    Infine arriva poi il momento in cui la torcia con la fiamma olimpica entra nello stadio, dopo la lunga staffetta che nei mesi precedenti l'ha portata da Olimpia alla sede dei Giochi. All'ultimo tedoforo (spesso un atleta famoso o una personalità del paese ospitante) spetta il compito di accendere il braciere, in cui il fuoco olimpico arderà per tutta la durata dei Giochi. Contemporaneamente vengono liberate delle colombe, simbolo di pace.

    Cerimonia di chiusura
    La cerimonia di chiusura è più semplice e meno formale di quella di apertura.
    Gli atleti entrano nello stadio mescolati tra loro, senza distinzione per nazione. Vengono issate tre bandiere coi rispettivi inni: quella del paese ospitante, quella della Grecia, quella del paese futuro ospitante dei giochi.
    Poi seguono i discorsi del presidente del comitato organizzatore e quello del presidente del CIO, il quale dichiara chiusi i giochi e invita i giovani del mondo a raccolta alla prossima edizione delle Olimpiadi tra quattro anni.
    La bandiera olimpica viene calata. Una versione speciale di essa è consegnata al sindaco della città che ospiterà la successiva edizione delle Olimpiadi (il quale deve sventolarla 8 volte).

    Anche nella cerimonia di chiusura c'è spazio per la parte artistica, con richiami sia al paese che ha appena ospitato i Giochi, sia alla nazione che li ospiterà tra quattro anni, la quale viene presentata in un segmento di otto minuti.
    Dai Giochi Olimpici Estivi del 2004 la premiazione della Maratona maschile avviene durante la cerimonia di chiusura (nei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 è avvenuto con la 50 km di fondo maschile).
    Infine, la fiamma olimpica viene spenta.
    L'utilizzo dei fuochi (spettacolo pirotecnico) a conclusione della Cerimonia fa parte integrante del Protocollo Olimpico.

    Sport olimpici
    Alle Olimpiadi del 2000 erano presenti 28 discipline sportive, secondo la classificazione adottata dal CIO. Bisogna comunque tenere presente che a volte più sport vengono raggruppati sotto lo stesso nome (per esempio, nel nuoto sono compresi anche i tuffi). Soltanto 5 sport sono sempre stati presenti alle Olimpiadi sin dal 1896: atletica leggera, ciclismo, scherma, ginnastica (artistica, la ritmica fu introdotta solo nel 1984) e nuoto. All'elenco andrebbe aggiunto anche il canottaggio, che era in programma nel 1896, ma le gare furono annullate a causa del maltempo.

    Nelle Olimpiadi invernali sono attualmente 7 le discipline sportive. Sci di fondo, bob a quattro, pattinaggio di figura, hockey su ghiaccio, combinata nordica, salto con gli sci e pattinaggio di velocità sono sempre stati presenti nei programmi dei Giochi olimpici invernali. Gare di pattinaggio di figura e hockey su ghiaccio erano già presenti nei Giochi estivi, prima dell'introduzione di Giochi invernali separati. Altre come sci alpino, slittino, curling, snowboard e biathlon sono state aggiunte nel corso degli anni.

    Negli ultimi anni il CIO ha inserito nuovi sport nel programma olimpico, tra cui lo snowboard e il beach volley. Dagli anni venti in poi, nessuna disciplina è mai stata tolta dal programma olimpico, ma, viste le dimensioni ormai raggiunte dall'evento olimpico, il CIO si è riservato la possibilità di escludere alcuni sport dopo il 2004. Sport con poco seguito di pubblico o molto costosi potrebbero quindi rischiare di sparire dalle Olimpiadi. Baseball e softball, ad esempio, non sono stati presenti a Londra nel 2012. Per le edizioni del 2016 il CIO prevede di avere 28 sport e vorrebbe quindi inserirne altri due oltre ai 26 previsti per il 2012. Gli sport in lista sono 7: baseball, softball (che tenterebbero il rientro) golf (presente nel 1900 e 1904), karate, pattinaggio, rugby a 7 (presente nel 1900, 1908, 1920 e 1924 come versione a 15) e squash. Nella 121ª sessione del CIO, tenutasi il 9 ottobre 2009, è stato approvato l'inserimento del rugby a 7 e del golf tra gli sport olimpici per i giochi del 2016 e del 2020; nella stessa sessione è stata decisa la città ospitante i Giochi olimpici del 2016: Rio de Janeiro.

    Fino al 1992 alle Olimpiadi trovavano posto anche i cosiddetti "sport dimostrativi". Le gare di queste discipline si svolgevano contestualmente agli altri eventi olimpici, ma le medaglie assegnate non facevano parte del medagliere ufficiale. Spesso si trattava di sport molto popolari nel paese ospitante, ma poco noti a livello mondiale (per esempio, la pelota basca alle Olimpiadi di Barcellona). In alcuni casi, come il baseball, il taekwondo e il curling, gli sport dimostrativi sono stati successivamente inclusi a pieno titolo nel programma olimpico.

    Competizioni artistiche
    L'inserimento delle competizioni d'arte nei giochi olimpici, desiderio primario del barone De Coubertin, che voleva mantenere l'impostazione originale dei giochi panellenici della Grecia antica, impose al Comitato Olimpico Internazionale di dare enfasi anche all'aspetto culturale e intellettuale, oltre che a quello fisico e sportivo, nella organizzazione delle competizioni. Fu comunque necessario un certo periodo di tempo prima che gli artisti di tutto il mondo si convincessero a partecipare ai Giochi, trovando necessariamente la fonte di ispirazione per le loro creazioni nelle discipline sportive. A partire dall'edizione di Stoccolma, del 1912, fino a quella di Berlino, nel 1936, i Giochi si svolsero regolarmente (con la sola eccezione del 1916, per la guerra in corso), comprendendo diverse discipline artistiche. Dalle arti figurative (scultura e pittura), alla musica (canto e orchestra), all'architettura (progettazione e urbanistica), alla letteratura (epica e poesia). La seconda guerra mondiale interruppe il ciclo olimpico (1940, 1944), che riprese, comprendendo l'Arte soltanto per un'edizione, con le Olimpiadi di Londra del 1948. Nelle successive edizioni, senza apparenti giustificazioni, se non la maggiore difficoltà a dimostrare la condizione dilettantistica dei concorrenti, i Giochi Olimpici si svolsero senza il contributo culturale e intellettuale delle discipline artistiche, proseguendo fino ai giorni nostri nella veste attuale, pur aggiornandosi con l'esclusione o l'inserimento di discipline sportive sorpassate, ovvero di nuovo interesse. Oggi le discipline artistiche e culturali sono staccate completamente dai giochi, fatta eccezione per le esibizioni, fuori gara, di vari artisti alle cerimonie di apertura e di chiusura.

    Dilettanti e professionisti
    Secondo De Coubertin gli atleti non dovevano gareggiare per denaro, e quindi fu deciso di non ammettere i professionisti ai Giochi Olimpici. Nella storia delle Olimpiadi moderne questa regola ha generato diverse controversie.

    Ai Giochi della I Olimpiade di Atene l'iscrizione di Carlo Airoldi, maratoneta italiano che si era recato nella capitale greca a piedi impiegando 28 giorni, non venne accettata perché Airoldi fu ritenuto dalla giuria un atleta "professionista" in quanto aveva ricevuto una cifra aggiratesi fra le 2000 e le 2.500 pesetas come premio ad una competizione di qualche anno prima.

    Ai Giochi della V Olimpiade, Jim Thorpe vinse la medaglia d'oro nel pentathlon e nel decathlon, ma venne poi squalificato perché si scoprì che in precedenza aveva giocato a baseball a livello semi-professionistico. Le medaglie gli furono restituite dal CIO solo nel 1983.

    In un'altra occasione, alle Olimpiadi invernali del 1936, gli sciatori svizzeri e austriaci boicottarono i Giochi per protesta contro l'esclusione dei maestri di sci dalle gare, ritenuti professionisti perché guadagnavano denaro dallo sci.

    Con il tempo molti si resero conto che la distinzione tra dilettanti e professionisti non aveva più molto senso. Per esempio, molti atleti dei paesi dell'Europa orientale erano ufficialmente dipendenti statali (fenomeno dell'Atleta di stato), ma in realtà erano stipendiati per allenarsi quotidianamente, quindi erano dilettanti di nome, ma non di fatto. Ciò nonostante, il CIO continuò ancora per anni a sostenere nominalmente lo sport dilettantistico.

    Negli anni ottanta le regole sul dilettantismo vennero allentate, e praticamente eliminate negli anni novanta. Questo permise, tra l'altro, agli USA di schierare per la prima volta alle Olimpiadi di Barcellona 1992 una squadra di pallacanestro costituita dai migliori giocatori del campionato professionistico americano, il cosiddetto "Dream Team" ("la squadra dei sogni").
    Attualmente, l'unica disciplina olimpica in cui non sono ammessi professionisti è la boxe.

    Per quanto riguarda il calcio, altro sport dove il professionismo è molto diffuso, nella versione maschile l'unico vincolo riguarda l'età: per ogni squadra sono ammessi al massimo 3 "fuoriquota" che abbiano superato i 23 anni e non c'è obbligo di convocarli. Per un certo periodo invece fu in vigore una particolare regola che consentiva alle squadre UEFA e CONMEBOL di convocare giocatori mai presenti alla Coppa del mondo, limite che non avevano le altre confederazioni per ovvi motivi di competitività.

    Rimangono comunque in vigore norme molto restrittive sulla pubblicità, almeno sui campi di gara, anche se ci sono molti "sponsor ufficiali olimpici". Sulle divise degli atleti può comparire solo il marchio della ditta produttrice, e anche questo non deve comunque superare delle dimensioni stabilite.

    Doping e Olimpiadi
    Uno dei principali problemi delle Olimpiadi è il doping. Agli inizi del XX secolo, si iniziarono a usare droghe al fine di ottenere prestazioni sportive migliori.

    L'unica morte per doping avvenuta durante le Olimpiadi fu ai Giochi di Roma 1960, nella corsa di bici su strada. Il danese Knud Enemark Jensen cadde dalla sua bici e più tardi morì. L'autopsia rivelò che l'atleta era sotto l'influenza di anfetamine.

    I test anti-doping furono introdotti dal CIO a partire dai Giochi del 1968. Il primo atleta ad essere trovato positivo fu lo svedese pentatleta Hans-Gunnar Liljenwall, durante le Olimpiadi di Città del Messico 1968, e perse la medaglia di bronzo. Settantatré atleti seguirono Liljenwall nei successivi 38 anni, tra cui molti medagliati. La squalifica per doping più nota è quella del velocista canadese Ben Johnson, che vinse i 100 metri a Seul 1988. Fu trovato positivo agli steroidi anabolizzanti.
    Nonostante i controlli, gli atleti hanno continuato ad utilizzare sostanze dopanti nel corso degli anni. Nel 1990, la rilevazione di alcuni documenti denunciò il fatto che molte atlete della Germania Est erano costrette dai propri allenatori e preparatori ad assumere sostanze dopanti.

    Ad oggi la battaglia del CIO si è fatta sempre più forte. Ne è dimostrazione il fatto che alle olimpiadi invernali di Torino 2006 solamente un atleta è stato trovato positivo al doping.

    Campioni olimpici e medagliati
    Ai Giochi Olimpici viene stilata una classifica per ogni gara.
    Gli atleti, o le squadre, che si piazzano ai primi tre posti ricevono delle medaglie. Ai vincitori va la medaglia d'oro, che in realtà è di argento placcato, ai secondi classificati va la medaglia d'argento, ai terzi la medaglia di bronzo. È usuale sostenere che il quarto classificato sia titolato della "medaglia di legno", in realtà non rappresenta nessun titolo onorifico, ma indica un modo di sottolineare la particolarità di chi per un soffio ha sfiorato l'alloro del podio olimpico. Le medaglie contribuiscono a infoltire il medagliere complessivo dei Giochi olimpici delle varie nazioni.

    Questa pratica risale a Londra 1908. Ad Atene 1896 le medaglie erano solo per i primi due classificati, mentre a Parigi 1900 e a St. Louis 1904 erano state date coppe e altri premi, anziché medaglie.

    Dato che le Olimpiadi si tengono solo una volta ogni quattro anni (due se si considerano sia le edizioni estive che quelle invernali), il pubblico e gli atleti di quasi tutti gli sport ad esclusione di alcuni sport di squadra, come il calcio ad esempio, spesso le considerano molto più importanti dei campionati del mondo o di altri eventi internazionali, che si disputano più di frequente. Molti atleti sono diventati eroi nazionali o celebrità internazionali dopo aver vinto le Olimpiadi, in virtù dell'unicità dell'evento.

    È molto difficile stabilire chi sia il più grande atleta olimpico di tutti i tempi, data la diversità degli sport e l'evoluzione delle Olimpiadi dal 1896 ad oggi.

    Atleti olimpici e paralimpici
    Alcuni atleti sono stati in grado di competere sia ai Giochi olimpici sia ai Giochi paralimpici. In campo femminile l'impresa è riuscita per prima alla neozelandese Neroli Fairhall e, poco dopo, all'italiana Paola Fantato, nel tiro con l'arco nel 1996 ad Atlanta; ad esse seguirono la polacca Natalia Partyka nel tennis tavolo a Pechino 2008 e dalla sudafricana Natalie Du Toit nel nuoto sempre a Pechino 2008 e in precedenza anche l'ipovedente Marla Runyan aveva disputato la finale dei 1.500 m a Sydney 2000. Alla lista si è aggiunto il velocista sudafricano Oscar Pistorius che ha partecipato ai Giochi della XXX Olimpiade.
    Fonte: WIKIPEDIA


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    Messaggio Da annika Ven Ago 05, 2016 9:25 am

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    Messaggio Da APUMA Sab Ago 06, 2016 4:14 pm

    Olimpiadi di Rio 2016: Zublasing già fuori nella carabina, ciclismo speriamo in Nibali e Aru

    La campionessa italiana sbaglia tutto e non si qualifica: «Che disastro». La gara vinta dall’americana Thrasher che si aggiudica il primo oro olimpico
    di Marco Imarisio, inviato a Rio de Janeiro e Redazione Sport

    La medaglia più annunciata non arriverà. Petra Zublasing, la campionessa italiana di carabina dieci metri, è fuori dalle Olimpiadi. Le è stata fatale una serie di qualificazione disastrosa, cominciata bene solo con i primi colpi ma presto affondata da una serie di spari sbagliati. È difficile rendere la misura di questo fallimento sportivo. Negli ultimi due anni Petra ha polverizzato qualunque record di specialità non solo femminile, ma anche maschile. Era imbattuta da due anni. La vittoria era data per così probabile che era stato allertato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dicendogli di tenersi pronto. C’era da festeggiare la duecentesima medaglia d’oro italiana. Invece Petra non ha retto alla tensione. Solo trentatreesima nella batteria delle qualificazioni. Si è girata verso la propria allenatrice e ha allargato le braccia. «Che disastro». Peccato.

    «Tanta tristezza»
    Nel dopogara la finale mancata per la Zublasing diventa un lungo sfogo: «Sono delusa, in questo momento la tristezza è tanta - dice -, soprattutto se penso che in allenamento, prima di venire qui, avevo sfiorato il record del mondo. Questo risultato fa male più all’anima che al mio orgoglio, e va nel profondo. Ero venuta qui felice di rimettermi in gioco dopo un periodo di cambiamenti, in cui avevo cercato di diventare più aggressiva anche in questa gara, come faccio in quella da 50 metri, quando io che sono piccola sto all’aperto con una carabina che rincula e quindi devo tirare fuori anche la forza. Oggi ho sparato malissimo e non ho mai trovato il tocco magico. Quando indovinavo due colpi, poi sbagliavo il terzo e alla fine questo mi ha tolto fiducia quando invece le altre la ritrovavano. Ora dovrò fare ricerca in campi nuovi, e dentro me stessa. Meno male che l’11 ho l’altra gara, che sento più mia e nella quale sono molto sicura di me stessa. Ma adesso è inutile nascondere che soffro». E con lei soffre l’Italia del tiro a segno che su questa ragazza, laureata in ingegneria negli Usa e ricevuta da Barack Obama alla Casa Bianca quando vinse il titolo universitario con la squadra dell’ateneo di West Virginia, puntava a occhi chiusi. Ma tra qualche giorno c’è un’altra gara, e Petra è una che non molla facilmente, e ormai l’emozione dell’esordio l’avrà metabolizzata, così come la delusione d’avvio.

    Il PROGRAMMA DELLA GIORNATA E I RISULTATI LIVE
    La gara alla fine è stata vinta dall’americana Virginia Thrasher, che quindi ha vinto il primo oro di Rio 2016, quello, appunto, della carabina 10 metri donne. Argento alla cinese Du Li, bronzo all’altra cinese Yi Siling.

    Tiro con l’arco
    L’Italia maschile sfiderà la Cina nei quarti di finale della gara a squadre di tiro con l’arco . La sfida si svolgerà intorno alle 21 italiane.

    Beach volley
    Esordio vincente per gli azzurri del beach volley. Nel match di esordio del torneo olimpico di Rio 2016, la coppia formata da Adrian Ignacio Carambula e Alex Ranghieri ha superato gli austriaci Doppler-Horst per 2-0 (21-14, 21-13).

    Judo
    Elios Manzi è invece stato eliminato alle Olimpiadi nel judo categoria 60 chilogrammi. L’atleta messinese è stato sconfitto nei sedicesimi di finale dal coreano Kim Won Jin. Come Manzi eliminata anche Valentina Moscatt. Nella categoria 48 chilogrammi donne, l’atleta torinese della Polizia di Stato si è arresa, nei sedicesimi di finale, contro la vietnamita Tu Ngoc Van.

    Ciclismo
    E’ partita la prova in linea di ciclismo su strada maschile. Gli azzurri in gara sono cinque: oltre a Vincenzo Nibali ci sono anche Aru, Rosa, De Marchi e Caruso.

    Scherma
    Nella scherma Rossella Fiamingo accede ai sedicesimi di finale del torneo di spada femminile. L’azzurra ha eliminato la canadese Leonora Mackinnon 15-8.

    Boxe
    Nella boxe, Carmine Tommasone accede ai quarti di finale nella categoria Leggeri 60 Kg. Sul ring del Riocentro - Pavillion 6, l’azzurro ha battuto il messicano Lindolfo Delgado per 3-0.

    Canottaggio
    Nel canottaggio maschile Italia in semifinale nel due di coppia. Romano Battisti e Francesco Fossi si sono piazzati al terzo posto della propria batteria con il tempo di 6:42.34. Gli azzurri sono stati preceduti da Nuova Zelanda (6:40.35) e Azerbaijan (6:40:52). L’Italia si qualifica alle semifinali anche nel 4 senza pesi leggeri. L’equipaggio composto da Stefano Oppo,Martino Goretti, Livio La Padula e Pietro Ruta ha vinto la sua batteria con il tempo totale di 6.03.26 precedendo la fortissima Cina e la Svizzera.

    Pallanuoto
    Grandissima vittoria del Settebello azzurro in rimonta sulla Spagna. La formazione di Campagna si trovava sotto 8-6 nel quarto quarto di gioco prima di riuscire in una clamorosa rimonta e vincere la gara per 9-8, con il nostro portiere che parava un rigore sull’8-7 per la Spagna.
    Fonte: Il Corriere della Sera


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    Messaggio Da APUMA Dom Ago 07, 2016 7:45 am

    Olimpiadi Rio 2016, Nibali cade a un passo dal sogno: doppia frattura
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    Il corridore azzurro era in testa assieme ad altri due avversari. Il volo a terra a undici chilometri dal traguardo. Vince il belga Van Avermaet

    Il sogno olimpico di Vincenzo Nibali e dell’Italia del ciclismo si spezza sulla discesa di Vista Chinesa. Uno dei terreni preferiti dello Squalo di Messina, ma stavolta fatale al campione siciliano. Che aveva attaccato più di tutti, e a un certo punto staccato quasi tutti. Ma è caduto sul più bello, mentre correva verso un podio quasi assicurato, e un possibile oro da giocarsi con Henao e Majka. Il colombiano è andato giù insieme a lui, il polacco no. Ma era troppo stanco per resistere alla rimonta di Greg Van Avermaet. È lui il campione olimpico nella prova in linea maschile di ciclismo ai Giochi di Rio 2016: belga fortissimo, tra i primi ad andare in fuga (il che aggiunge valore al suo successo); ma uomo da classiche del nord più che da tapponi alpini, a dimostrazione che il percorso non era poi così duro come sembrava. All’arrivo anche il danese Jakob Fuglsang ha bruciato lo stremato Majka, comunque di bronzo. Nibali è stato trasportato in ospedale dove gli viene riscontrata una doppia frattura alla clavicola. All’Italia resta solo il sesto posto di Fabio Aru. E una marea di rimpianti per una medaglia che la nazionale avrebbe strameritato per quanto fatto vedere in tutti i 240 chilometri sulle strade brasiliane.

    Il quintetto (De Marchi, Rosa, Caruso, Aru, Nibali) allenato da Davide Cassani ha fatto una grande corsa. Una delle più belle della nazionale degli ultimi decenni. Prima ha controllato, quando – in attesa che i big entrassero in scena – la prova ha vissuto di un paio di fughe senza vere speranze. Poi ha attaccato, con cuore e gambe, tattica e fantasia. Senza aspettare l’ultimo giro e l’ultima salita, come succede quasi sempre nel ciclismo moderno. Ma già sul secondo passaggio di Vista Chinesa, e con un’azione collettiva: Caruso, Aru e Nibali, tutti insieme uno dietro all’altro. Un treno azzurro spettacolare. Del resto si sapeva che i nostri corridori non avrebbero avuto chance in una volata collettiva. E così hanno fatto di tutto e di più per evitarla.

    A 35 chilometri dall’arrivo gli azzurri spaccano la corsa, in pochi tengono il loro ritmo. Il vantaggio del gruppetto si dilata a quasi un minuto, la Spagna deve tirare disperatamente sacrificando addirittura Valverde. Quando Chris Froome prova a partire col solito ritmo che gli ha appena regalato il suo terzo Tour de France, ormai è tardi. Da dietro riusciranno a rientrare solo Joaquim Rodriguez, Julien Alaphilippe e Tanel Kangert. Lui no: gli è mancata la testa e la strategia fondamentali per le corse di un giorno, non certo le gambe. Caruso dà tutto fino all’imbocco dell’ultima salita, Aru pilota il capitano. Poi tocca a lui, Vincenzo Nibali. Accelera senza strappare, ma il gruppo è ancora troppo nutrito e con avversari troppo pericolosi. Allora attacca ancora dopo il falso piano, e questa è la volta buona: si forma un terzetto con Henao e Majka, tutto sembra andare come dovrebbe; il podio pare quasi assicurato e i due rivali non sono troppo veloci, l’oro è possibile. Ma il tracciato forse non è duro come il ct Cassani sperava, dietro soprattutto Alaphilippe, Rodriguez e Van Avermaet si riorganizzano per provare a rientrare. Nibali deve spingere a tutta in discesa per mantenere una medaglia che si sente al collo. Su dei tornanti che avevano già fatto vittime illustri quali Richie Porte e Rui Costa. E in un curva come tante, a 11 chilometri dal sogno, succede il disastro: cade Nibali, cade Henao.

    Il percorso ha ingannato tutti. La salita non era davvero proibitiva, la discesa infida. E l’arrivo in pianura molto più lungo del previsto. Addirittura infinito per Majka, che scampa la caduta, sputa sangue negli ultimi quattro chilometri ma deve arrendersi alla rimonta degli inseguitori. Non fa neanche lo sprint, accontentandosi di un bronzo comunque prezioso. Argento a Fuglsang, oro al belga Greg Van Avermaet. Meritato, perché il ciclismo non mente quasi mai. Ma le lacrime di Nibali e dell’Italia sono sincere.
    Fonte: Il Fatto Quotidiano


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    Messaggio Da APUMA Dom Ago 07, 2016 7:53 am

    Olimpiadi Rio 2016, nuoto: Detti bronzo nei 400! La 4x100 donne è sesta

    Grande rimonta del livornese dietro Horton e Sun. Hosszu mostruosa: oro nei 400 misti e record mondiale migliorato di 2 secondi! 400 misti al giapponese Hagino. Record olimpico nei 100 farfalla della Sjostrom: 55"84. Fede&C non si ripetono dopo il record italiano. Oro e record mondiale all'Australia

    07 AGOSTO 2016 - RIO DE JANEIRO (BRA)
    Pronti, via. Ed è subito medaglia italiana nel nuoto a Rio. Con un Magnifico Detti che strappa un bronzo all'arrembaggio nei 400 metri stile libero. "Bravo Gabri" urlano dalla tribuna gli azzurri, che hanno spinto con il cuore e le urla il livornese del 1994, gemello di Gregorio Paltrinieri, in una delle specialità del nuoto più difficili da interpretare. Una gara che pareva dissennata, troppo lenta, ed invece era stata ragionata e discussa con lo zio allenatore Stefano Morini, che gli ha consigliato di sparare tutto negli ultimi 100 per recuperare posizione su posizione, da ottavo che era ai 100, a 7° ai 200, a 6° ai 250 e 300, fino allo straordinario recupero mentre gli altri scoppiavano, come è successo all'argento mondiale James Guy: il Nipote invece aveva un finale irresistibile per un 3'43"49 che non cancella il primato italiano di Massimiliano Rosolino di 16 anni fa (argento in 3'43"40 ed unica medaglia azzurra nella specialità) ma è un podio splendente lo stesso dietro l'australiano Mack Horton, che ha messo tutta la rabbia e la disistima per battere il cinese Sun Yang, oro uscente, e ora solo secondo in 3'41"68, beffato dall'allievo di Craig Jackson in 3'41"55.

    Giochi Olimpici Detti10
    Detti sorride col bronzo.

    Horton era stato il leader stagionale in 41"65 e ha limato 10 centesimi al suo tempo per andarsi a prendere il titolo che in Australia fu di Ian Thorpe a Sydney e ad Atene. Horton è nato nel 1996, a 20 anni è già il migliore e rappresenta una minaccia nei 1500 per Gregorio Paltrinieri. Detti nuota gli ultimi 100 metri in 28"01 e 26"66, nell'ultimo 50 solo Horton (26"15) e Sun (26"15) nuotano più veloci, ma Gabriele è più forte della coppia americana formata da Dwyer (3'44"01) e Jaeger, argento mondiale dietro Greg in 3'44"16, mentre Guy è sesto in 3'44"68. Ai 100 aveva virato in 54"67, ai 200 in 1'51"84. Tutto insomma calcolato.

    Giochi Olimpici Twitte11

    SESTE — Il secondo record del mondo di giornata, atteso, cade nella staffetta veloce femminile, con l’Australia che migliora se stessa dopo due anni (Glasgow 2014, Giochi del Commonwealth) e scende a 3’30”65, trascinata nelle ultime due frazioni dalle sorelle Bronte e Cate Campbell, parziali lanciati di 52”15 e 51”97. Cate è in vasca fianco a fianco con la stella più attesa, Katie Ledecky, ma le rifila quasi un secondo (52”79 la frazione dell’americana) e al momento vanifica il primo sogno d’oro della statunitense: alle battute non basta il record nazionale di 3’31”89; terzo, a sorpresa, un Canada assai compatto che chiude in 3’33”81, lasciando giù dal podio l’Olanda nonostante una Kromowidjojo da 52”20. Una 4x100 che aveva in finale anche l’Italia, un risultato straordinario, abbellito dal successo in batteria con il nuovo primato nazionale. Pellegrini e compagne però non si ripetono e chiudono seste in 3’36”78, 88/100 centesimi peggio del pomeriggio. Solo la Di Pietro è più veloce in seconda frazione rispetto alla batteria (53”69), le altre alzano i tempi, Federica compresa che timbra 53”89 rispetto all’eccellente 53”17 del pomeriggio. In ogni caso, un quartetto da applausi.La Pellegrini guarda il bicchiere mezzo pieno: "Era da Sydney 2000 che questa staffetta non andava finale. Il sesto posto è un punto fermo da cui ripartire. Ho visto la finale di Detti. Sono felice che abbiamo messo un timbro nella finale dei 400: dà morale a tutta la squadra. La cerimonia inaugurale è andata benissimo. Anche perché non avevo fatto le prove. E' stato emozionante. Poi siamo tornati al Villaggio e ho fatto in tempo a vedere in tv l'accensione del braciere. Cosa mi è piaciuto? Gisele Bundchen: bellissima".

    HAGINO — Il primo oro del nuoto a Rio è anche una sensazionale prima volta: Kosuke Hagino nei panni dell'imperatore dei 400 misti, specialità che gli Usa non perdevano dal 1992, quando il padrone era l'ungherese Thomas Darnyi. Dal 1996 al 2012 il dominio nella specialità più completa del nuoto era stato semplicemente a stelle e strisce con Dolan, Phelps e Lochte: adesso gli Usa devono accontentarsi dell'argento. Anche se Chase Kalisz, il "fratellino" di Michael Phelps, che ha 22 anni, ci ha provato nella seconda parte e ha fatto tremare nell'ultima frazione a stile libero Hagino, che entra nella storia come il primo giapponese a trionfare ai Giochi nella specialità. E con un super tempo: 4'06"05 (1'57"73), terzo nella storia dopo il mondiale di Phelps di 4'3"84 e il 4'05"18 di Lochte. L'americano (un po' troppo timido a delfino e dorso) tocca in 4'06"74, quarto di sempre al posto di Tyler Clary, altro americano, mentre il bronzo è ancora asiatico con Daiya Seto autore di 4'09"75, sotto il podio il britannico Max Litchfield, 21 anni, che tocca in 4'11"62. Per Hagino anche la soddisfazione del record asiatico. Il Giappone era stato bronzo a Londra proprio con Hagino.

    RECORD OLIMPICO — Nei 100 farfalla rosa, la svedese Sarah Sjostrom si prende intanto il record olimpico nuotando la semifinale in 55"84 (26"34 a metà), appena 20 centesimi dal suo primato mondiale. Vacilla il trono di Londra 2012 dell'americana Dana Vollmer, che chiude col quarto tempo in 57"06 dietro la nipponica Rikako Ikee da 57"05, entrambe dietro l'australiana Emma McKeon in 56"81 e diventata così adesso la prima minaccia per la scandinava, comunque favorita domani sera in finale. Il precedente record olimpico apparteneva alla Vollmer in 55"98.

    Giochi Olimpici Nuoto10
    Katinka sfida i detrattori dopo lo spettacolo in vasca.

    HOSSZU! — Katinka Hosszu fa cose sovrumane nei 400 misti. Nuota con un margine sul vecchio record mondiale della cinese Ye Shiwen da 5"25 ai 250 metri, poi non cede come al mattino in batteria - quando si era fermata al record europeo in 4'28"58 - e trionfa con il record mondiale letteramente oscurato: si passa dal 4'28"43 del 2012 al 4'26"36: spettacolare e stucchevole, sconcertante supremazia per la Highlander delle piscine, che ad alcuni americani non piace: "Ma fatemi tutti i controlli che volete" dice l'Iron Lady, capace di sbaragliare nella specialità con un passaggio da 2'08"38 (-2"34), per poi fare un crescendo a 4"91 ai 250, tenere a 3"82 a 350 metri in 3'24"50. Una satanassa imprendibile, l'ungherese sposata al suo coach, una giramondo che fa anche 10 gare in un meeting. E' ovvia conseguenza la medaglia d'oro davanti all'americana Maya Dirado (in 4'31"15...) e alla spagnola Mireia Belmonte da 4'32"39, sotto il podio la scozzese Hanna Miley in 4'32"54. Nota a margine: la Hosszu solo alla sua quarta Olimpiade raccoglie la prima medaglia.

    PEATY — Nelle semifinali dei 100 rana il britannico Adam Peaty non si ripete, nel senso che non migliora il record del mondo fatto segnare in batteria e si ferma, per così dire, a 57”62, 5 centesimi peggio del pomeriggio (passaggio in 26”71 contro 26”69). Tuttavia il più vicino degli avversari, lo statunitense Cody Miller, resta a più di un secondo (59”05), mentre il terzo tempo è dell’olimpionico in carica sudafricano Van der Burgh, il solito cagnaccio, che timbra 59”21. Tripudio in tribuna per la qualificazione dei due idoli di casa França e Gomes, ma questa è una gara dal destino decisamente segnato.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da APUMA Dom Ago 07, 2016 8:02 am

    Olimpiadi di Rio 2016, nuoto: sesta la staffetta 4x100 sl di Federica Pellegrini nel giorno dei record

    La finale di di Ferraioli, Di Pietro, Pezzato e la portabandiera azzurra: «Storico»

    Giochi Olimpici Pelleg10

    È stato bello sognare, ma in fondo la vera impresa era stata entrare in finale. Così, la 4x100 stile libero femminile, quarta con record italiano in batteria (3’35”90), chiude sesta peggiorando di poco (3’36”78) nella gara vinta dall’Australia con il nuovo record del mondo (3’30”65) davanti a Usa e Canada.

    Per Erika Ferraioli, Silvia Di Pietro, Aglaia Pezzato e Federica Pellegrini si tratta di una gran bel colpo, e infatti alla fine Fede era molto soddisfatta: «Un risultato storico, ottenuto oltretutto in una gara molto veloce. Io come sto? Bene, sono pronta, e comunque alla mia quarta Olimpiade non ho la pressione di dovere vincere a tutti i costi». La Pellegrini si è anche complimentata con Detti: «Ha fatto una grande gara. Conosco bene i 400, sono una gara con la G maiuscola, difficile tatticamente e come andatura. Vedere un pezzo d’Italia anche qui mi rende orgogliosa».

    Le altre gare sono state notevoli. Il primo oro del nuoto ai Giochi 2016 rompe un dominio Usa che durava da 20 anni: l’usurpatore è il giapponese Kosuke Hagino, che si prende i 400 misti in 4’06”05 davanti all’americano Chase Kalisz, il pupillo e compagno di allenamento Michael Phelps. Hagino ha fatto la gara; Kalisz ha ricucito il lungo strappo delfino-dorso prima mangiandosi a rana l’altro giapponese Seto – alla fine terzo in 4’09”71 – e poi attaccando Hagino nello stile libero. Ma Kosuke ha retto l’impatto, meritandosi un grande oro. Nell’altro 400 misto di giornata la Lady di ferro Katinka Hosszu non ha tradito e ha stabilito un fantastico record del mondo in 4’26”36, disintegrando il precedente 4’28”58 della cinese Ye Shiwen. Il terzo record del mondo di giornata è quello dell’inglese Adam Peaty nei 100 rana, in batteria: lo straordinario 57”55 (26”69 ai 50) frantuma il suo precedente di 37 centesimi.
    Fonte: Il Corriere della Sera


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    Messaggio Da APUMA Dom Ago 07, 2016 8:10 am

    7 AGOSTO ORE 10:10 - ATTUALE MEDAGLIERE -
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    Messaggio Da APUMA Dom Ago 07, 2016 8:31 am

    Olimpiade, Volley: Italia-Serbia 0-3 (25-27, 20-25, 23-25)

    Se si eccettua il primo set dove le azzurre hanno avuto 3 set ball, la partita è sempre stata nelle mani della squadra di Belgrado. Pochi i cambi di Bonitta. Lunedì c’è la Cina, vicecampione del mondo

    7 AGOSTO 2016 - RIO DE JANEIRO (BRASILE)
    Inizia con una severa sconfitta l’Olimpiade dell’Italia di pallavolo femminile, battuta in maniera netta da una Serbia apparsa cinica quel tanto che bastava per sfruttare tutte le debolezze azzurre che via via sono emerse nel corso della gara. Bonitta inizia la partita con Orro in palleggio, Egonu schierata opposta, Chirichella e Guiggi al centro, Del Core e Sylla schiacciatrici. Ovviamente De Gennaro libero. Si procede punto a punto con la Serbia che sembra sempre pronta a scappare via, ma l’Italia non molla un colpo e fronteggia la Boskovic, la bombardiera della squadra di Belgrado. Le azzurre aggrappate alle schiacciate e alle battute di Egonu arrivano per prime a 24. Hanno addirittura tre palle set, ma le sprecano. Quindi è la Serbia che si guadagna il set ball con un ace. E un invasione azzurra regala il set alla Serbia.

    Giochi Olimpici Volley10
    L’Italia guarda in alto...

    INCUBO — Inizio da incubo nella seconda frazione con la ricezione azzurra in banana e con Bonitta che chiama il primo timeout sul 4-0 per la Serbia. Poi l’Italia risale soprattutto grazie a una battuta aggressiva, ma ogni volta che le azzurre si fanno sotto vengono ricacciate indietro dalla forza delle avversarie. Mentre Bonitta sceglie di non cambiare nulla nella sua formazione che vede la Serbia allontanarsi sempre più con autorità. Se non quando la distanza è netta: 18-14, Centoni-Lo Bianco per Egonu-Orro. Ma il doppio cambio non produce effetti e le azzurre vengono prese a pallate.

    Giochi Olimpici Volley11
    La Serbia festeggia

    PALLATE — Modalità che non cambia neppure nel terzo set quando l’Italia è in apnea evidente, con Orro ormai spaesata per il campo. Sul punteggio di 12-6, il ct azzurro manda in campo Lo Bianco per Orro nel tentativo di raddrizzare una partita che appare compromessa. Le azzurre si avvicinano (20-19 e 23-22, ma il cambio non poteva essere tentato prima?), ma non quanto serve per riaprire la gara. Lunedì è già tempo di tornare in campo contro le vicecampionesse del mondo della Cina (alle 14:30 italiane) che nella gara inaugurale sono state sconfitte dalla sorprendente Olanda di Giovanni Guidetti.
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da annika Dom Ago 07, 2016 8:53 pm

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    Olimpiadi Rio 2016, Basile vince l'oro, Giuffrida d'argento tra le donne
    Fabio spettacolare, si prende la medaglia più preziosa nella categoria 66kg battendo il sudcoreano An: è il 200° oro azzurro nella storia dei Giochi. Odette nella categoria fino a 52kg battuta dalla Kelmendi


    Fabio Basile medaglia d'oro nella categoria fino a 66kg: battuto il sudcoreano An, è la 200ª medaglia più preziosa conquistata dagli azzurri nella storia delle Olimpiadi. Odette Giuffrida medaglia d'argento nel judo, categoria 52kg. L'azzurra è stata battuta in finale dalla kosovara Majlinda Kelmendi, che ha regalato il primo trionfo olimpico al suo paese.  fabio! — Un grandissimo Fabio Basile ha conquistato la qualificazione alla finale della categoria -66 kg. Dopo aver vinto per ippon agli ottavi l'azero Nijat Shikhalizada, ha sconfitto ai quarti il mongolo Tumurkhuleg Davaadorj ancora per ippon. Fabio Basile, 21 anni (ottobre 1994), è l’ultimo prodotto della Akiyama di Settimo Torinese, una delle società di judo più vincenti d’Italia, anche se attualmente gareggia per l’Esercito. La sua crescita imperiosa, che lo ha portato a lottare per le medaglie già alla prima Olimpiade, ha avuto l’apoteosi nel 2016, con il bronzo agli Europei senior di Kazan, il quinto posto nel Grand Slam di Baku ed altri piazzamenti importanti, che gli hanno consentito di scalare il ranking e di qualificarsi nei 66 kg a spese di Elio Verde, uno dei big azzurri della precedente generazione. Judoka d’attacco, con grandi basi tecniche, era uno dei cardini del progetto Tokyo 2020, ma ha bruciato le tappe. Insieme a Valentina Moscatt, eliminata al primo combattimento, Basile è l'unico rappresentante del judo piemontese: tutti gli riconoscono grande talento: un oro, un argento e due bronzi per lui, tra europei e mondiali giovanili, sino al terzo posto ai Giochi del Mediterraneo 2013 (aveva appena 19 anni). È alla sua prima partecipazione ai Giochi.
    odette — E poco dopo sul tatami si regala un grande sorriso anche Odette Giuffrida, che sbarca nella finale nela categoria 52kg, battendo la cinese Ma. Ai quarti di finale la Giuffrida ha battuto la romena Andreea Chitu. Odette Giuffrida, romana del 1994 (ottobre), tesserata per l’Esercito, pratica il judo dall’età di sette anni dopo aver visto il fratello che tornava sempre felice dalla palestra. Ha attravesato tutte le tappe della nazionale giovanile, vincendo i campionati europei Cadetti e un argento ai Mondiali nella stessa categoria, oltre a un oro europeo juniores e un bronzo mondiale sempre juniores. Quest’anno ha vinto il Grand Prix di Tbilisi ed è stata terza nel Grand Slam di Baku, rafforzando uan qualifica che premia la sua combattività e la sua assoluta dedizione al judo, eguagliata soltanto da quella per il cinema e la fotografia. L'accesso alla semifinale non dà però ancora la certezza di medaglia: il torneo olimpico del judo prevede infatti che i vincitori del prossimi turni vadano in finale per l'oro, ma i perdenti si incrocino con i vincitori dei ripescaggi per le due finali per il bronzo. Manca poco, ma non si può davvero più sbagliare nulla.


    il 7 agosto — Il 7 agosto l'Italia ha vinto 5 medaglie d'oro: la più importante il 7 agosto 1948 quando il Settebello vinse l'oro nella pallanuoto. Eroi di quell'impresa Ermenegildo Arena, Emilio Bilgarelli, Pasquale Buonocore, Aldo Ghira, Mario Majoni, Geminio Ognio, Gianfranco Pandolfini, Tullio Pandolfini e Cesare Rubini. E il 7 agosto 1992 Antonio Rossi vince la sua prima medaglia olimpica con il bronzo nel K2 500 con Bruno Dreossi.
    Dal nostro inviato Riccardo Crivelli @RiccardoCrivel2
    © riproduzione riservataLa Gazzetta dello Sport





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    Messaggio Da annika Dom Ago 07, 2016 9:21 pm

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    Olimpiadi, scherma, fioretto: Garozzo trionfa, è medaglia d'oro!
    Fantastica cavalcata azzurra. Il fiorettista di Acireale batte lo statunitense in finale e riporta un titolo in Italia dopo 20 anni (Puccini ad Atlanta 1996)


    Oro! Daniele Garozzo è campione olimpico nel fioretto maschile e così l'Italia riconquista il titolo olimpico in questa specialità a 20 anni esatti dall'ultimo trionfo (Puccini ad Atlanta 1996). Garozzo, 24enne di Acireale, ha battuto inb finale lo statunitense Alexander Massialas, numero 1 del ranking, secondo ai Mondiali di Mosca 2015 e protagonista della beffa più atroce per noi ai quarti di finale, quando Massialas ha rimontato sul nostro Avola da 14-8 a 15-14. In finale c'è stato un momento di paura quando, chiusa la prima manche avanti 14-8, nella seconda Garozzo s'è visto rimontare fino a 14-11, ma poi è stato trionfo. E l'Italia fa festa in una domenica 7 agosto indimenticabile. In semifinale Garozzo aveva battuto il russo Safin 15-8.

    choc avola — Giorgio Avola ha incassato una terribile rimonta ai quarti e vede sfumare l'accesso alla semifinale: da 14-8 è stato battuto 15-14 dallo statunitense Massialas. Sarebbe stata medaglia sicura per gli italiani. Il 24enne siciliano Daniele Garozzo si è guadagnato la semifinale battendo ai quarti 15-8 in brasiliano Guilherme Toldo in un clima da torcida all'interno dell'impianto Carioca Arena 3. Nato ad Acireala (Catania) il 4 agosto 1992, fratello minore dello spadista Enrico (pure lui in gara a Rio), ha cominciato a tirare nel Centro Scherma Acireale con il maestro Mimmo Patti. Ora è tesserato per le Fiamme Gialle ma fa capo al Centro Scherma Frascati, dove è seguito da Fabio Galli, suo maestro da 4 anni. E' al debutto olimpico. A livello giovanile è stato campione del mondo under 17 nel 2008, argento ai Mondiali under 20 nel 2012, campione europeo under 17 nel 2007 e under 20 nel 2009, a livello assoluto vanta come miglior risultato l'argento agli Europei 2015, battuto in finale da Andrea Cassarà. Lo scorso anno ha vinto il titolo italiano ed è stato eliminato negli ottavi di finale ai Mondiali 2015, all'esordio nel massimo torneo iridato. In Coppa del Mondo vanta un secondo e tre terzi posti.

    cassarà — Si è fermato invece ai quarti di finale il cammino di Andrea Cassarà: "È un gran peccato, è un avversario che potevo battere", ha detto il fiorettista dopo l'eliminazione negli ottavi di finale della prova olimpica di fioretto per mano del britannico Richard Kruse. "Mi è girato tutto male - ha detto il 32enne bresciano, due volte olimpionico a squadre -. Non si sono accese un paio di stoccate, un'altra non me l'hanno data ma non cerco scuse, ho tirato male. Sento troppo questa gara, anche nell'avvicinamento, è l'unico oro che mi manca. Ho 32 anni, per cui o si vince un'Olimpiade da giovane oppure diventa un sogno irrealizzabile. Spero ora di fare bene nella prova a squadre, ma ho preso davvero una brutta botta". Lo schermidore bresciano, bronzo individuale olimpico ad Atene 2004 ed iridato a Catania 2011, ha avuto la possibilità di coronare una splendida rimonta: "Certo, se mi avessero dato quella stoccata dubbia sul 13-11, forse saremo qui a parlare di altro... Però ero sotto 13-7, uno svantaggio folle". Cassara', dopo i Giochi, si prenderà una lunga vacanza, anche perché il 17 settembre convolerà a nozze con la sua fidanzata Sissi Albini.La gazzetta dello Sport




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    Messaggio Da annika Dom Ago 07, 2016 9:30 pm

    Giochi Olimpici CpSE6RwXEAA-hUC



    Rio: judo, Odette Giuffrida d'argento
    Azzurra perde in finale per l'oro 52 kg con kosovara Majlinda



    RIO DE JANEIRO, 7 AGO - Odette Giuffrida e' argento nel judo 52 kg. L'azzurra ha perso in finale per l'oro con la kosovara Kelmendi Majlinda.Ansa






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    Messaggio Da annika Dom Ago 07, 2016 9:48 pm

    7 AGOSTO ORE 23:47- ATTUALE MEDAGLIERE -

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    Messaggio Da APUMA Lun Ago 08, 2016 8:26 am

    Olimpiadi di Rio 2016, sorpresa nel tennis: Del Potro elimina Djokovic al primo turno

    Il n, 1 del mondo sconfitto dall’argentino reduce da un lunghissimo periodo buio per colpa degli infortuni. Nel doppio femminile eliminate anche le Williams

    Giochi Olimpici Tennis10
    L’abbraccio fra Djokovic e Del Potro.

    Doveva essere l’anno del Grande Slam. Quello vero, però: Australian open, Roland Garros, Wimbledon e Flushing Meadows tutti in fila, come hanno fatto solo due uomini nella storia del tennis (Donald Budge e Rod Laver). A giugno, quando Novak Djokovic vinse l’open di Parigi (che voleva dire Career Grand Slam, 4 in fia ma non nell’anno solare), in molti cominciarono a pensare seriamente che ce l’avrebbe potuta fare. Tre mesi dopo, il numero uno del mondo non solo non ha vinto Wimbledon (dove non è riuscito a superare il terzo turno), ma si ritrova fuori dall’Olimpiade già dopo la gara d’esordio. A sbatterlo fuori (altro termine non c’è) è un giocatore che fino a oggi era rimasto nella storia per aver fatto male a un altro numero 1 del mondo:era il 2009 quando Juan Martin Del Potro ricoprì di pallate Roger Federer, portandosi a casa lo Us open, unico Grande Slam della sua carriera.

    Non aveva ancora 21 anni, Juan Martin da Tandil, Argentina. E un grande, ma soprattutto potente, futuro davanti a sé. Ma se giochi il rovescio a due mani e in sei anni devi operarti quattro volte ai polsi (una al destro, tre al sinistro), non è facilissimo continuare a giocare a tennis. Del Potro non lo ha fatto del tutto negli ultimi due anni. È riapparso a febbraio, dalla posizione numero 1045 del ranking. Era il 141 quando è sceso in campo nell’arena olimpica, peraltro dopo essere rimasto 40 minuti rinchiuso in un ascensore del Villaggio olimpico.

    Ma cosa volete che sia, dopo tutto quello che ha passato Juan Martin. E così, sorretto dal tifo feroce di centinaia di connazionali spuntati non si sa da dove, Del Potro ha battuto Djokovic 7-6 (2) - 7-6 (4) in 2 ore e 27 minuti. In fondo, com’era successo a Londra, 4 anni fa, nella finale terzo e quarto posto. Ma, a dire quante cose siano successe nel frattempo, la stretta di mano finale fra i due si trasforma in un abbraccio in cui uno piange di gioia. E l’altro, subito dopo, non riesce a trattenere le lacrime perché l’Olimpiade è l’Olimpiade, perché per Nole è un momentaccio e perché, quando esce dal campo, l’ovazione è di quelle che non si dimenticano.

    Per completare poi il quadro della giornata storta per i favoriti da segnalare che nel doppio femminile sono state eliminate anche le sorelle Venus e Serena Williams dalle ceche Lucie Safarova e Barbara Strycova per due set a zero (6-3, 6-4). Rio non sorride ai campioni.
    Fonte: Il Corriere della Sera


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    Messaggio Da APUMA Lun Ago 08, 2016 8:29 am

    Olimpiade Rio 2016, ciclismo, dramma Van Vleuten: frattura spinale

    La terribile caduta dell'olandese ha avuto conseguenze terribili: è ricoverata in terapia intensiva con danni alla colonna spinale

    08 AGOSTO 2016 - RIO DE JANEIRO (BRA)
    Un volo spaventoso, nelle battute finali della prova su strada ai Giochi di Rio. Un'angosciosa attesa di notizie mentre Annemiek van Vleuten era lì, a terra, immobile. Era leader fino a pochi secondi prima, poi era lì, sull'asfalto. Dopo il trasporto in ospedale una prima serie di notizie rassicuranti: "E' cosciente, niente di grave". Poco dopo, però arrivano notizie decisamente brutte, che creano un clima di turbamento grave intorno al ciclismo olimpico: l'olandese è ricoverata in terapia intensiva con danni alla spina dorsale. Si parla di tre piccole fratture. Le cadute in due giorni sono state tante, troppe, come il nostri Nibali sa bene. Ora il dramma della Van Vleuten. Il capo della missione olimpica olandese, Maurits Hendriks e i medici: "Le condizioni di Annemiek sono stabili, per ora non possiamo aggiungere altro".
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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    Messaggio Da Frau Blucher Lun Ago 08, 2016 2:45 pm

    annika ha scritto:7 AGOSTO ORE  23:47- ATTUALE MEDAGLIERE -

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    Fateme capì, siamo secondi? Sbalordita Zi zi zi Gnagnagnagna :101010101010:


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    Messaggio Da annika Lun Ago 08, 2016 9:11 pm

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    Olimpiadi, tiro a volo: Pellielo conquista l'argento

    Il vercellese, veterano delle delegazione azzurra, conquista la quarta medaglia olimpica, battuto solo dal croato Glasnovic. Fabbrizi sesto






    Un altro argento, il terzo dopo Atene 2004 e Pechino 2008. La quarta medaglia, perché la serie era cominciata con il bronzo di Sydney 2000. Giovanni Pellielo è ancora sul podio olimpico della fossa, la specialità che ha dato più gioie di tutte al tiro a volo azzurro, ma anche stavolta l'oro resta stregato. Fatale il quarto tiro di spareggio nella finale con il croato Josip Glasnovic, 33enne di Zagabria che centra la più grande gioia della carriera, lui che prima di questa giornata speciale aveva un 5° posto a Pechino e un solo bronzo mondiale nel palmares come migliori risultati. Un argento dal sapore più amaro che dolce quello del vercellese, classe 1970, leggenda del tiro a volo mondiale e dello sport italiano, alla settima partecipazione olimpica, preceduto solo dai fratelli Piero e Raimondo D'Inzeo con 8 presenze ai Giochi: un record che cercherà di eguagliare a Tokyo 2020, dove c'è da giurare che sarà ancora protagonista, alla caccia spasmodica dell'unico titolo - il massimo - che manca alla sua infinita collezione di medaglie e di primati: nel cassetto conserva infatti un poker di titoli iridati, numero 1 della storia ex aequo con il francese Carrega, oltre a 7 Coppe del Mondo, record ineguagliato, e 5 titoli europei. Più il contorno di tutte le altre medaglie, individuali e a squadre, che per contarle ci vuole una calcolatrice

    LA GARA — Dopo aver superato brillantemente lo scoglio della qualificazione con l'altro azzurro Massimo Fabbrizi, poi 6° nella classifica finale, "Johnny" ha conquistato la finale con Glasnovic (unico a fare il percorso netto) senza dover passare da spareggi: 14 piattelli centrati su 15. L'errore al quarto tiro non ha scalfito la sua sicurezza. E a regalargli la certezza della sfida per l'oro ci hanno pensato gli errori del ceco Kostelecky e del britannico Ling. La finale, sempre su 15 piattelli, si era messa bene per il piemontese: Glasnovic, in giornata di grazia, ha infatti toppato il sesto tiro, ma subito dopo Pellielo ha infilato due errori consecutivi, sul settimo e ottavo piattello, quasi in fotocopia. Mica finita, Glasnovic ha riaperto i giochi sbagliando il 13°. E sul 15-15 si è andati al barrage. Golden shoot, tensione allo stato puro, poi l'errore di Pellielo al quarto tiro e addio sogni d'oro. Sul volto dell'azzurro c'era una smorfia di disappunto, che però sul podio ha lasciato il posto al sorriso. Non è da tutti vincere quattro medaglie olimpiche in 16 anni. Per il tiro a volo azzurro è la medaglia olimpica numero 26, la 15a nella fossa. E scusate se è poco.la Gazzetta dello sport


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    Messaggio Da annika Lun Ago 08, 2016 9:17 pm



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    "Felice, ma ho odiato questo sport"

    Niccolò, con la medaglia al collo: "Ho fatto tanta fatica ad adattarmi al cambiamento delle regole, mi ha aiutato la mia Petra. È la prima medaglia di una carabina tutta italiana. Un progetto sviluppato con la ditta Pardini da zero. L'ho vissuto un po' come un titolo costruttori"






    Niccolò Campriani si gode il momento, sorride, saluta, abbraccia, festeggia. Ma ancora oggi, dopo aver portato a casa la sua medaglia d'oro nella carabina da 10 metri, non riesce a mettere da parte la rabbia per il cambio delle regole, contro il quale ha combattuto, a nome degli atleti, subito dopo la sua esperienza londinese. E dopo essere sceso dal podio il suo commento parte proprio da lì: "E' successo di tutto in questi 4 anni, ho fatto tanta fatica ad adattarmi al cambiamento delle regole. Sono contentissimo, devo tanto a Petra (Zublasing, la tiratrica azzurra sua fidanzata, n.d.r.) perché non ero felice e ho fatto fatica a divertirmi. Ho odiato questo sport. Senza di lei oggi non sarei con la medaglia al collo. Sono contentissimo per me e per tutta una serie di persone intorno a me. È la prima medaglia di una carabina tutta italiana - ha aggiunto - un progetto sviluppato con la ditta Pardini da zero. L'ho vissuto un po' come un titolo costruttori".La Gazzetta dello Sport 


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    Messaggio Da annika Lun Ago 08, 2016 9:38 pm

    8 Agosto-ore 23:36  - Attuale medagliere


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    Messaggio Da annika Lun Ago 08, 2016 9:43 pm

    Curiosità Olimpiche .Paese che vai ,costume sportivo che trovi :il beach volley , secondo le diverse latitudini  e abitudini .



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    Messaggio Da annika Lun Ago 08, 2016 9:54 pm

    E mentre noi dormivamo ...

    Gli Stati Uniti hanno vinto la medaglia d’oro della staffetta 100 metri maschile di nuoto
    E questo vuol dire, tra le altre cose, che Michael Phelps ha vinto la sua diciannovesima medaglia d’oro alle Olimpiadi. Phelps – che ha 31 anni, si era ritirato dopo le Olimpiadi di Londra del 2012 ed è tornato a gareggiare nel 2014 – era già l’atleta ad aver vinto più medaglie d’oro nella storia delle Olimpiadi e sta partecipando alla sua quinta edizione dei Giochi; oltre alle diciannove medaglie d’oro, ha vinto anche due medaglie d’argento e due di bronzo. Phelps ha nuotato nella seconda frazione, dopo la prima di Caeleb Dressel; successivamente hanno nuotato Ryan Held e Nathan Adrian. Gli Stati Uniti sono andati in testa proprio durante la frazione di Phelps.
    La medaglia d’argento nella staffetta è stata vinta dalla Francia, quella di bronzo dall’Australia.

    Novak Djokovic è stato eliminato al primo turno
    Novak Djokovic, tennista serbo considerato oggi il migliore al mondo e numero 1 nel ranking ATP, è stato eliminato al primo turno del torneo singolare maschile perdendo in due set – 7-6 (7-4), 7-6 (7-2) – dall’argentino Juan Martin Del Potro. È stata una partita molto divertente, piena di colpi spettacolari: si doveva giocare nel primo pomeriggio ma è stata rinviata alla sera a causa del forte vento (lo stesso vento che ha causato nella zona brevi interruzioni dell’energia elettrica, bloccando stamattina Del Potro dentro un ascensore per 40 minuti). Djokovic e Del Potro avevano giocato contro anche alle ultime Olimpiadi, nella finale per il terzo posto, e anche allora aveva vinto Del Potro.
    Del Potro è considerato da anni un tennista molto talentuoso, ma pieno di acciacchi fisici: negli ultimi tempi ha avuto grossi problemi ai polsi, tanto che oggi è il numero 145 nel ranking mondiale. Dopo la partita, Djokovic ha detto: «È indubbiamente una delle più dure sconfitte della mia carriera. Non è facile da accettare. Non è la prima né sarà l’ultima volta che perdo una partita, ma alle Olimpiadi è tutta un’altra cosa». Tra i principali tennisti ancora in gara ci sono lo spagnolo Rafael Nadal, che giocherà nel prossimo turno contro l’italiano Andreas Seppi, e poi Gaël Monfils, Marin Cilic, Kei Nishikori, David Ferrer, Fabio Fognini e Andy Murray.

    Il Kosovo ha vinto la sua prima medaglia d’oro alle Olimpiadi
    Majlinda Kelmendi ha vinto la medaglia d’oro nel torneo femminile di judo per atlete fino a 52 chilogrammi, battendo in finale l’italiana Odette Giuffrida. Kelmendi aveva già vinto due volte il titolo mondiale e tre volte quello europeo; alle Olimpiadi di quattro anni fa aveva vinto la medaglia di bronzo, ma gareggiando per l’Albania. Queste sono le prime Olimpiadi a cui partecipa il Kosovo, che si è dichiarato indipendente dalla Serbia nel 2008. Kelmendi era stata la portabandiera del Kosovo alla cerimonia di apertura dei Giochi.
    Le sorelle Williams sono state eliminate nel doppio femminile
    Nell’altra notizia sorprendente della notte dai tornei di tennis, le sorelle Williams sono state eliminate dal torneo del doppio femminile al primo turno, battute in due set – 6-3, 6-4 – dalle ceche Barbora Strycova e Lucie Safarova. Le sorelle Williams erano considerate le favorite del torneo, avendo vinto la medaglia d’oro ai Giochi del 2000, del 2008 e del 2012 (nel 2004 Serena Williams non partecipò alle Olimpiadi), mentre le giocatrici ceche non avevano mai vinto una partita giocando insieme: Safarova doveva giocare con Karolina Pliskova, che poi ha deciso di non partecipare ai Giochi ed è stata sostituita da Strycova. Nella loro prima e unica partita giocata insieme avevano perso. Venus Williams ha 36 anni ed era noto che non fosse molto in forma: sabato sera era stata eliminata al primo turno nel torneo singolare femminile. Quella di stanotte è stata probabilmente la loro ultima partita insieme alle Olimpiadi.

    La gara pazzesca di Katie Ledecky

    La nuotatrice statunitense Katie Ledecky ha stravinto la gara dei 400 metri stile libero, stabilendo il nuovo record del mondo: e il precedente record era comunque suo. Ledecky, che ha 19 anni, aveva stravinto la medaglia d’oro negli 800 metri stile libero alle Olimpiadi di Londra del 2012, quando di anni ne aveva 15: oggi è considerata una delle migliori nuotatrici di tutti i tempi. Quando Ledecky ha finito la gara e ha esultato, alla seconda classificata mancava ancora un bel po’ per arrivare.


    Il Brasile nel calcio sta andando male, tanto per cambiare


    Sono anni molto duri per la nazionale maschile del Brasile nel calcio, forse lo sport che ha dominato e caratterizzato di più per decenni. Dopo la catastrofica sconfitta per 7-1 contro la Germania nei Mondiali giocati in casa nel 2014, e la brutta eliminazione dalla Coppa America giocata quest’estate, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro non sta andando meglio: dopo aver pareggiato per 0-0 la prima partita contro il Sudafrica, il Brasile stanotte ha pareggiato 0-0 anche contro l’Iraq. Entrambi gli avversari del Brasile erano sulla carta di gran lunga inferiori: soprattutto l’Iraq, nazionale di un paese disastrato da più di dieci anni. E il Brasile non ha messo insieme una squadra di ragazzini qualsiasi per queste Olimpiadi: il capitano è Neymar, fortissimo attaccante del Barcellona e capitano anche della nazionale maggiore.

    Ora Brasile e Iraq sono a pari punti nel girone, al secondo posto; se nella terza e ultima partita dovessero pareggiare con lo stesso punteggio, a parità di punti e differenza reti e scontro diretto si ricorrerebbe al sorteggio.


    La sorprendente sconfitta della Spagna nel basket maschile

    In una partita del girone del torneo maschile di basket, la Croazia a sorpresa ha battuto la Spagna, considerata fin qui la seconda squadra più forte del mondo dopo gli Stati Uniti. È stata una partita divertente: la Spagna nell’intervallo era in vantaggio ma alla fine della partita si è ritrovata quattro punti sotto; ha accorciato le distanze con un tiro da tre ma poi un tiro libero a favore della Croazia ha allargato di nuovo lo svantaggio rendendolo incolmabile. La Spagna può ancora passare il turno, comunque.

    Un record del mondo nel sollevamento pesi

    Long Qingquan, atleta cinese di sollevamento pesi, ha vinto la medaglia d’oro nella categoria degli atleti pesanti meno di 56 chilogrammi sollevando in tutto 307 chilogrammi e stabilendo così il nuovo record del mondo. Long ha sollevato 170 chilogrammi nella sua ultima prova. La medaglia d’argento è stata vinta dal nordcoreano Om Yun-Chol, quella di bronzo dal thailandese Sinphet Kruaithong.

    I fratelli Murray sono stati eliminati dal torneo doppio maschile di tennis


    Terza notizia sorprendente della notte dai tornei di tennis: Andy e Jamie Murray sono stati eliminati dal torneo di doppio maschile dai tennisti brasiliani André Sa e Thomaz Bellucci in due set. Andy Murray è scozzese, è il numero 2 del ranking mondiale e il campione in carica del torneo di Wimbledon; aveva vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra. Jamie Murray, che è suo fratello maggiore, è il quarto tennista al mondo nel ranking per i giocatori di doppio.

    Nel secondo turno Sa e Bellucci giocheranno contro gli italiani Fabio Fognini e Andreas Seppi.

    Il record del mondo di Sarah Sjöström

    La nuotatrice svedese Sarah Sjöström ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri farfalla, battendo il record del mondo. Sjöström aveva ottenuto il record del mondo nella disciplina già nel 2009 ai Mondiali di nuoto a Roma. La medaglia d’argento è stata vinta dalla statunitense Vollmer, quella di bronzo dalla sedicenne canadese Oleksiak.

    Il Kenya ha mandato a casa il capo della sua squadra di atletica


    Michael Rotich, allenatore della squadra di atletica del Kenya, è stato mandato a casa dal comitato olimpico del Kenya, dopo che è stato filmato di nascosto mentre proponeva di farsi corrompere e prometteva di poter avvertire gli atleti prima dei controlli a sorpresa. Rotich è stato filmato da alcuni giornalisti britannici che si sono spacciati per atleti britannici; nel video Rotich propone di essere pagato 10.000 dollari e in cambio di poter dire loro quando avverranno i test e come fare a non essere beccati se usano sostanze dopanti. Il Kenya ha ribadito che i suoi atleti hanno rispettato tutte le norme in vigore.

    Il record del mondo di Adam Peaty

    Il nuotatore britannico Adam Peaty ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri rana, battendo il record del mondo. Peaty, che ha 21 anni, è il primo nuotatore britannico dal 1988 a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi e con il tempo realizzato stanotte – 57 secondi e 13 centesimi – è diventato il primo atleta nella disciplina a scendere sotto i 58 secondi; il precedente record del mondo era comunque suo, stabilito a Londra nel 2015. La medaglia d’argento è stata vinta dal sudafricano Cameron van der Burgh, quella di bronzo dallo statunitense Cody Miller. il post.it  


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    Giochi Olimpici Empty Re: Giochi Olimpici

    Messaggio Da APUMA Mar Ago 09, 2016 8:23 am

    Olimpiadi di Rio 2016: Pellegrini in finale nei 200 stile libero

    L’azzurra terza nella seconda semifinale dietro a Sjostrom e Ledecky, le uniche due che hanno fatto un tempo migliore di lei. Gara decisiva nella notte fra martedì e mercoledì

    Giochi Olimpici Pelleg11
    Federica Pellegrini.

    Le osserverà dalla corsia tre: tutte giovani, tutte affamate, tutte veloci. Ma Federica Pellegrini, con i suoi 28 anni e non sentirli, ascolterà solo stessa. Ora che tutto è stato preparato alla perfezione, ora che non c’è più niente da dimostrare, alla quarta finale in quattro Olimpiadi nella la gara che più ama, quella «per la quale sono nata», dopo un argento nel 2004, un oro nel 2008 e un deludente quinto posto nel 2012 che le sta ancora qui, si tratta solo di tuffarsi e divertirsi: «Vado a dormire con buone sensazioni e la voglia di dare il massimo – ha detto la regina serena nel backstage dell’Estadio Aquatico dopo la semifinale -. Non vi dirò mai adesso se sono o no da podio, per scaramanzia. Ma vi assicuro che cercherò di lottare fino alla fine».

    «Molto soddisfatta»
    La qualificazione a una finale per la più grande nuotatrice italiana della storia è come il sole che sorge: arriva sempre, impossibile il contrario. La questione interessante, casomai, è riflettere su come è avvenuta. Dunque, che cosa c’è dietro questo 1’55”42 che vale il terzo tempo dietro la svedese Sjostrom (1’54”65) e il fenomeno americano Ledecky (1’54”81)? C’è che «sono molto soddisfatta, volevo arrivare terza nella mia semifinale perché sapevo che era la più veloce e così è stato. Mi immaginavo sarebbe uscita una gara molto diversa: pensavo che Sjostrom e Ledecky sarebbero partite, mi avrebbero detto ciao e le avrei riviste solo all’arrivo. Invece non è andata così. Nel complesso è stata una buona prova, in acqua mi sentivo molto bene». Subito davanti ai 50 metri, Federica è stata sorpassata dalle altre due ma non ha mai ceduto e ha chiuso controllando il terzo posto. I passaggi sono stati in linea con il previsto: 26”98 ai 50 («Un paio di decimi troppo veloce, ma niente di che»), 56”25 ai 100 e 1’25”76 ai 150. In generale, è parsa avere ancora del margine da spendere in finale, anche se lei ha minimizzato: «In controllo? Sì, lo dite voi da fuori…».

    «Una delle finali più veloci»
    Federica si aspetta una finale in cui «Ledecky e Sjostrom si giocano l’oro e poi ci siamo noi dietro». Scenario possibile: la Ledecky ha già vinto l’oro dei 400 stile con un clamoroso record del mondo e sta in una forma spaventosa, la Sjostrom l’ha imitata nei 100 farfalla ed è pure lei in stato di grazia. Tra le «noi», oltre alla Pellegrini ci sono soprattutto la 19enne cinese Shen Duo (1’56”03), l’altra svedese Michelle Coleman (1’56”05) e l’australiana Emma McKeon (1’56”29). Non c’è invece, ma ormai la sua parabola negativa è evidente, l’ex fenomeno Missy Franklin, appena 13ª in 1’57”56. E che tempo servirà per il podio? Probabilmente uno sotto l’1’55”. Per esempio l’1’54”55 che la Pellegrini ha stabilito nell’ultimo Settecolli, sua migliore prestazione in tessuto. In gomma, si sa, le resta invece quel fantastico 1’52”98, il record mondiale stabilito a Roma 2009 che Federica non si stupirebbe di vedere crollare proprio qui: «La Ledecky, visto che cos’ha fatto nei 400 stile, potrebbe battere il mio record. Ha i mezzi e la convinzione giusti. Ma già dalle batteria della mattina si era capito che questo è uno dei 200 stile più veloci della storia. E secondo me sarà così anche la finale: rischia di essere una delle più veloci di sempre e sono contenta di esserci anch’io». Ma, conoscendola, sarà molto difficile che si accontenti di questo.
    Fonte: Il Corriere della Sera


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    Giochi Olimpici Empty Re: Giochi Olimpici

    Messaggio Da APUMA Mar Ago 09, 2016 8:36 am

    Che cosa è successo stanotte alle Olimpiadi

    Storie, vittorie e sconfitte notevoli accadute a Rio de Janeiro mentre dormivamo

    Giochi Olimpici Il_pos10
    Sukanya Srisurat, l'atleta thailandese che ha vinto la medaglia d'oro nel sollevamento pesi.

    Nella serata della terza giornata delle Olimpiadi di Rio de Janeiro – mentre in Italia era notte, a causa del fuso orario – sono successe parecchie cose interessanti: sono state assegnate diverse medaglie del nuoto, per esempio, e Usain Bolt ha tenuto una conferenza stampa piuttosto bizzarra. In generale, il terzo giorno è stato un po’ meno intenso del precedente, ma sono comunque successe molte cose, e l’Italia ha vinto due medaglie, una d’oro con Niccolò Campriani nella carabina ad aria compressa da 10 metri, e una d’argento con Giovanni Pellielo nel trap.
    Intanto c’è una piccola novità su Alex Schwazer, il marciatore italiano nei confronti del quale il tribunale arbitrale dello sport deve prendere una decisione, dopo la positività a un controllo anti-doping: gli arbitri hanno deciso di rinviare ulteriormente la sentenza, che dovrebbe arrivare venerdì e che stabilirà se Schwazer può gareggiare a Rio o se dev’essere squalificato o radiato. Venerdì, peraltro, si corre la 20 chilometri di marcia.
    Passiamo alle cose che sono successe alle Olimpiadi di Rio de Janeiro mentre dormivamo.

    Il Brasile ha vinto il suo primo oro
    La judoka Rafaela Silva, una delle brasiliane più attese a questi Giochi, ha vinto il torneo di judo per le atlete fino a 57 chilogrammi. Silva ha 23 anni ed è campionessa del mondo di judo dal 2013. Tenete conto che il Brasile non ha una grande tradizione olimpica – non ha mai vinto più di cinque ori in una singola edizione dei Giochi – ma ha ottenuto la maggior parte delle sue medaglie proprio nel judo, e ieri c’era un gran pubblico durante il torneo perché ci si aspettava qualcosa di importante. Silva ha battuto in finale Dorjsürengiin Sumiya, della Mongolia.
    Giochi Olimpici Il_pos11

    A che punto sono i tornei di tennis
    Nel torneo singolare maschile l’argentino Juan Martin del Potro, che ieri aveva eliminato Novak Djokovic, è arrivato al terzo turno battendo anche il portoghese Joao Sousa. È stato eliminato a sorpresa il francese Jo-Wilfried Tsonga mentre sono andati avanti anche il giapponese Kei Nishikori e poi il croato Marin Cilic e il francese Gael Monfils, che si incontreranno al prossimo turno. Oggi giocano, tra gli altri, lo spagnolo Rafael Nadal contro l’italiano Andreas Seppi, e il francese Benoit Paire contro l’italiano Fabio Fognini.
    Siccome alle Olimpiadi le partite si giocano una dopo l’altra, dopo il suo incontro del singolare Del Potro è andato a giocare – perdendo, però – una partita di doppio insieme al compagno Maximo Gonzalez contro gli spagnoli Marc Lopez e Rafa Nadal. Nel torneo doppio maschile gli italiani Seppi e Fognini hanno battuto i brasiliani Bellucci e Sa, che il giorno prima avevano eliminato i fratelli Murray; ora giocheranno contro i canadesi Nestor e Pospisil.
    Nel singolare femminile, l’australiana Sam Stosur si è qualificata al terzo turno insieme all’italiana Sara Errani, che giocherà oggi contro la russa Kasatkina. Serena Williams ha faticato un po’, soprattutto nel primo set, per battere la francese Alize Cornet, mentre la ceca Petra Kvitova ha battuto la danese Caroline Wozniacki.
    Nel doppio femminile, invece, le italiane Sara Errani e Roberta Vinci giocheranno oggi contro le cinesi Xu Yi-Fan e Zheng Saisai.
    Giochi Olimpici Il_pos12

    L’allegra conferenza stampa di Usain Bolt
    L’atleta giamaicano Usain Bolt – serve che diciamo chi è? – ha organizzato una conferenza stampa particolare, affittando il teatro più grande della città, che ha riempito di giornalisti, e a un certo punto ballando il samba con un gruppo di ballerine brasiliane. È stato un piccolo show, a cui i giornalisti hanno partecipato applaudendo, ridendo e qualcuno – un conduttore radiofonico norvegese – anche dedicando una canzone rap a Bolt. Bolt comunque ha confermato che queste di Rio saranno le sue ultime Olimpiadi – ha vinto l’oro nei 100 e nei 200 metri sia a Pechino nel 2008 che a Londra nel 2012 – e che pensa di poter battere il suo record di 19,19 nei 200 metri e di ritirarsi dopo i Mondiali di atletica del 2017. Bolt inizierà a gareggiare in batteria sabato.

    Il record nel sollevamento pesi di Sukanya Srisurat
    L’atleta thailandese Sukanya Srisurat ha vinto la medaglia d’oro nel sollevamento pesi fino a 58 chilogrammi e ha stabilito un nuovo record olimpico, sollevando in tutto 240 chilogrammi. Anche l’atleta seconda classificata è thailandese, Pimsiri Sirikaew.

    Le medaglie del nuoto di stanotte
    Il cinese Sun Yang ha vinto i 200 metri stile libero, rimontando all’ultima vasca, seguito dal sudafricano Le Clos e dallo statunitense Conor Dwyer. La nuotatrice ungherese Katinka Hosszú ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri dorso, seguita dalla diciannovenne statunitense Kathleen Baker che ha vinto la medaglia d’argento e dalla ventenne canadese Kylie Masse e dalla cinese Fu Yuanhui, terze con lo stesso identico tempo. Lo statunitense ventunenne Ryan Murphy ha vinto la medaglia d’oro nella gara maschile dei 100 metri dorso, seguito dal ventenne cinese Xu Jiiayu e dallo statunitense David Plummer. Ma la gara più attesa era la finale dei 100 metri rana femminile, per via della rivalità tra la statunitense Lilly King e la russa Julija Efimova.
    Efimova di recente è stata sospesa per sedici mesi dopo essere risultata positiva a due controlli antidoping, ha fallito un terzo controllo ed era stata inizialmente esclusa dai Giochi, prima di essere riammessa tra molte polemiche; quando è entrata in piscina è stata accolta da qualche fischio. Durante le semifinali – e le interviste precedenti e successive alle gare – King aveva più volte fatto riferimento alla situazione opaca della sua rivale, anche sollevando un dito in acqua dopo le batterie. Alla fine ha vinto King, stabilendo il record olimpico; Efimova è arrivata seconda mentre la statunitense Catherine Meili è arrivata terza. King ha detto alla fine della gara: «Ho mostrato che si può competere puliti e vincere».
    Ah, una cosa a margine: l’italiana Federica Pellegrini se l’è cavata bene nella semifinale dei 200 metri stile libero, arrivando terza senza grossi problemi dietro le fortissime Katie Ledecky (Stati Uniti) e Sara Sjostrom (Svezia). La finale si terrà mercoledì alle 3.19 italiane. «Pensavo che le due, Sjostrom e Ledecky, partissero e che le avrei viste solo all’arrivo», ha detto Pellegrini. «Invece è stata una buona gara, mi sono sentita molto bene in acqua. Volevo comunque arrivare terza per averle tutte e due dal lato del ritorno. E quindi sono contenta».

    L’Australia ha vinto nel rugby a 7 femminile
    La nazionale australiana di rugby a 7 femminile – indiscutibilmente la più forte nella disciplina – ha battuto in finale la Nuova Zelanda 24-17 e ha vinto la medaglia d’oro. La medaglia di bronzo è stata vinta dal Canada, che ha battuto nella finale per il terzo posto la Gran Bretagna con un punteggio di 33-10. Anche nel rugby a 7 femminile le neozelandesi fanno la haka, la famosa danza maori: ne hanno fatta anche una alla fine della partita, per salutare il pubblico.
    Giochi Olimpici Il_pos13

    Nel basket gli Stati Uniti fanno quello che devono fare
    Durante la partita di basket maschile tra Stati Uniti e Venezuela – stravinta dagli Stati Uniti 113-69 – lo statunitense Carmelo Anthony ha segnato il suo 258esimo punto ai Giochi diventando così il terzo giocatore americano con più punti di tutti alle Olimpiadi e superando Michael Jordan. Gli Stati Uniti giocano queste Olimpiadi senza i loro due atleti migliori – LeBron James e Steph Curry – ma dovrebbero vincere il torneo senza grandi problemi.

    Altre medaglie notevoli della notte
    Nella prova maschile di tuffi sincronizzati la Cina ha vinto la sua quarta medaglia d’oro consecutiva ai Giochi Olimpici, con Aisen Chen e Yue Lin, seguiti dagli statunitensi David Boudia e Steele Johnson e dai britannici Tom Daley e Daniel Goodfellow. Il Giappone ha vinto una medaglia d’oro nel judo maschile fino a 73 chilogrammi, con Shohei Ono, che ha dato l’impressione di non fare nessuna fatica mai; e un’altra nella prova a squadra di ginnastica maschile, seguito dalla Russia e dalla Cina.
    Il sollevatore di pesi colombiano Oscar Figueroa, invece, ha vinto la medaglia d’oro, poi si è tolto le scarpe e ha annunciato il suo ritiro.

    Il medagliere a questo puntoGiochi Olimpici Il_pos14
    Fonte: Il Post


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    Messaggio Da APUMA Mer Ago 10, 2016 8:10 am

    Olimpiadi Rio 2016, Federica Pellegrini fa flop: solo quarta nei 200 stile libero

    Giochi Olimpici Pelleg12

    La portabandiera azzurra giù dal podio nella sua gara. "Se ho subito la gara di testa? - si sfoga nervosa a fine gara - ho 28 anni se mi sento ancora dire che subisco la gara di testa tiro un cazzotto a tutti". Oro all’americana Katie Ledecky, argento alla svedese Sarah Sjostrom, bronzo all’australiana Emma McKeon

    Il “piccolo incubo” di Federica Pellegrini – come lei stessa lo ha definito – si materializza quando tocca ad occhi chiusi nella corsia tre dell’Acquatics Stadium di Rio de Janeiro, sapendo di non aver nuotato come voleva, sperando di vedere comparire il suo nome sul display. Invece nulla. La “divina”, la portabandiera dell’Italia ai Giochi di Rio de Janeiro 2016, è di nuovo fuori dal podio nella sua gara, i 200 stile libero. Per la seconda volta consecutiva dopo Londra 2012. Allora era stata quinta. Oggi è quarta, ma cambia niente perché la medaglia di legno vale meno di zero e quella di bronzo era davvero alla portata. Dietro alle due favorite Ledecky e Sjostrom, ma anche all’australiana McKeon che il podio olimpico fino a ieri probabilmente lo aveva solo sognato di notte. “Se ho subito la gara di testa? – si sfoga nervosa a fine gara – ho 28 anni se mi sento ancora dire che subisco la gara di testa tiro un cazzotto a tutti”.

    La delusione è grande. Forse ancor più di quattro anni fa. Allora nessuno si aspettava di vedere la Pellegrini a bocca asciutta: fu un fulmine a ciel sereno, quasi un incidente di percorso inevitabile in una carriera fino a quel punto perfetta. Stavolta il quarto posto ha il sapore di fine di un’epoca, di sconfitta senza rimedio. Chissà se potrà esserci un’altra occasione: c’è ancora la staffetta 4×200, ma senza la miglior Federica sarà difficile anche solo entrare in finale. Mentre a Tokyo 2020 avrà 32 anni, non pochi per una nuotatrice. È stata lei stessa a dire più volte che Rio potrebbe essere la sua ultima volta. Doveva essere questa l’Olimpiade della storia. Per riscriverla un’altra volta non serviva neppure l’oro, oggettivamente fuori portata con questa Ledecky in vasca. Bastava un bronzo, modesto e prezioso, per diventare l’unica nuotatrice di tutti i tempi a salire sul podio dei 200 stile in tre edizioni diversi dei Giochi. Facendolo a distanza di 12 anni dalla prima volta (l’argento di Atene 2004, ancora minorenne), per condividere il primato con Michael Phelps. Mister Olympia – non a caso lo chiamano così – non ha mancato l’appuntamento con la storia, andandosi a prendere poco dopo un altro oro nei suoi 200 farfalla. Lei sì.

    La differenza l’hanno fatta quei 18 centesimi di troppo che la separano dal bronzo di Emma McKeon. Federica ha nuotato in 1’55’’18: decisamente troppo per ambire a qualsiasi cosa. A metà gara era addirittura ultima: ha provato a rimontare nelle ultime due vasche, ma la distanza scavata era ormai ampia e comunque è mancata la gambata nel finale. Ha vinto l’americana Katie Ledecky, con il solito tempo mostruoso (1’53’’73, primato personale abbassato di oltre mezzo secondo, terza prestazione all-time). Argento alla svedese Sarah Sjostrom in 1’54’’08. Come previsto. Ma qui cominciano i rimpianti, perché né l’atleta arrivata terza (la giovane australiana Emma McKeon, titolata solo come staffettista), né il suo crono (1’54’’92) erano irraggiungibili per la Pellegrini. Che un mese e mezzo fa al Trofeo Settecolli aveva fatto 1’54’’5 in piena preparazione olimpica. A Rio, quando contava per davvero, non è riuscita a scendere sotto la barriera dell’1’55’’.

    Tensione? Stanchezza? Cos’altro? Difficile rispondere. Lei è la prima ad essere delusa e perplessa. Dopo la gara ha parlato di “sensazioni strane in acqua”: “Ero morta, non ne avevo proprio più all’ultimo cinquanta”. Più o meno le stesse parole usate pochi minuti prima da Luca Dotto, fuori dalla finale dei 100 stile con un tempo altissimo. Sui nuotatori azzurri che arrivano in precaria condizione all’appuntamento più importante forse qualcuno dovrebbe riflettere in Federazione. Comunque non può essere un alibi. Certo non per la seconda volta. Da otto anni Federica Pellegrini non sale sul podio olimpico, e chissà se lo farà di nuovo in futuro. Da cinque (Mondiali di Shanghai 2011) non vince qualcosa di veramente importante. In bacheca ha comunque 2 medaglie olimpiche (fra cui l’indimenticabile oro di Pechino 2008), 13 mondiali e 29 europee, il primato nei 200 stile che resiste dal 2009. È una delle più grandi nuotatrici di sempre, ha fatto epoca. Ma la gara di ieri – con l’avvento definitivo di Katie Ledecky che potrebbe raccogliere la sua eredità, e presto anche il suo record del mondo – forse rappresenta la fine di un ciclo. La qualifica di olimpionica resta per sempre. Probabilmente, però, ormai appartiene al passato.
    Fonte: Il Fatto Quotidiano


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    Messaggio Da APUMA Mer Ago 10, 2016 8:21 am

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    Messaggio Da APUMA Mer Ago 10, 2016 2:24 pm

    Olimpiadi Rio 2016, nuoto. Phelps nella storia: 21° oro. Meraviglia Hosszu fa tris

    Michael domina i 200 farfalla, poi trionfa con la 4x200 e alimenta la sua leggenda olimpica. Commosso sul podio, poi corre in tribuna dal piccolo Boomer. Terzo oro per l'ungherese che vince i 200 misti col record olimpico. Dotto non va in finale

    9 AGOSTO 2016 - RIO DE JANEIRO (BRA)
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    La linguaccia dello Squalo.

    La ventesima meraviglia di Michael Phelps: nei 200 farfalla, in cui si rivelò a 15 anni. Un altro oro, un altro super Phelps per prendersi la rivincita su Chad Le Clos, che lo incalzava a fianco ed è scoppiato nel finale. L'americano trentunenne, invece, no: è rimasto in testa dall'inizio alla fine e il suo oro non è mai stato messo in discussione neanche dal campione mondiale Laszlo Cseh che è trentenne come MP ed ha toccato settimo in 1'56"24. Se Cseh ha preso 3" da Phelps qualcosa vuol dire: tramontano tutti ma non Lo Squalo, leggendario e felice, papà che pare un ragazzino in acqua ed infatti batte il ventenne nipponico Masato Sakai, nato nel 1995, autore di 1'53"40, e il diciannovenne Tamas Kenderesi, che aveva dominato batterie e semifinali ed è stato breve in 3 sedute a restare al top senza avvertire il peso o la tensione dell'attesa, autore i 1'53"62. Il grande bocciato è Le Clos, in 1'54"06: reduce dall'argento nei 200 sl, forse ha pagato cara questa scelta, anche se a 23 anni si può fare di tutto. Certamente l'obiettivo di ripetersi contro l'avversario che aveva accettato la sfida 4 anni dopo è qualcosa che dovrà farlo riflettere.

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    Michale Phelps commosso sul podio.

    UNICO — Pensava, il sudafricano, che Michael non avrebbe retto negli ultimi 50 metri (30"68) ma lui ha fatto peggio in 30"71 mentre il più lesto è stato il nipponico meno quotato, però capace di nuotare in 29"67. La fortuna ha aiutato l'audacissimo Michelone perché quando si vince 4 centesimi non sai mai dove lo sconfitto abbia buttato l'occasione. Certamente ancora una volta, il 25 volte medagliato olimpico (di cui 21 ori, appunto) ha dimostrato di essere unico quando si tratta di vincere. La prima vittoria individuale da papà: anche questa è una cosa che voleva, Michael. E l'ha ottenuta. Incredibilmente. Cose solo da Phelps.

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    Phelps corre in tribuna e abbraccia il piccolo Boomer, 3 mesi.

    COMMOSSO — Con questo oro, Phelps diventa il nuotatore più longevo della storia a 31 anni a conquistare un oro individuale ai Giochi: un'impresa davvero epica visto che cancella Duke Kahanamoku, che vinse a 30 anni ad Anversa 1920. Sul podio Michael non riesce ad evitare le lacrime. Commozione vera, intensa. Comprensibilissima. Poi Michael con la medaglia in mano va a prendere in braccio il figlio Boomer nato a maggio e bacia la compagna Nicole Johnson, ex miss California, accanto alla mamma Debbie in un tripudio di flash. E' una delle scene più emozionanti dei Giochi in piscina spesso accostati in questi giorni alle polemiche doping.

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    Phelps accolto dai compagni dopo la vittoria nella 4x200.

    DOPO 20, C'È 21! — E dopo la medaglia individuale nei 200 farfalla, matura anche l'oro bis di giornata ma il terzo di questi Giochi per Phelps, grazie alla 4x200 che gli Usa dal 2000, da quando cioè ha cominciato a vincere il leggendario nuotatore, che adesso aggiorna a 21 ori su 25 totale il conto totale dei suoi podi a cinque cerchi. Troppo superiori gli americani, autori di 7'00"66 con Conor Dwyer che apre in 1'45"23 e dà il cambio a Townley Haas, 19 anni, autore di 1'44"14 (la sesta frazione lanciata più veloce della storia); quindi tocca a Ryan Lochte che consegna l'ultima frazione a Phelps dopo un 1'46"03 di routine per uno come lui che arriva al 12° podio olimpico che gli vale il sorpasso a Mark Spitz e diventa il 2° uomo della storia plurimedagliato olimpico. Quando tocca a Michael, autore di 1'45"26, è tutto ormai definito per il podio: gli inglesi sono d'argento a 2"47 (Guy 1'44"85), il Giappone di Hagino (1'45"34 in prima frazione) sono di bronzo a 2"84, e clamorosamente l'Australia di Horton (1'45"37) resta sotto il podio a 3"52 consolandosi soltanto di aver battuto la Russia di Lobintsev, un altro di quelli nella lista nera del rapporto Wada di McLaren. Ma stanotte è la notte solo di Phelps...

    DOTTO — La serata si è aperta con Luca Dotto che ci prova, è secondo dopo la prima vasca dietro Morozov, ma chiude settimo in 48"49 e non va in finale dei 100 sl. La sua semi va a Nathan Adrian in 47"32 su McEvoy e Dressel. Per l'azzurro il 13° crono totale. Dotto: "Ci ho provato, stavo bene, ho fatto un gran passaggio. Ma non ne ho avuto più negli ultimi 15 metri. Mi vien da dire che sono arrivato all’Olimpiade troppo stanco. Oppure ho esagerato con il lavoro o... boh. In altre parti della stagione lavoravo un po’ meno, ma davo di più. Non avevo resistenza. Bisognava andare veloce: ci ho provato, ma alla fine mi sono scomposto e non riuscivo più a tenere la tecnica giusta. Dispiace perché con 48” basso si entra tranquillamente in finale. Dispiace molto. Mi sono trovato in difficoltà".

    AZZURRI ELIMINATI — Ancora sotto l'effetto della mancata medaglia della Pellegrini, uscita nera dall'acqua, altri due azzurri dovevano nuotare nella quarta sessione: Alessia Polieri chiude al 14° posto le semifinali dei 200 farfalla in 2'09"35 (in testa l'australiana Madeline Groves in 2'05"66 sulla spagnola Mireia Belmote in 2'06"06 e sulla cinese Zhou Yilin 2'06"52). Luca Pizzini, invece, è 14° nelle semifinali dei 200 rana in 2'11"53: il bronzo europeo non è riuscito a rompere il muro dei 2'10" nella gara dominata dal nipponico Watanabe in 2'07"22 sull'inglese Willis da 2'07"73 e dall'altro nipponico Koseki da 2'07"91.

    KATINKA — Il tris di Katinka Hosszu, baciata da una condizione smagliante e da una resistenza impossibile per le altre, conquista anche i 200 misti in 2'06"68 (record olimpico) dopo aver fatto traballare il record del mondo per 150 metri con passaggi da 27"23 a dorso, 58"89 a delfino, 1'35"72 a rana. L'argento è della britannica ventenne O'Connor in 2'06"88 ed il bronzo di Maya Dirado in 2'08"79 (quarta è l'altra americana Melanie Margalis in 2'09"21).
    Fonte: La Gazzetta dello Sport


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